“Non possiamo consentire che il Piano Strategico Regionale si riduca a “Libro dei sogni” vale a dire ad indicare la Basilicata che vorremmo”. A sostenerlo è il vice presidente della Provincia di Potenza Carmine Ferrone (Pd) sottolineando che “bene hanno fatto i consiglieri regionali del Pd a porre questioni di metodo e di procedure evitando che lo strumento di programmazione che dovrebbe definire tutti gli aspetti necessari, prima di tutto a “mettere in salvo” le nostre comunità, fosse approvato “a scatola chiusa”. Tra le questioni di metodo – aggiunge -mi permetto, da amministratore provinciale e comunale, di includere la dovuta concertazione con Province e Comuni che vada ben oltre incontri formali. I soggetti istituzionali del territorio non possono ancora essere trattati alla stregua di “comparse” con i giochi tutti nei Palazzi della Regione. Ci sono però soprattutto questioni di merito da affrontare mettendo alla prova il Presidente Bardi e la Giunta dalla volontà, per ora espressa solo verbalmente, di riscrivere alcune parti non certo irrilevanti del Piano, tenendo conto delle critiche arrivate sinora da più parti. Tra i grandi assenti del voluminoso studio ci sono innanzitutto le aree interne. Sul presente e futuro dei piccoli comuni, di quelli montani e collinari che stanno vivendo una fase di acuta emergenza, prima di tutto demografica e civile – dice Ferrone – ci sono indicazioni troppo vaghe e inadeguate rispetto alla necessità di intervenire subito ed efficacemente prima che sia troppo tardi. Altre questioni fortemente negative riguardano l’agricoltura, quasi stralciata dalla programmazione più complessiva, la fuga dei giovani rispetto alla quale non è più tollerabile fare ricorso agli auspici retorici per farli restare a casa, la tutela dello stato sociale che significa difendere i diritti alla salute, ad una vita dignitosa delle nostre comunità. Per tutte queste ragioni le opposizioni del centro-sinistra o “campo largo”, come si vuole definire, hanno un solo strumento per incidere sulle scelte della Giunta Bardi e tirarsi fuori da corresponsabilità di scelte scellerate: chiamare alla partecipazione i cittadini perché la partecipazione e l’impegno civico portino risultati tangibili”.
Feb 20