“Il Mediterraneo e il mondo che cambia: il fenomeno migratorio”. Questo il tema sviluppato in piazza Duomo a Matera per il terzo incontro promosso dal quotidiano Avvenire in occasione della festa nazionale celebrata in questa settimana nella città dei Sassi. All’incontro hanno partecipato l’ex presidente del Consigliri dei Ministri Enrico Letta, promotore nel 2013 dell’operazione “Mare Nostrum”, l’ex Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il presidente della Comunità di Sant’Egidio e promotore dei “corridoi umanitari”, Marco Impagliazzo, l’Arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina don Pino Caiazzo e Monsignor Giovanni Intini, Vescovo di Tricarico.
Nel corso del dibattito è stato diffuso anche il video messaggio di Monique Leroux, presidente I.C.A. (International Co-operative Alliance).
Nell’epoca della globalizzazione con l’Europa il Mezzogiorno ci ha guadagnato o ci ha perso? “Con l’Europa ci ha perso. Nel 1957 quando viene fatto il Trattato di Roma è previsto che il Mezzogiorno abbia un regime finanziario e fiscale di enorme favore, poi 20 anni dopo l’Europa l’ha tolto”.
Prima del dibattito ecco le dichiarazioni rilasciate da Tremonti e Letta.
Giulio Tremonti, oggi si assiste ad un vizio. L’Italia dà i soldi all’Europa ma viene finanziata un’altra area di Europa, quella emergente: “Il giro è questo. L’Italia dà i soldi a Bruxelles, che ne piglia un po’ per la sua burocrazia e poi li gira come fondi ai singoli Paesi. In realtà le regole per cui questi soldi dovrebbero essere investiti sono regole europee incomprensibili, cioè vanno bene per esempio per la Danimarca e non vanno bene in Calabria. Se non vengono spesi vengono ripresi da Bruxelles e diventano fondi perduti o meglio guadagnati dalla Spagna e dalla Polonia. Noi in 10-15 anni con questo giro abbiamo finanziato lo sviluppo degli altri e abbiamo visto il sottosviluppo del Sud”.
Che deve fare il Governo Italiano per il Mezzogiorno? “Io ai miei tempi ho detto che il Mezzogiorno è più grande dell’Irlanda e deve avere almeno il trattamento dell’Irlanda. Mi è stato detto no, perchè l’Irlanda è piccola ma è uno Stato, il Mezzogiorno è grande ma è dentro uno Stato ancora più grande. Questa si chiama presa per i fondelli. Il Trattato di Roma prevedeva per il Sud quello che adesso c’è per l’Irlanda e noi queste cose dobbiamo chiedere ma non vedo in giro governanti capaci di farlo. Le racconto un episodio. “Nel 2004 con la Spagna si pensava che a BEI Banca Europei Investimenti doveva aprire una filiale al Cairo nel Mediterraneo. Alla fine venne fuori di aprire una facility, cioè niente ma la discussione fu bloccata dall’Europa del Nord che diceva se voi vi occupate del Mediterraneo dovete occuparvi anche del Baltico. Il Mediterraneo portava già la gente a camminare sulle acque, il Baltico può andare anche a quel paese”.
Si parla di immigrazione questa sera a Matera. C’è una ricetta per frenare questo fenomeno sempre più difficile da gestire nel nostro Paese? “Aiutarli a casa loro. L’ho proposto venti anni, forse si è ancora in tempo”.
Enrico Letta, del Mezzogiorno e del Mediterraneo si parla da molti anni ma il problema rimane sempre lì: “C’è una divergenza sempre maggiore. In questi giorni ci ho pensato molto sopratutto dopo la morte del Cancelliere Khol, che è riuscito in pochi anni a consentire alla Germania dell’Est di unificarsi e di essere allo stesso livello della Germania dell’Ovest. Perchè loro sono cresciuti e noi no. Io penso che dobbiamo fare un esame di coscienza sul fatto che l’Italia ancora non ci è riuscita e che rimane la questione chiave. Son qui a Matera anche per questo, perchè ritengo che se non si affronta definitivamente e con impegno e considerandola nella grande questione nazionale noi non ce la faremo a crescere il nostro Paese perchè solo risolvendo questa questione ed evitando che la divergenza aumenti ancora noi possiamo avere un futuro, altrimenti sarà tutto più complicato”.
