“In questo momento è importante mantenere il dialogo aperto con gli agricoltori, vigilare sugli impegni assunti dal Presidente Bardi e dall’assessore Galella, esercitare il massimo della pressione da parte di Comuni e Provincia nei confronti di Regione, Governo, Ue, monitorare lo stato di salute del settore”: così Carmine Ferrone (Pd), consigliere provinciale e assessore comunale di Bella , che ha partecipato alla manifestazione degli agricoltori e al consiglio comunale straordinario di Bella a Sant’Antonio Casalini.
“Di fronte ad una situazione sempre più difficile per produttori agricoli ed allevatori che soprattutto a Sant’Antonio Casalini e a Bella rappresentano i soggetti sociali più importanti per l’economia locale – aggiunge – continuiamo ad ascoltare “impegni di disponibilità” da parte della Giunta Regionale, dell’ assessore regionale e a tentativi di scaricare le responsabilità sulla Commissione Europea. Ci sono invece provvedimenti immediati che possono essere adottati anche dalla Regione, come l’accelerazione delle domande del Psr e quindi l’erogazione degli aiuti comunitari, gli indennizzi per le calamità naturali, interventi per fronteggiare l’emergenza cinghiali e programmi di spesa del Pnrr per le aree interne. Persino l’abbattimento dell’aumento della tariffa irrigua consortile (da 0,5 a 0,6 centesimi di euro al metro cubo), e i costi del carburante agricolo sono rinviati ad impegni di spesa ancora da approvare. In questa fase – continua Ferrone – diventa fondamentale l’intervento di Governo e Unione Europea per garantire misure di sostegno ai custodi della nostra salute e presidi umani dei nostri territori, gli agricoltori, colpiti dal calo della produzione per gli eventi climatici, dal crollo del reddito, dai costi spropositati delle materie prime e dell’energia, infine, dall’aumento del costo del denaro per fare investimenti indispensabili. Un intervento necessario anche per i consumatori, infatti su di loro, a catena, si scarica l’inflazione del settore agricolo e agroalimentare.
Vorrei ricordare cosa accade nel comparto della zootecnia in forte sofferenza, mentre i costi aziendali schizzano, i prezzi del latte stanno crollando; per la carne bovina siamo a meno 30% di produzione nazionale nel primo trimestre 2023 e a meno 4,5% per il calo dei volumi degli acquisti domestici. La contrazione sta interessando tutti i segmenti, colpendo in misura significativa anche i prodotti di base come il latte e la mozzarella. Le decisioni della commissione europea e le mancate promesse del governo italiano rendono forte il rischio di non riuscire a garantire un equo compenso ai produttori e di non supportare sufficientemente la necessità di più investimenti per sostenere i cambiamenti che sono imprescindibili. Mi auguro che gli agricoltori e tutti i cittadini ne tengano conto nelle scelte elettorali a cui saranno chiamati a breve. L’agricoltura e la terra di Basilicata vanno difese, sempre e comunque – conclude Ferrone – per chi ha deciso di rimanere in questa Regione e per il futuro dei nostri figli”.