Fp Cgil Potenza: “Meloni sottoscrive gli Accordi di coesione ma il suo Governo abbandona proprio i lavoratori specializzati reclutati per la realizzazione dei progetti”. Di seguito la nota integrale.
Dopo la visita della premier Meloni a Potenza per la sottoscrizione dell’Accordo di coesione, si susseguono comunicati propagandistici su quanto il Fondo di coesione possa rappresentare uno strumento di rilancio per lo sviluppo del nostro territorio. Peccato che si dimentichi che per dare gambe ai progetti da finanziare serve personale alle amministrazioni territoriali. Ed è proprio questo personale che sembra essere abbandonato al proprio destino. Si tratta di circa 700 tecnici, di cui un centinaio in Basilicata, del precedente concorso “Coesione” che lavorano a tempo determinato nelle nostre amministrazioni e che hanno contratti in scadenza nell’autunno 2024.
Personale altamente specializzato assunto a seguito dei cosiddetti “Concorsi Coesione 1 e 2” banditi nel 2021 dall’Agenzia di Coesione Territoriale con i Fondi del Programma Complementare al PON Governance 2014-2020 gestito proprio dall’Agenzia per la coesione territoriale e assegnati a centinaia di enti territoriali (in maggioranza enti locali) delle regioni del Sud. I loro contratti prevedono una durata di tre anni e alcuni di questi scadranno già nell’autunno del 2024. Il loro naturale assorbimento a tempo indeterminato nelle amministrazioni e negli enti è appeso a un filo in quanto affidato alle scarse capacità finanziarie degli enti stessi, tutt’al più Comuni, che non hanno alcun supporto del Governo centrale. Il rischio è che questi lavoratori, già formati e inseriti nelle amministrazioni, rimarranno a casa in favore di altro personale da formare ex novo. È evidente dunque che la mancata stabilizzazione determinerà una dispersione di competenze verificate.
Anche la prospettiva del prossimo concorso per l’assunzione di circa duemila funzionari a tempo indeterminato nell’ambito delle Politiche di coesione 21-27 non sanerà la situazione perché se questi funzionari non saranno stabilizzati si creerà un vuoto tra la cessazione dei contratti e l’assunzione prevista per aprile 2025.
La Fp Cgil chiede pertanto che i Comuni nei quali è presente questo personale altamente specializzato e necessario alla realizzazione dei progetti legati al Fondo di sviluppo e coesione attivino con urgenza le procedure di stabilizzazione, nell’interesse dei lavoratori e dei territori.