Francesco Castelgrande (Associazione Migranti Basilicata): “Europa e immigrazione: regressione”. Di seguito la nota integrale.
Venti di forte regressione soffiano in Europa rispetto al tema dell’immigrazione. Grande retromarcia : impedire gli arrivi, aumentare i rimpatri e finanziare i “muri” alle frontiere esterne. È davvero assurdo affrontare l’immigrazione con questi parametri. La Commissione Europea, in un documento pubblico ricorda che su 340.515 decisioni di rimpatrio nel 2021, solo il 21% è stato effettuato. E secondo Frontex(agenzia delle frontiere esterne Ue) nel 2022 si sono registrati 330.000 ingressi irregolari, un aumento del 64% rispetto al 2021. C’è pure un aumento notevole di richieste di asilo. La Germania è al primo posto, segue la Francia, la Spagna e l’Austria. L’Italia è molto indietro. L’allarme parte dalla presidenza di turno svedese dell’UE e attraverso il ministro dell’Interno Maria Malmer Stengard fa sapere “dobbiamo passare dalle parole ai fatti per quanto riguarda rimpatri dei migranti che non hanno diritto a restare in Europa, perché i numeri attuali sono inadeguati e impediscono ad alcuni Paesi membri di gestire i nuovi arrivi”. A questo si aggiunge la dichiarazione di Ursula Von Der Leyen: “la migrazione é sfida europea per la quale dobbiamo fornire una risposta europea. L’anno scorso abbiamo visto un aumento delle richieste sulla nostra gestione della migrazione. L’instabilità geopolitica, le tendenze demografiche e il cambiamento climatico intensificano ulteriormente le pressioni. L’UE ha registrato un notevole aumento degli arrivi irregolari sulle rotte attraverso il Mediterraneo e i Balcani occidentali, le cifre più elevate dal 2016. Anche la gestione della migrazione è in cima all’elenco delle questioni per le quali i cittadini si aspettano una forte risposta dall’Ue”. È lontano dalla discussione il tema dei diritti umani e pertanto la loro universalità. Ci si dimentica degli articoli della Dichiarazione Universale dei diritti umani. Se oggi le migrazioni aumentano a causa dei cambiamenti climatici bisogna intervenire e dare risposte concrete. Ha ragione David Remnick ” non c’è più tempo per polemiche tra Stati, indugi, liti tra esperti. La crisi ambientale sta distruggendo il Pianeta Terra e bisogna intervenire qui e ora”. O come dice Donatella Di Cesare : ” migrare é un atto politico. Lo Stato vuole intendere la migrazione come: devianze da arginare, anomalie da abolire”. L’UE nell’ ultima riunione del 27 scorso ha partorito un documento in 15 punti che rappresenta un altro flope non apporta niente di nuovo. Anzi è stata accettata la proposta dell’Austria di costruire muri. E intanto mentre questa nuova forza lavoro, che proviene dalla immigrazione, dovrebbe rappresentare una risorsa per tutti gli Stati membri si palesa un problema. Risorse non solo in campo demografico, ma anche dal punto di vista economico e non da ultimo il fatto che molti prodotti arrivano sulla nostra tavola grazie al lavoro di questi uomini e donne. Intanto in Basilicata é ripreso l’esodo verso il nord da parte degli immigrati che lamentano la mancata accoglienza e la mancata integrazione. Si fanno solo chiacchiere, dei previsti Centri di accoglienza non si vede ancora la posa della prima pietra. E i casolari e gli alloggi di fortuna la fanno ancora da padrone. E ancora oggi non si finanzia e non si dà attuazione alla Legge 13 del luglio 2016 che darebbe risposte concrete al fenomeno dell’immigrazione accantonando l’emergenza. Si ribadisce ancora una volta che non tutti i migranti arrivano per via mare e si denuncia la mancata pubblicazione di leggi che riguardano i flussi che consentirebbero arrivi regolari. Non si cercano i reali fabbisogni e non solo in agricoltura. Infatti c’è tutta la vicenda dell’assistenza(soprattutto agli anziani) che viene trascurata. Denunciamo con forza questa deriva oscurantista e di regressione e retromarcia di tutta l’Europa. Facciamo nostro l’appello di padre Alex Zanotelli fatto alla tribù bianca : la conversione è sempre di là da venire.