I giovani che si pongono l’ambizioso obiettivo di entrare nella cabina di regia di una società si dividono in due classi: Le Mosche Cocchiere ed i Gladiatori. Le mosche cocchiere cavalcano le tigri (o i muli come raccontato nella favola di Fedro) illudendosi di governarle ed usarne la forza. Infatti obiettivo della mosca cocchiera è quello di rimanere sempre e comunque in sella. Spartaco invece ha la presunzione titanica di cambiare il mondo contando solo sulla sua forza ed il suo coraggio. Viene ritenuto in incauto, spesso irriso perché le sue energie paiono del tutto sproporzionate agli ambiziosi obiettivi che si pone. La mosca cocchiera galleggia e non si pone il problema di cambiare la storia. Si adatta conformisticamente alle regole presenti purchè non venga disarcionato. Il gladiatore invece il sistema vuole scardinarlo e trasformarlo. Al gladiatore non interessa fare carriera. Si sente il latore di un messaggio , di un progetto , di un sogno di giustizia che intende realizzare . Senza questa tensione, questo obiettivo, non ritiene indispensabile essere un uomo pubblico. Le mosche cocchiere invece hanno come unico esclusivo obiettivo quello di sopravvivere, di progredire nella propria carriera politica e professionale . Insomma è già vecchia ancor prima di diventare giovane! Le mosche cocchiere sicuramente avranno si più prospettive di successo ed avranno una grande longevità politica. I gladiatori invece quasi sempre non muoiono nel proprio letto e spesso li attende la crocifissione lungo la via Appia. Esempi di mosche cocchiere ce ne sono a gogo nella storia. Ottaviano Augusto era una mosca cocchiera; mentre Marco Antonio un gladiatore. Gladiatore era anche Alessandro Magno. Giulio Cesare poi fu inviato sbarbatello da Pompeo Crasso in Gallia credendo così di disfarsene. Tornò da trionfatore sui Galli e d entrò in Roma da vincitore assoluto. Trotzky fu il gladiatore della rivoluzione bolscevica ma fu la sedentaria mosca cocchiera Stalin a prendere il potere. Andando ai nostri giorni Grillo ha compiuto un impresa Cesarista. Mandato in Gallia televisiva è tornato trionfatore ed oggi è pronto a prendere Roma. C’è poi Renzi, il più temerario ed incauto di tutti ! Giovane, Kennediano nello stile, ultra preparato, dall’intelligenza pronta, è sceso da solo in campo a sfidare l’establishment incartapecorito del PD. Se chi scrive da piccolo voleva 3 figli da chiamare John, Bob e Ted, potete ben immaginare a chi sono andate le sue preferenze fra Matteo e Pierluigi! Dall’altra parte abbiamo invece abbiamo Angelino “Jolie” Alfano mosca cocchiera il cui unico potere è quello che è disposto a riflettere su di lui Berlusconi. Di ben altra pasta l’amazzone Meloni ! Se avesse vinto il kennediano Renzi avrebbe sconvolto la politica italiana molto di più di quello che dovrebbe riuscire a fare M5S. Infatti Beppe sta facendo il grave errore di trasformare il movimento in una sorta di setta integralista di duri e puri, dalla democraticità opaca, certamente rivoluzionaria, ma che può servire a poco se non ad instaurare una feroce teocrazia “senza Dio” dalla “fatwa” facile! Invece l’azione Guerriera di Renzi, apparentemente velleitaria quanto coraggiosa, rischia di lasciare il segno in Italia. L’establishment del PD non avrebbe accettato di sicuro l’ assiepamento di questo nuovo Giulio Cesare che avrebbe avuto certamente il carisma e l’appeal di attrarre il ceto moderato tanto da rendere addirittura ininfluente quell’arcipelago di partitini di ispirazione pseudo-cattolica che dividono il PD dall’accampamento nemico. Se avessimo voluto fare una rivoluzione vera nel nostro paese …ed è tempo di rivoluzione!- avremmo dovuto forse dare più fiducia a Renzi. Purtroppo Il popolo italiano ama l’usato (poco) garantito e solo rapporti “ferorum” passivi (poco) protetti. Ma questa è la democrazia. Non ci possiamo fare proprio nulla e dobbiamo accettare che la nostra società ancora consideri i giovani delle vittime sacrificali utili solo per ingraziarsi vecchi, osceni “Saturno” (Rubens e Goya) sempre pronti a divorare il cuore dei propri figli, illudendosi con questo, di rubarne la giovinezza!
Francesco Vespe
ogni volta che leggo un editoriale del dott. vespe mi dico:
vediamo cos’ha da dirmi, vediamo se posso sapere o imparare qualcosa, quale profonda analisi politico socio cultrale ci vorrà sottoporre
ma puntualmente, ogni volta, finito di leggere, mi rispondo: ma chi cacchio me l’ha fatta fare a perder tutto sto tempo…MAH!
il problema è che ci casco sempre! errare è umano ma perseverare
E’ importante non quello che sta scritto ma quello che si comprende e di quello che non comprende il lettore non ne è spesso responsabile lo scrittore
Franco, non lo pensare a Ipercritico. Nan capisc nudd.