Festa Liberazione, Ferrone (PD): ora e sempre Resistenza. Di seguito la nota integrale.
In tanti, con le elezioni regionali, avremmo voluto festeggiare anche un’ “altra” Liberazione. Quella della Liberazione della regione dall’opprimente governo della destra. Così non è stato e sforzandoci tutti di riflettere sulle reali motivazioni della scelta dei lucani per il centrodestra vecchio e per i nuovi alleati, non facciamo però passare questo 25 aprile come celebrazione retorica. Perchè forse mai come quest’anno è necessario rilanciare i valori dell’antifascismo. In gioco ci sono i principi fondamentali della Costituzione. Il governo attuale, la premier Giorgia Meloni, attraverso un bieco esercizio del potere, esplicato anche dai recenti provvedimenti, ci sta riportando indietro di 50 anni. Le ingerenze sulla Rai con un controllo sistematico dell’ informazione resa dal servizio pubblico sono un esempio, sino alla cancellazione di ospiti non graditi, come Antonio Scurati a cui era stato affidato un monologo sul 25 aprile in Rai3. Come se non bastasse la destra è tornata ad attaccare la legge 194, relativa all’interruzione volontaria di gravidanza, anche in questo caso rimettendo in discussione diritti e libertà delle donne che consideravamo ormai acquisiti. E, come ha ricordato anche Elly Schlein, ovunque governa la destra ostacola la legge 194, calpestando i diritti di donne e ragazze che cercano di entrare nel percorso di interruzione volontaria di gravidanza. Ma questo centrodestra ha scatenato la sua azione politica anche contro le fasce più deboli della popolazione. Con l’abolizione del reddito di cittadinanza, e senza prevedere altre forme di inclusione o sostegno, c’è il rischio di un disastro sociale. Un disastro che al Sud sarà ancora aggravato dal progetto di riforma, targato Lega, sull’autonomia differenziata che metterà in discussione diritti fondamentali come quello alla salute e all’istruzione. Perciò questo 25 aprile è ancora più importante che negli altri anni e dovrà trasformarsi in una straordinaria Festa di Popolo, democratica, antifascista, costituzionale. Uniti per contrastare il rischio, sempre più incalzante, di una deriva autoritaria nel nostro Paese. Ora e sempre Resistenza.