Franco Vespe esprime alcune riflessioni sugli ultimi documenti prodotti dal Magistero di Papa Francesco su omosesssualità e crisi climatica. Di seguito la nota integrale.
“Chi è senza peccato scagli la prima pietra!” tuona Gesù per salvare dalla lapidazione la donna adultera. Questo brano bellissimo del Vangelo spesso viene invocato per rafforzare quel relativismo etico ed ora, a quanto pare, anche teologico che sta diventando la cifra sempre più drammatica del declino delle cosiddette culture “occidentali”. Sperando che non lo diventi per la stessa Chiesa. Non nascondo la sorpresa per dichiarazioni rilasciate dalle massime autorità nella chiesa del tipo “chi sono io per giudicare?”.Se si continua la lettura di quel brano si scopre che l’adultera non solo fu duramente giudicata dalla folla tanto da “meritare” la lapidazione, come prevedeva la legge ebraica, ma lo stesso Gesù la congeda senza condannarla ma la giudica con quel secco e perentorio“vai e non peccare più”. Il giudizio deve sempre esserci ma ad esso non deve seguire la condanna. La correzione del peccato non avviene attraverso la comminazione di una pena ma attraverso la misericordia e l’amore di Dio. Avviene con la comprensione umana del peccatore perché la lieta novella è annunciata proprio per la sua salvezza. Il nostro Papa Francesco ha fatto della misericordia la sua cifra magisteriale ma non si deve mai perdere di vistail compito centrale della Chiesa che è quello di liberare il mondo dal peccato. Ratzinger nella sua oscura profezia proferita nel lontano1969,paventava una Chiesaminata dalla tentazione di ridurre i preti ad “assistenti sociali” che esercitano misericordia senza liberare dal peccato ed una chiesa ridotta a pura” presenza politica”. In una intervista a Peter Seewald spiega che ciò accade in un mondo che ha fatto del relativismo la sua cifra,tanto che tutto finisce per essereaccettabile e lecito ed il peccato ed il male cancellato. Quello che sta avvenendo oggi è molto vicino alla profezia Ratzingeriana. In quest’epoca di Chiese vuote, la Chiesa si sta riducendo a purapresenza politica condita con spruzzate di populismo ed incaute aperture al modernismo. Come altrimenti considerare i due ultimi documenti del magistero papale ? Mi riferisco alla “Fiducia Supplicans” (FS) sulla benedizione delle coppie gay e l’altra, per quel che mi riguarda, ben più grave della esortazione” LaudateDeum” (LD). Il primo documento erroneamente è stato definito come il via libera alla benedizione delle coppie gay. Sembra che non sia così. Il documento molto chiaramente afferma che la benedizione viene impartita alle singole persone. Sembra così salva la coerenza con la dottrina della Chiesa in materia. Ma è proprio vero? Sempre nel brano evangelico che abbiamo citato, l’adultera peccatrice alla fine viene benedetta da Gesù ma viene congedata con il monito: “va e non peccare più”. Una benedizione cioè si accompagna all’esortazione di cambiare abbandonando la via del peccato.Questa esortazione nella “Fiducia Supplicans” non è espressa con chiarezza e non senza equivoci (nr 13). Si fa genericamente riferimento ad una benedizione che ci cambia ma manca l’ esigente, categorica esortazione del “Vai e non peccare più”!Discorso diverso va fatto per la LD. Il documento entra a piedi uniti sul dibattito scientifico sui cambiamenti climatici facendo propria ed inconfutabile, una vera e propria verità di fede, la tesi che i cambiamenti climatici siano dovuti quasi esclusivamente a fattori antropici (nr. 11 ).Usa delle parole francamente inaccettabili nei confronti di coloro che contestano questa tesi scientifica definendo le loro ragioni scientifiche “sprezzanti ed irragionevoli” (nr 14). Un ritorno a quell’ “Ipse dixit”, da far apparire lo stesso cardinale Bellarminonel caso Galilei un progressista temerario. Nella parte centrale della LD riprende il tono magisteriale in linea con la “Laudato Si” quando contesta il paradigma tecnologico che teorizza una crescita infinita ed illimitata garantita dal progresso scientifico e la finanza (nr.15). Un paradigma tecnologico che concentra in mano di pochi il potere. Poi ripiomba nello spirito militante quando incautamente al nr 29 addita a queste oligarchie la colpa di frenare la transizione ecologica e di sfruttare i popoli poveri per progetti devastanti dal punto di vista ambientale che li impoveriranno ulteriormente. Incauta perché ormai l’“oligarchia” dei potenti di cui parla sta cavalcando proprio il terrorismo climatico, di cui si è fatta alfiere la Chiesa, per infliggere agli stati i costi di una transizione “green” effimera, spesso controproducente, e somministrare ai popoli poveri progetti sedicenti “green” che “green” non sono, perché servono solo a perpetuare il loro soggiogamento. Ma perché la LD su questo aspetto non ha voluto applicare un prudente discernimento ? Chi scrive si astiene dal dimostrare dal punto di vista scientifico la insensatezza di questo terrorismo climatico abbracciato dalla LD che addirittura arriva a giustificare le intemperanze indecenti a cui si abbandonano i terrorizzati climatici!. Inaccettabile poi l’accusa che lancia ai paesi che alle COP ostacolano l’assunzione di accordi internazionali perché privilegiano i propri interessi nazionali. Provasse a convincere Yantra, la bambina che vive nei bassifondi di Calcutta, a rinunciare al suo riscatto dalla povertà perché grossi computer, con dentro “sofisticatissimi” modelli climatici, hanno sentenziato implacabilmente che nei prossimi 50-100 anni le temperature del mondo si alzeranno fino a 3°, se la sua India non la smetterà di produrre energia con i combustibili fossili! Modelli, per intenderci, che i tarocchi dell’IPCC definiscono infallibili nel predire il futuro ma che, ancora adesso, non riescono a spiegare neanchele grosse variazioni climatiche naturali del recente passato.
Fa al caso nostro unaprofetica dichiarazione di 10 anni prima di Gianni Vattimo morto da alcuni mesi: ”Voi cattolici avete resistito impavidi per quasi due secoli all’assedio della modernità. Avete ceduto proprio poco prima che il mondo vi desse ragione. Se tenevate duro ancora per un po’, si sarebbe scoperto che gli “aggiornati”, i profeti del futuro postmoderno eravate proprio voi, i conservatori. Peccato. Un consiglio da laico: se proprio volete cambiare ancora, restaurate, non riformate. È tornando indietro, verso una tradizione che tutti vi invidiano e che avete gettato via, che sarete più in sintonia con il mondo d’oggi, che uscirete dall’insignificanza in cui siete finiti “aggiornandovi” in ritardo. Con quali risultati, poi? Chi avete convertito da quando avete cercato di rincorrerci sulla strada sbagliata?”
La tradizione di noi Cristiani non è quella di (com)-piacere il mondo ma di far piacere al Mondo il Vangelo di Cristo. Chi vuole intendere intenda!
Buon Anno a tutti!