Flop referendum giustizia, intervento Vicepresidente della Commissione Giustizia Senato, Arnaldo Lomuti (M5s).
Ho assolto al mio dovere, ma qualcosa la devo dire.
Ovviamente, ho votato NO a tutti e 5 i quesiti perché per me non si fa propaganda usando i problemi della giustizia che ci sono, ma che vanno superati con impianti normativi fondati su una visione riformatrice organica, non con semplici e pericolose abrogazioni.
Anche perché, a parte i quesiti sulla Legge Severino e sulla custodia cautelare, gli altri 3 sono oggetto della riforma dell’ordinamento giudiziario e del CSM, attualmente in discussione in commissione giustizia Senato. Si lavori di più in Parlamento, invece di abusare di strumenti sacri di partecipazione democratica..
Un tentativo improvvisato e goffo (ad es. le camere penali non sono state nemmeno avvisate, figuriamoci se coinvolte) e che tra l’altro rischia di far spegnere i riflettori su problemi e temi, inerenti la giustizia, che tutti riconoscono (attenzione!!!) ma che vanno affrontati in altra sede.
Insomma, un pasticcio che ha portato al 19% del quorum. Un risultato vergognoso per uno strumento prezioso come il referendum, attraverso il quale si chiede all’elettorato di esprimersi con un voto diretto su una specifica proposta o domanda.
I proponenti lo hanno svilito e offeso attraverso un utilizzo maldestro e privo di rispetto. Guarda caso sono sempre loro: il centro destra malato (che ormai comprende pacificamente anche Italia Viva).
Infine, c’è un tema del quale i proponenti di questo referendum se ne sono altamente fregati: l’astensionismo. Non si può pretendere che i cittadini assolvano al dovere del voto se l’offerta è poco seria.
Tra i responsabili di questo triste spettacolo non troviamo solo Salvini & Co. e le 9 regioni richiedenti (tra queste la mia povera Basilicata), ma anche il Presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato.
Quest’ultimo, ha bocciato 2 referendum altamente inclusivi per il superamento del quorum:
1) quello sulla cannabis, affermando falsamente che fossero incluse le droghe pesanti;
2) Quello sul fine vita (evidentemente non conosce il significato del termine “sofferenza”).
Dare la colpa agli altri o ai cittadini è ulteriormente offensivo per l’intelligenza degli italiani.