Peppino Molinari, già parlamentare della Democrazia Cristiana, ha inviato alla nostra redazione alcune riflessioni sul 75° anniversario della Festa della Liberazione. Di seguito la nota integrale.
Oggi 25 aprile il mio pensiero va a quella generazione che ha fatto la resistenza,ci ha restituito la libertà,ha ricostruito il nostro paese ed oggi non c’è più.Molti se ne sono andati in questi giorni di grande dolore soli,senza nemmeno un addio,un grazie dei loro cari ed amici.So che si rischia di essere presi per passatisti e nostalgici del tempo andato.Quella generazione aveva attraversato un secolo terribile,due guerre,battaglie politiche aspre.Li si era forgiata e si era formata.Le culture politiche erano chiare,marcate e forti.Le scuole erano molteplici e rigorose,il cursus honorem severo:l’oratorio,l’associazione,la cooperativa,le sezioni di partito,l’ente locale,la corrente,la ribalta nazionale.Tutto questo si è dissolto e gli effetti si vedono!A noi resta la fortuna immeritata di aver conosciuto grandi figure.Ci sentiamo “nani sulle spalle di giganti “In questi giorni terribili sentiamo fino in fondo l’esigenza della rinascita della politica dopo la notte dell’antipolitica.Diventa sempre più importante avere un progetto,un’idea della società,una nuova classe dirigente che si fonda sui valori della solidarietà e responsabilità,generosità e coraggio.Questa è la grande lezione che ci viene dal 25 Aprile.