Francesco Salvatore, neo eletto consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, in una nota spiega le ragioni per cui ha deciso di lasciare la Fidas Basilicata. Di seguito la nota integrale
La Fidas Basilicata non è più casa mia!
Il cassetto dei ricordi è colmo di momenti indimenticabili. Tutto ha inizio nell’estate del 1994, incontri con personalità del mondo del Volontariato. Soprattutto, qualche anno dopo, l’incontro con Aldo, il Presidente, una persona unica nel suo modo di essere, un vero maestro di vita.
La Fidas Basilicata non è più casa mia. Nelle scorse ore le scelte fatte impongono una seria e netta presa di distanze. Non mi sento rappresentato da chi non ha esitato, in alcun modo, nel macchiare con l’infamia oltre 20 anni di lavoro spesi per creare una immagine pulita e degna dei valori della solidarietà.
Non può rappresentarmi chi ha utilizzato ad uso e consumo illazioni e falsità, smentite, tra le altre cose, direttamente da chi quelle voci le aveva create ad hoc.
Non posso essere rappresentante di una realtà a cui non appartengono più le regole del dialogo e del confronto democratico.
Ho preso un impegno e com’è nel mio stile lo porterò a termine con senso del dovere e vigile che il tutto venga svolto nel massimo della trasparenza: chi vorrà dirigere Fidas Matera dovrà farsi apprezzare dagli Associati. Chi dovrà succedermi dovrà raccontare cosa sarà Fidas Matera per il prossimo futuro.
Oltre la Fidas Basilicata c’è un mondo, di donne e uomini, pronte a dedicarsi ai più bisognosi, oltre ogni interesse, oltre ogni sigla Associativa, un mondo con cui ho il piacere e l’onore di interagire ogni giorno, ogni momento.
Insieme agli amici di Fidas Matera abbiamo lavorato quattro anni per creare solide basi e ricambio generazionale. Ci siamo fatti apprezzare per la qualità del lavoro svolto, per i temi affrontati e per la presenza attiva sul territorio.
La Fidas Basilicata non è più casa mia perché lo devo alle persone a me più care, quelle a cui ho sempre cercato di trasferire valori sani e che cerco costantemente di introdurre in ambienti puliti. Ho sottratto tempo alla famiglia, alla professione, agli amici, continuerò a farlo ma attraverso altre esperienze: non più in Fidas Basilicata. Sono e resto un Donatore di sangue, sono e resto un Volontario prima che un dirigente. Sono e resto una persona Libera di rivolgere il proprio impegno come e dove ritiene più utile.
“La chiamammo A.D.Vo.S.” recita il titolo del libro che racconta gli albori di un Associazione nata per contrastare logiche verticistiche e gestioni personalistiche dell’impegno sociale e volontario. Li continueranno a risiedere l’esperienza maturata ed i tanti momenti di crescita trascorsi a ricoprire incarichi di ogni livello. Poche le figure di cui cancellare l’esistenza per evitare di sporcare una storia importante, come recita un proverbio “Ogni tanto è bene scuotere l’albero dell’amicizia per far cadere i frutti marci”, ed ora al mio albero voglio dare un intenso scossone.
Il clima presto tornerà sereno, rimetterò insieme le competenze e la sincerità di cui amo contornarmi ed insieme daremo vita ad una nuova Casa dei Donatori di Sangue, continueremo a fare quello che sempre abbiamo fatto nel rispetto delle regole, dei valori, delle persone, delle diverse sensibilità. Partiremo da uno e di li ne aggiungeremo tanti altri come abbiamo già dimostrato di saper fare nel percorso che da A.D.Vo.S. ci ha condotti in Fidas…Basilicata che oggi non è più casa mia!