Con il documento si impegna la Regione Basilicata “a sostenere la proposta di candidatura e con l’ausilio della struttura regionale e di tutte le competenze tecnico e scientifiche al suo interno a porre in essere ogni utile iniziativa. Di seguito i particolari.
Collegata al disegno di legge 168/2024 “Altri interventi in vari ambiti normativi” è stata approvata all’unanimità la mozioneriguardante il “Sostegno alla candidatura della Festa della Bruna di Matera a patrimonio immateriale mondiale dell’Unesco”.Con la mozione si impegna la Regione Basilicata “a sostenere la proposta di candidatura della Festa della Bruna a patrimonio culturale immateriale mondiale Unesco e con l’ausilio della struttura regionale e di tutte le competenze tecnico e scientifiche al suo interno a porre in essere ogni utile iniziativa finalizzata a: 1) sensibilizzare sul tema il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro della Cultura, la Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, i Presidenti delle Province di Potenza e Matera, i Comuni della Basilicata e delle Regioni confinanti, le Diocesi lucane e delle Regioni limitrofe, il Sistema scolastico regionale a tutti i livelli, nonché collaborare con il Comune di Matera e con l’Associazione Maria SS della Bruna per la predisposizione degli atti necessari a stipulare un protocollo d’intesa istituzionale tra tutti gli Enti e i territori coinvolti al fine di supportare in ogni sua fase la candidatura in oggetto; 2) promuovere azioni, progetti, programmi strategie tesi al buon esito della candidatura mediante la valorizzazione degli aspetti storici, religiosi, culturali, sociali ed etnoantropologici; 3) prendere parte attraverso un rappresentante designato nell’istituendo Comitato promotore per svolgere il lavoro propedeutico all’iscrizione nella lista del patrimonio culturale immateriale mondiale Unesco della festa della Madonna della Bruna di Matera”.
Con la mozione si chiede, altresì, che la Giunta regionale si impegni a “liquidare immediatamente il contributo per l’edizione 2023 di 280 mila euro e di prevedere nella prossima variazione di bilancio almeno pari importo per l’edizione 2024”.
Nel documento si sottolinea che “il patrimonio culturale non è solo monumento e collezioni di oggetti ma anche tutte le tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati: espressioni orali, incluso il linguaggio, arti dello spettacolo, pratiche sociali, riti e feste, conoscenza e pratiche concernenti la natura e l’universo, artigianato tradizionale”.
“Questo patrimonio culturale immateriale – viene evidenziato – è fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione e la sua comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il rispetto reciproco dei diversi modi di vivere”.