Nel dibattito avviato in questi giorni per garantire un collegamento ferroviario con Matera si inserisce anche Antonio Di Sanza, già consigliere regionale. Di seguito la nota integrale.
Colgo l’occasione offerta dall’On.le Antezza, prima firmataria di un O.d.G. insieme ad altri deputati lucani, sulla “vexata quaestio ” di Matera e del suo collegamento ferroviario a Ferrandina, unica provincia a non avere il famigerato collegamento alle ferrovie dello Stato per riflettere, pur ovviamente apprezzando la possibilità offerta dal governo Renzi di portare a soluzione la questione,porre alcune domande e partecipare al dibattito sul tema.
Siamo sicuri che non sia un “accanimento terapeutico “ della politica lucana, discutere da 40 anni senza ancora rassegnarsi che il treno, quando serviva, si è perso e che quello sviluppo, economico, turistico e culturale si sta ottenendo (almeno ciò appare per Matera) a prescindere dal treno e che il miracolo non l’ha fatto il treno ma con ogni probabilità il fatto che il treno non c’è?
I turisti quando vogliono sono capaci di raggiungere qualsiasi meta e con qualsiasi mezzo e più questa cosa è complicata e più interessante è l’obiettivo. La diversità, l’unicità, la bellezza si inseguono ad ogni costo, da sempre.
Quali sono, poi, i problemi che risolverà la tratta “benedetta” con Ferrandina se come si dice sarà un collegamento a scartamento ordinario ad una rete che non fa viaggiare neppure gli attuali vecchi treni con l’efficienza minima richiesta dai viaggiatori (Balvano insegna); e una volta giunti a Matera questo milione di viaggiatori, la ” Capitale” intende gestirseli tutti o pensa di poterli far transitare anche verso la sua provincia e la sua regione?
Se si, con quali altri mezzi di trasporto, si pensa possa avvenire tutto ciò, con altri treni o non è meglio, per esempio, utilizzare questa risorsa economica ( ammesso che ci sia e che l’italico costume consenta di spenderli ) per efficentare il trasporto su gomma e garantire collegamenti certi con tutti gli altri Comuni?
Oggi, per raggiungere Matera (senza parlare di altre parti della regione) con mezzi pubblici dalla provincia, con orari improbabili, si impiegano non meno di tre ore, se lo si volesse fare in macchina attraverso la S.P. n.3 (Matera –Metaponto dove peraltro non esiste neppure la segnaletica orizzontale) in orari e giornate di punta (venerdì, sabato e domenica) ci vogliono due ore e dunque, di che parliamo?
Sarebbe opportuno invece che ci si preoccupasse, a parer mio, di più e con la stessa intensità a far arrivare il risultato di una battaglia comune condotta in questi anni per Matera Capitale della Cultura Europea al resto del “ suo mondo” e non piuttosto assistere inermi al transito degli ospiti verso la vicina Puglia.
Per visitare ed apprezzare Matera bastano ed avanzano due giorni e gli altri cinque, per completare una settimana di vacanza, non sarebbe giusto far orientare la scelta sulle altre aree della nostra splendida Regione?
Ecco, credo che la priorità legata a Matera capitale della cultura sia non il treno ma come organizzare un sistema di trasporto efficiente e moderno che risponda alle esigenze della mobilità interna ed esterna alla nostra regione.
Confido ancora che questa grande occasione non sia vanificata come è accaduto per tante altre e che la politica interpreti al meglio la sua funzione nell’interesse delle comunità che amministra.
Scusate l’intrusione ma davvero su alcuni argomenti e dopo tanto tempo si fa fatica a capire le ragioni che orientano l’impegno politico.
Di Sanza non è fesso……….per questo sta fuori dal Consiglio Regionale?
Mi sembra strana ed artificiosa la motivazione addotta da Sanza:I turisti quando vogliono sono capaci di raggiungere qualsiasi meta e con qualsiasi mezzo e più questa cosa è complicata e più interessante è l’obiettivo. Ma una tale motivazione è selettiva ed antipopolare in quanto tende a trasformare la cultura in un fattore da elìte: solo chi può permettersi l’aereo o il Mi-Sa (Vel. 360-400 Km/h) potrà venire a Matera, a tutti gli altri, e sono tanti, e forse la maggior parte, no! E’ proprio questo il limite che ci separa nel profondo. Io mi batto per un sogno più grande: dare a tutti i Materani, di qualsiasi ceto sociale, l’opportunità di poter partire da Matera verso il NORD o verso il SUD, indipendentemente dalla Capitale Europea della Cultura. A me non interessa, se non per il contingente temporale, la linea Matera-Ferrandina per poi proseguire per Salerno o Roma. A me interessa il popolo povero e bisognoso anche lui di appagare i suoi minimali interessi culturali, interessa tutta la popolazione che, pur non vivendo nell’agiatezza, nel Nord-EST d’Italia ha sete di cultura, ma anche in Lombardia e Piemonte, come anche le popolazioni sicule e quelle della Calabria ionica che, portandosi sulla linea Adriatica, potrebbero trovare l’opportunità di raggiungere Matera nel modo più sicuro, con il costo più economico e con il mezzo più ecologico per la mobilità dei grandi numeri. Quella linea (l’Adriatica) è la stessa che dovrà connettere l’interporto di Taranto con il Brennero ed il Gottardo per il trasporto delle merci che transitano, provenienti dal Sud/Est asiatico attraverso il Canale di Suez, per raggiungere il NORD/EUROPA. Il mio sogno è, ancor più oggi con l’Alta Velocità su Milano-Salerno, il treno popolare di lunga percorrenza Milano – Palermo (via Matera), un treno per tutte le tasche (come esplicitamente dichiara la Direttiva Ministeriale sulla mobilità).