Fratelli d’Italia Matera chiede maggiori controlli sulle attività di bazar nel centro storico di Matera. Di seguito la nota inviata dal consigliere e capogruppo di Fratelli d’Italia, Augusto Toto.
Anche a Matera così come in numerose altre città turistiche italiane nel corso degli ultimi anni è stata interessata dalla nascita incontrollata di attività di chincaglierie per turisti.
Il tour delle chincaglierie per turisti parte da Via Don Minzoni, accesso obbligato per i turisti che arrivano in città quotidianamente, proseguendo per via A. Persio fino ad arrivare in Piazza Vittorio Veneto, dove in poco meno di 300 metri, nei percorsi turistici che ti portano in Cattedrale o verso il Museo Archeologico Nazionale ” Domenico Ridola”, sono allocati una decina di negozi di souvenir. La situazione va peggiorando di mese in mese, negli ultimi due anni è stato un continuo. Le attività di bassa qualità nel centro storico di Matera continuano a proliferare come funghi.
Particolarmente importante è constatare che la stragrande maggioranza dei negozi di souvenir presenti nel centro storico appartengano a non-materani e non-italiani, alimentando così un’economia poco produttiva e molto impattante sull’immagine della città.
Una cosa è certa questi negozi non sono mai pieni di clienti, e con la paccottiglia venduta a così basso costo è difficile riuscire a pagare affitti elevati che i vecchi esercenti non riuscivano più a sostenere. Passeggiando per le vie del nostro centro storico, si può facilmente riscontrare che queste attività nonostante non siano molto frequentate dai turisti per i loro acquisti, continuano ad esercitare. Il punto, quindi, è comprendere fino in fondo qual è la vera economia che sta dietro questo business da parte di questi extracomunitari arrembanti, pronti a rilevare attività storiche per degradarle a bazar senza anima e di dubbio gusto.
Questo business nella nostra città è in gran parte in mano ai bengalesi che con un portafoglio ben nutrito sono in grado di pagare senza problemi gli altissimi affitti per un negozio ubicato nel centro storico, molto più di quello che avrebbe potuto pagare un vero artigiano.
Nonostante una serie di divieti volti a garantire il decoro urbano nel centro storico, ne riscontriamo quotidianamente il mancato rispetto, ormai è sotto gli occhi di ognuno di noi che questi “commercianti” che allestiscono le proprie vetrine e occupano gli spazi pubblici esterni in spregio ad ogni regola, stanno danneggiando l’immagine della nostra città e delle sue bellezze artistiche.
Per la tutela dei centri storici esistono appositi strumenti ed istituti, che fanno in modo che vigilano e controllano le attività edilizie dei privati, ogni qual volta non siano compatibili con le esigenze di tutela, sotto l’aspetto urbanistico, in riferimento all’estetica e al decoro dell’intera struttura degli agglomerati storici.
Sinceramente non sappiamo se l’atteggiamento utilizzato dalla Polizia Locale nel tutelare l’aspetto urbanistico o nel contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive dei dehors è lo stesso utilizzato per garantire l’estetica e il decoro e contrastare le occupazioni abusive dei tanti bazar presenti nel centro storico della città. Sarebbe opportuno dal nostro punto di vista un capillare controllo su queste attività perché la legalità per noi è un fattore imprescindibile a tutela di quei commercianti che, giorno dopo giorno, lavorano nel rispetto delle regole e che potrebbe essere anche un deterrente per nuove aperture di queste attività.