Ma non è che che forse è considerato un problema marginale quello dell’Immigrazione. Gentiloni a Pechino parlava di Venezia mentre Pechino comprava il Canale di Suez. Cosa non va? “Secondo me negli ultimi anni si è dato per scontato culturalmente che il Sud non potesse farcela e che quindi fosse un problema irrisolto, irrisolvibile e tanto valeva lasciarlo così. Bisogna rovesciare culturalmente la questione. Bisogna partire prima da un grande sforzo di cultura politica nazionale e che deve interessare tutti. Rovesciare questa tendenza. Se questo avverrà faremo come i tedeschi che hanno unificato est e ovest che erano così lontani e ce l’hanno fatta. Ci deve essere un grande impegno nazionale”.
Matera è stata una terra in cui sono arrivate altre culture nel corso dei secoli, c’è stata una integrazione. Come si fa a integrare i nostri migranti che arrivano dal Mediterraneo? “E’ ovvio che vanno integrati a numeri che siano integrabili. Se i numeri sono eccessivi non ci si riesce. L’integrazione è figlia di numeri stretti, piccoli e di piccole comunità. Questa è una regola fondamentale. Ecco perchè in questo periodo la pressione così forte rende tutto più complicato”.
Matera 2019 può essere un’occasione di sviluppo per tutto il Mezzogiorno? “Secondo me Matera lo è naturalmente. Matera è una delle migliori capitali del nostro Mezzogiorno”
Matera però sconta una carenza infrastrutturale viaria e ferroviaria, cosa ne pensa Letta? ” Credo che questa vicenda di Matera 2019 possa servire anche per migliorare questa situazione che è insopportabile”.
Enrico Letta come si prepara alle prossime elezioni parlamentari del 2018? “Mi preparo da cittadino, sono fuori dalla politica attiva. Lavoro con i più giovani e mi ci impegno molto”.
Michele Capolupo
Il programma delle altre due giornate di Matera per la festa di Avvenire
Giovedì 29 giugno a Matera sarà a Matera per due distinti appuntamenti, il primo alle 18 e il secondo alle 21 il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti; con lui, tra i numerosi ospiti chiamati a discutere di “Famiglia, giovani e lavoro”, il sottosegretario di Stato al Miur, Vito De Filippo, e il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro.
Venerdì 30 giugno il segretario generale del Sinodo dei Vescovi, cardinale Lorenzo Baldisseri, il vescovo di Albano, monsignor Marcello Semeraro e il custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, racconteranno il “Papa visto da vicino”.
Tutti gli appuntamenti sono introdotti dal direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, e dall’arcivescovo di Matera-Irsina, monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, e conclusi dai vescovi delle diocesi lucane.
Nunzio Galantino, Lucio Brunelli, Enzo Fortunato e Vincenzo Orofino “battezzano” la festa nazionale di Avvenire a Matera: report e fotogallery primo dibattito
Tutti gli appuntamenti serali della Festa potranno essere seguiti in diretta streaming sul sito www.avvenire.it.
Festa nazionale di Avvenire a Matera, intervento di Angelo Chiorazzo ( fondatore della cooperativa Auxilium)
“La cultura è un fattore determinante per la crescita economica e il benessere sociale”. Per questo la Festa di Avvenire è un’occasione importante anche in vista di Matera 2019
“La cultura è per noi un fattore determinante della crescita economica e del benessere sociale, in particolar modo nel nostro Mezzogiorno. Auxilium ha sempre creduto nel valore determinante della cultura e per questo è orgogliosa di essere promotrice della Festa di Avvenire 2017, organizzata dal quotidiano della CEI insieme alla diocesi di Matera Irsina e all’Associazione Giovane Europa. In questi giorni saranno affrontati temi per noi fondamentali, come famiglia, giovani e lavoro, sviluppo del sud e lotta alle mafie, il Mediterraneo nei processi di cambiamento globali. E la presenza di così tante e autorevoli personalità del mondo politico, culturale ed ecclesiale del Paese e dell’Unione Europea fa ben sperare anche in vista di Matera Capitale della cultura 2019″.
La fotogallery della terza giornata della festa di Avvenire