“Cosa spinge AGEA, Agenzia governativa per le erogazioni in agricoltura, ad avere un rapporto così privilegiato con Coldiretti, una tra le numerose associazioni di rappresentanza e assistenza in agricoltura, per prevenire il rischio disimpegno sui fondi comunitari? È la domanda di fondo dell’interrogazione che ho presentato alla Ministra Bellanova, e che è stata sottoscritta da diversi colleghi senatori, evidentemente perplessi quanto me dal patto anti-burocrazia siglato tra l’Organismo pagatore italiano e la sigla sindacale”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, segretario della IX Commissione Agricoltura del Senato, il quale ha presentato una interrogazione alla ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova in merito all’intesa siglata di recente tra AGEA e Coldiretti per snellire la burocrazia ed evitare il disimpegno dei fondi europei per 682 milioni di euro. L’interrogazione è stata firmata anche dai senatori Lonardo, Giarrusso, Buccarella, De Falco, Martelli, Drago, Saccone, Pacifico e Fantetti.
Questo il link: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1185145/index.html
Continua De Bonis: “Non ci sembra che Coldiretti abbia sviluppato un particolare know-how in termini di gestione della spesa pubblica tale da giustificare un patto anti-burocrazia esclusivo con AGEA. Né è pensabile che sia stata l’Europa a richiedere un’intesa di questo tipo, privilegiando una organizzazione ed escludendo le altre”.
“Peraltro – chiarisce il senatore – vale la pena ricordare che AGEA, oltre a essere l’Organismo pagatore italiano incaricato di gestire le erogazioni di aiuti, contributi e premi provenienti dall’Unione europea, è anche un Organismo di Coordinamento. Svolge cioè funzioni di vigilanza e coordinamento degli Organismi pagatori; verifica la coerenza delle loro attività rispetto alle linee guida comunitarie; promuove l’applicazione armonizzata della normativa comunitaria e delle relative procedure, monitorando le relative attività. Alla luce di queste importanti funzioni di controllo che AGEA è tenuta a svolgere, ho chiesto alla Ministra perché l’Organismo pagatore continui a fidarsi ciecamente di Coldiretti, stringendo con essa un rapporto privilegiato e ignorando
i recenti (e passati) fatti giudiziari evidenziati dal TAR, dall’OLAF e dalla Procura di Bari che indagano sull’illecita acquisizione di fondi comunitari nel periodo 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020. Ho chiesto altresì, al fine di fugare l’esistenza di un cartello sulla gestione dei fondi comunitari, di verificare se vi sia una correlazione tra progetti approvati e iscrizioni alla Coldiretti, ovvero se i beneficiari dei progetti, oggetto di contestazione, siano in prevalenza associati Coldiretti”.