L’esordio dell’assessore all’Agricoltura Fanelli e della Giunta Bardi non è certo dei migliori come dimostra la paralisi completa dell’attività di forestazione, limitandosi a dichiarare “siamo impegnati a trovare risorse in bilancio necessarie all’apertura immediata dei cantieri”. I tempi stringono e non si è capaci nemmeno di rispondere alla richiesta dei sindacati di un incontro per spiegare cosa si intende fare. E’ quanto sostiene Carmine Ferrone, dirigente provinciale di Art.1-Mdp, sottolineando che è necessario garantire tempi certi nell’avvio del piano di forestazione 2019 per garantire ai circa 5mila lavoratori lucani le 150 giornate lavorative che la precedente giunta regionale, con tutti i limiti e le problematiche, ha garantito negli anni precedenti. Per i comuni – aggiunge Ferrone – è fondamentale l’immediato inizio dei cantieri per la pulizia delle strade rurali, interpoderali da erbacce, per interventi di difesa del territorio, per la tutela ambientale, ecc. Ai neo amministratori regionali sfugge il rischio per i lavoratori di un accorciamento del calendario e l’impossibilità di sviluppare tutte le ore contributive pattuite, con grave danno economico per 5mila famiglie lucane, in particolare appartenenti alla platea di operai forestali provenienti dal progetto Vie Blu contrattualizzati a 150 giornate lavorative. Per questo hanno fatto bene Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil a mettere in guardia da “soluzioni pasticciate”. Per noi – conclude il dirigente di Art. 1-Mdp – questa è la prima prova per capire quali intenzioni ha la Giunta Bardi di proseguire nell’opera iniziata nella precedente legislatura regionale e non portata a termine di riordino del sistema forestale che può dare molto di più sia in termini di occupazione che di sviluppo delle nostre aree interne e più svantaggiate. Ricordiamo che la campagna elettorale è finita da un pezzo e scaricare responsabilità sui precedenti amministratori, non certo immuni da colpe, non serve perché adesso si deve dimostrare la capacità di risolvere i problemi.
