Si è svolta nel pomeriggio al Museo Ridola di Matera la conferenza stampa della Presidenza Italiana per il G7 Pari opportunità organizzato dal 4 al 6 ottobre nella città dei Sassi. Ha incontrato i giornalisti il Ministro per le Pari opportunità Eugenia Roccella.
Uno dei passaggi della conferenza di Roccella ha riguardato il mondo dello sport: “Nel G7 organizzato a Matera abbiamo affrontato per la prima volta i nuovi problemi derivanti dalla partecipazione alle gare sportive femminili di persone trans o di persone intersex. E’ urgente il problema di dover avere criteri standard, scientificamente fondati. Per la prima volta abbiamo preso in considerazione la questione dello sport, sia dal punto di vista d’accesso tra le donne e gli uomini, le donne hanno meno occasioni, sia per quanto riguardo la parità di trattamento dei premi delle gare femminili, che in alcuni casi sono la metà, un quarto, un decimo di quelle maschili”.
Al Ministro è stato chiesto di sintetizzare in tre parole il G7 di Matera e quali emozioni ha provato nel breve soggiorno nella città dei Sassi: “Ringrazio per questa domanda piacevole. C’è stato un grande apprezzamento da parte dei Ministri del G7 nei confronti della città di Matera e devo dire anche del cibo c’è stato un incredibile apprezzamento del pranzo che abbiamo offerto con le specialità lucane, certo, questa è una città magica e tutti noi lo abbiamo apprezzato. Noi abbiamo sottolineato che alla radice del nome “Matera” c’è la parola “Mater” ed è una delle possibili origini del nome, quindi abbiamo proseguito certamente nel nostro dialogo confortati da un ambiente, da una situazione favorita da un clima generoso, era prevista la pioggia, e anche questo ci ha aiutato a discutere, a dialogare meglio”.
Michele Capolupo
Dichiarazione del Ministro Eugenia Roccella al termine dei lavori per il G7 Pari opportunità a Matera
1. Noi, i Ministri per la parità di genere del G7 e la Commissaria europea per l’uguaglianza, riuniti a Matera il 5 ottobre 2024, riaffermiamo il nostro impegno collettivo a proteggere, promuovere e realizzare i diritti di tutte le donne e le ragazze, porre fine a tutte le forme di violenza sessuale e di genere e a garantire l’empowerment delle donne e delle ragazze in tutta la loro diversità.
2. Riaffermiamo gli impegni presi dalle precedenti Presidenze G7 e attraverso le relative Dichiarazioni, nonché la Dichiarazione e Piattaforma d’Azione di Pechino e i documenti finali delle Conferenze di revisione, oltre all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, con particolare riferimento all’Obiettivo di sviluppo sostenibile 5, e ogni altro quadro internazionale pertinente.
3. Riaffermiamo gli impegni sulla parità di genere assunti nel Comunicato dei Leader il 14 giugno 2024.
4. Ricordiamo il Comunicato della Riunione dei Ministri degli Esteri G7 dal titolo “Affrontare le sfide globali, promuovere i partenariati”, adottato a Capri il 19 aprile 2024, e la Dichiarazione Ministeriale del G7 Lavoro e Occupazione “Towards an Inclusive Humanism for New Challenges in the World of work”, adottata a Cagliari il 13 settembre 2024.
5. Teniamo in debita considerazione gli esiti del primo Rapporto di attuazione G7 sulla parità di genere, che evidenzia l’importanza di una raccolta e di un monitoraggio affidabili dei dati disaggregati per genere, e accogliamo con favore l’aggiornamento annuale della G7 Dashboard on Gender Gaps dell’OCSE, che contribuiscono entrambi a responsabilizzare e monitorare gli impegni G7 volti al raggiungimento concreto ed efficace della parità di genere.
