Il deputato Vincenzo Folino lascia il PD per costituire un nuovo soggetto politico di sinistra con Alfredo D’Attorre e Carlo Galli. Il nuovo partito sarà presentato sabato 7 novembre con la costituzione di un gruppo parlamentare alla Camera e al Senato.
DC: DIETRO DIMISSIONI ON. FOLINO C’E’ IL FALLIMENTO DELLA SINTESI TRA CULTURA CATTOLICO-POPOLARE E QUELLA DI SINISTRA
“All’on. Vincenzo Folino va il merito della schiettezza con cui motiva il suo abbandono del Pd: nel partito di Renzi non è riuscita la sintesi tra la cultura cattolico popolare e quella di sinistra. Purtroppo accade che anche chi è rimasto nel Pd non faccia nulla non solo per favorire la sintesi tra le due sensibilità storiche del nostro Paese (democristiana e comunista) ma nemmeno per intensificare il confronto con i cattolici impegnati in politica che non hanno la tessera del Pd”. A sostenerlo è il segretario regionale della DC-Libertas Giuseppe Potenza che aggiunge: “a Folino va dunque dato atto di franchezza nell’ammettere il fallimento e di coerenza (comportamenti non diffusi, purtroppo, tra i politici di oggi) con l’auspicio che il gesto serva a risvegliare le coscienze dei gruppi dirigenti nazionali e regionali del Pd prima che dal partito non fuggano solo quelli con il cuore che batte a sinistra. Non si sottovalutino certe prese di posizione su temi etici come la cosiddetta teoria del gender e la scarsa efficacia delle politiche di tutela delle famiglie e di contrasto alla povertà. Noi democratico-cristiani, più volte e da più parti tirati in ballo a conferma dell’attualità del pensiero di don Sturzo-Moro-Colombo – afferma ancora il segretario DC – non ci stanchiamo di manifestare la piena disponibilità a favorire ogni forma di dialogo-confronto per evitare che la frammentazione della presenza dei cattolici in politica continui a produrre innanzitutto marginalità e scarso peso nelle più importanti scelte del futuro delle nostre comunità. L’insegnamento a realizzare la buona politica resta quello dei vescovi lucani: favorire il coinvolgimento di uomini e donne che, motivati da una reale vocazione alla promozione del bene comune e del governo della nostra Regione, possano ispirarsi intorno ad un profilo di riferimento: coerenza con la fede professata, rigore morale, capacità di giudizio culturale, competenza professionale, passione di servizio.
Per questa ragione le vicende di profonda lacerazione che attraversano il Pd non possono che preoccupare anche chi non ha la tessera del Pd ed in primo luogo “allarmano” i cattolici impegnati in politica che guardano con speranza al futuro della regione che pure il Masterplan proposto dal Presidente Pittella si sforza di ipotizzare, attraverso l’indicazione di nuove opportunità di benessere sociale, per ora appena indicate. Ma non bastano buone idee se – dice Potenza – a portarle avanti non c’è condivisione di responsabilità. E senza i cattolici non si va da nessuna parte. E’ necessario riprendere il “testimone” che ci è stato affidato dalla classe politica e governativa degli anni ottanta, quella che ha segnato positivamente la soluzione di tanti problemi del nostro territorio, perchè solo la contaminazione tra ex comunisti ed ex democristiani può risolvere l’attuale crisi della classe dirigente del Pd che si scarica sul futuro delle comunità lucane”.
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale: “Le considerazioni postume di Folino le rispediamo al mittente”. Di seguito la nota integrale.
Questa mattina, leggendo i quotidiani, mi sono reso conto di essere stato chiamato alle armi dall’ on. Folino, il simpatico onorevole di Pietrapertosa che dagli aridi campi incastrati tra le dolomiti e gli splendidi scenari che fanno da cornice al suo meraviglioso paese, è arrivato fino a Montecitorio.
Premesso che chi si allontana da Renzi e dalla “Associazione di Scopo”, altrimenti nota come Pd, non può che raccogliere la nostra stima e simpatia, ci vediamo comunque costretti, trattandosi dell’onorevole Folino, che non è politico di primo pelo, a fare un po’ di dietrologia.
In ordine:
Fare considerazioni postume rispetto allo schifo generato dalla svendita della nostra terra da parte del partito da lui ampiamente orientato, è francamente troppo.
Pensare di “chiamare alle armi” amministratori, associazioni ed altri per difendere la Lucania dopo essere stato uno dei maggiori responsabili della situazione che oggi viviamo, è assurdo.
I compagni di viaggio individuati dall’intraprendente Onorevole, tra cui spiccano due grandi figure della “Questione meridionale in salsa lucana” quali il Sen . Barozzino e l’on. Placido, ci lasciano ulteriormente intendere che trattasi di persone che frantumate dal “fuoco amico”, cercano di riabilitarsi rinnegando le loro stesse azioni, perpetrate a danno dei lucani negli ultimi vent’ anni.
Consiglierei all’on. Folino, che dichiara di voler ripartire dai territori, che bene farebbe ad individuare il nuovo start con una visita nel comune amministrato dal “Compagno” Placido: Rionero in Vulture.
Nel centro vulturino, potrà ulteriormente comprendere quanto incapaci sono stati nell’amministrare , riducendo un centro che era il cuore dell’economia di una delle poche zone effervescenti della Basilicata a paese ormai spento ed in attesa di un nuovo corso che possa riportare i Rioneresi ad una nuova e positiva stagione.
In conclusione, consiglierei a lor Signori di avere un po’ più di rispetto per la gente di Basilicata e per i nostri territori.
A volte nella vita si può decidere anche di rimanere a casa, soprattutto quando si ha la certezza di aver lavorato tanto male.