L’ambientalista materano Pio Abiusi, in una nota, si occupa dell’attività della Fondazione Matera 2019 e invita il nuovo direttore amministrativo Giuseppe Romaniello a garantire massima trasparenza sulla gestione dei conti.
Di seguito la nota integrale.
Abiusi: “La trasparenza disattesa ovvero giochiamo al gatto ed il topo!”
E’ passato un altro anno ancora e possiamo riproporre lo stesso articolo che era del 25 Gennaio 2016. Quel bilancio del 2014 non è stato pubblicato mentre è di queste ore la pubblicazione di quello relativo al 2015, per la rendicontazione relativa al 2016 ci auguriamo non si debba attendere un altro anno. Allora parlammo di bilanci di previsione attendibili ma neppure l’ombra, solo adesso è stato nominato il Direttore Amministrativo, sarà in grado di mettere ordine in quei conti? Al “Lumen” finito felicemente in gloria, sembra, possiamo aggiungere la “Open Design School” dalla modica spesa di 320 mila euro? Di seguito l’intervento dello scorso anno.
Abbiamo atteso oltre un anno per dichiarare conclusa la vita del “Comitato Matera 2019” nato nel 2011 per candidare Matera a capitale della cultura europea per l’anno 2019. L’obbiettivo è stato raggiunto e per fare questo si sono spese risorse pubbliche. I Bilanci relativi agli anni 2012 e 2013 sono stati pubblicati, mancava il 2014 e con esso dichiarare conclusa l’attività del Comitato.
Non era possibile pubblicarlo perchè vi era un buco che andava ripianato. Il buco è risultato essere di 300 mila euro ed adesso con delibera di giunta la Regione ha messo mano al portafoglio e lo ha ripianato. Occorre adesso pubblicare il bilancio del 2014 ed una relazione sull’attività del disciolto comitato “Matera 2019”sia per trasparenza sia perchè sono stati utilizzati, con dovizia, risorse pubbliche. Giriamo pagina e dedichiamoci al 2019 ed alla Fondazione che curerà l’evento. Come al solito si punta alle Fondazioni perchè sono degli scatoloni nei quali passa di tutto e la gestione anche di risorse è spesso poco trasparente e mal regolamentata. La nostra è una fondazione di scopo tanto è che esaurirà la sua funzione al massimo nel 2022. E’ una Fondazione che è costituita in via principale con risorse pubbliche e che a fronte della dgr 1040/14 ha un programma di lavoro ben tracciato perchè individua tra le fonti di finanziamento la programmazione comunitaria 2014-2020 di cui la Regione dispone. Di per se è una garanzia perchè gli organi di controllo dei fondi comunitari sono ben individuati ed agiscono su tracciati molto precisi. La spesa programmata sembra integralmente coperta; i 18 milioni di euro mancanti calcolando il contributo europeo all’iniziativa e quello di altri enti pubblici provengono dal Mibact per 11 milioni di euro e 7 milioni di euro provengono da privati che non è dato conoscere, ricordiamo che il consiglio comunale votò un preciso ordine del giorno nel Marzo del 2015 sulle aziende che potevano essere ammesse a partecipare. Ciò detto e pur avendo una garanzia nella rendicontazione europea è bene che vi sia un organismo regionale preposto al controllo generale della spesa perchè esse- spese- saranno interventi immateriali dove difficile è il controllo, praticamente impossibile. Appare evidente che creare forme di “distrazione” è molto più facile rispetto a quanto è accaduto ad Expo 2015 dove le opere erano preminentemente materiali.
Pio Abiusi