6. Esprimiamo apprezzamento ai nostri partner OCSE, OIL e UN Women, al Gender Equality Advisory Council (GEAC) rafforzato, a Women7, Business7, Youth7 e a tutti gli altri gruppi di impegno pertinenti per aver contribuito con le loro competenze ed esperienze a sostenere la parità di genere in tutte le tematiche, e accogliamo di buon grado gli sforzi continui, coordinati e mirati per il raggiungimento della parità di genere e l’empowerment delle donne e delle bambine in tutti i Paesi G7, tenendo conto della loro età, etnia, disabilità, del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere.
Accogliamo con favore anche l’interesse espresso da nuovi gruppi di impegno, come il Pride7, e da altri gruppi in via di costituzione, in attesa del loro futuro sviluppo.
1 Nella presente Dichiarazione l’espressione ‘donne e ragazze’ si riferisce sempre alle donne e alle ragazze in
tutta la loro diversità.
7. Accogliamo con favore e teniamo conto delle raccomandazioni del Gender Equality Advisory Council (GEAC) dal titolo “World needs women’s leadership and experience” e il Comunicato di Women 7 su “Feminist Demands for Building an Equal, Just, Sustainable and Peaceful Future”.
8. Riconosciamo che, nonostante gli sforzi e i progressi fatti dai membri del G7 per far avanzare la parità di genere, rimangono ancora sfide e divari significativi da affrontare, poiché nessun Paese al mondo ha ancora raggiunto la piena parità di genere.
9. Riconosciamo che le sfide e le emergenze globali, ivi comprese quelle relative alla salute, all’istruzione, all’energia e alla sicurezza alimentare, la triplice crisi dei cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l’inquinamento, così come i disastri naturali e correlati al cambiamento climatico, le sfide demografiche, i conflitti geopolitici e le guerre, che spesso portano a crisi umanitarie e socio-economiche sottovalutate, che colpiscono in modo sproporzionato e negativo tutte le donne e le ragazze.
10. Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per l’arretramento dei diritti delle donne, delle ragazze e delle persone LGBTQIA+ in tutto il mondo, anche in tempo di crisi, e condanniamo fortemente tutte le violazioni e gli abusi dei loro diritti umani e libertà fondamentali. Continueremo a promuovere e a proteggere i loro diritti in tutti gli ambiti della società, compreso quelli economico, politico e sociale, e a integrare coerentemente la parità in tutti i settori. Lavoreremo con i partner globali per promuovere le pari opportunità a livello multilaterale.
11. Esprimiamo profonda preoccupazione per l’impatto sproporzionato dei conflitti sul rispetto dei diritti umani di donne e ragazze e condanniamo fermamente tutte le violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali di donne e ragazze in tutto il mondo. Deploriamo la perdita di vite umane in tutti i conflitti, con particolare
riferimento alle specifiche necessità di protezione delle donne, dei bambini e delle persone in situazioni di vulnerabilità. Denunciamo fortemente il ricorso alla violenza sessuale e di genere in situazioni di conflitto e post-conflitto e sottolineiamo che tali atti possono costituire atrocità di massa, compreso crimini contro l’umanità o crimini di guerra.
12. Condanniamo con massima fermezza la guerra di aggressione illegale, ingiustificabile e non provocata della Russia contro l’Ucraina, che ha avuto impatti devastanti sulle donne e le ragazze, inclusi gli sfollamenti di massa e gravi necessità umanitarie, e rimaniamo particolarmente preoccupati per i conflitti armati che ancora affliggono molti altri Paesi come il Sudan. Ribadiamo la nostra più ferma condanna dei brutali attacchi terroristici condotti da Hamas ai danni di Israele il 7 ottobre 2023, che comprendono orribili notizie di violenze sessuali. Deploriamo la perdita delle vite umane e siamo profondamente preoccupati dell’impatto del conflitto sui civili a Gaza e nell’intera regione, in particolare su donne, bambine e bambini che necessitano di una effettiva assistenza umanitaria e di accesso al cibo, all’igiene di base, alla salute e alla dignità.
Continuiamo a esercitare pressione affinché si indaghi a fondo su tutte le notizie di violenza sessuale e affinché i responsabili siano chiamati a risponderne, e invitiamo ad assicurare giustizia alle vittime e ai sopravvissuti e tutte le parti coinvolte ad adottare un approccio incentrato sui sopravvissuti.
13. Riaffermiamo il nostro impegno condiviso e costante per l’avanzamento dell’Agenda Donne, Pace e Sicurezza, riconoscendo che la partecipazione piena, paritaria, significativa e sicura delle donne a tutte le fasi dei processi politici e di pace, alla prevenzione e alla risoluzione dei conflitti e processi di peacebuilding è uno dei fattori essenziali per il mantenimento, l’avanzamento e la promozione della pace e della sicurezza internazionali. Riconosciamo l’importanza di applicare pienamente l’Agenda Donne, la Pace e la Sicurezza alla riduzione del rischio di catastrofi, ivi compreso attraverso meccanismi esistenti quali Piani d’Azione Nazionali e il Patto su Donne, Pace e Sicurezza e Azione Umanitaria.
14. Riaffermiamo l’importanza di lavorare per garantire pari opportunità per tutti e la piena promozione, protezione e realizzazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali di tutte le donne e le ragazze, che sono universali e fondamentali per il loro empowerment e l’avanzamento della pace, della sicurezza e dello sviluppo sostenibile.
15. Riconosciamo che le pari opportunità e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze, la loro partecipazione piena, paritaria, sicura e significative a tutti gli ambiti della vita, nonché la prevenzione e l’eliminazione di tutte le forme di violenza contro le donne,
che sono fattori essenziali per la costruzione di società giuste, inclusive e sostenibili. In particolare, esprimiamo preoccupazione per la tragica situazione in Afghanistan che potrebbe rappresentare persecuzione di genere nell’ambito della quale politiche sistematiche e deliberate di segregazione o discriminazione contro le donne e le ragazze limitano pesantemente metà della popolazione nella loro capacità di godere pienamente dei propri diritti umani e di partecipare pienamente, equamente e in maniera significativa alla società, ivi compreso all’istruzione, all’occupazione e alla libertà di movimento.
16. Condanniamo tutte le forme di violenza contro le donne e riconosciamo che tale violenza in tutte le sue forme e manifestazioni, sia nella sfera pubblica che in quella private, online e offline, comprese la violenza domestica, la violenza facilitate dalla tecnologia, la violenza psicologica, la violenza economica e le pratiche dannose quali le mutilazioni genitali femminili, la sterilizzazione forzata e i matrimoni infantili, precoci e forzati, minano I diritti umani e rappresentano un impedimento al conseguimento delle pari opportunità e dell’empowerment di tutte le donne e le ragazze, comprese coloro in situazioni di vulnerabilità.
17. Evidenziamo che l’empowerment delle donne e delle ragazze è fondamentale non soltanto per il raggiungimento della piena parità, ma anche un motore cruciale per la pace e la sicurezza, nonché per la crescita economica inclusive e sostenibile, riconosciamo che un aumento significativo nella partecipazione delle donne a tutti i settori dell’occupazione, compreso in quelli più innovative e remunerative, quali quelli correlate alle STEM e alle transizioni verde e digitale e nelle posizioni decisionali, è fondamentale per assicurare la loro autosufficienza e indipendenza economica e contribuisce alla prosperità, competitività e al benessere delle società.
18. Sottolineiamo l’importanza della partecipazione piena, paritaria e significative delle donne in tutti gli aspetti dei processi decisionali, anche nel settore politico, pubblico, economico e privato.
19. Riconosciamo che l’impatto dei cambiamenti climatici, della Perdita della biodiversità e dell’inquinamento hanno effetti sproporzionati sulle donne e le ragazze e che la sotto-rappresentanza delle donne nelle posizioni apicali persiste nei consessi internazionali, nazionali e regionali all’interno dei quali vengono prese le decisioni
riguardanti le politiche e le strategie ambientali e i relativi finanziamenti. Siamo inoltre determinati a sostenere le pari opportunità in tutti i consessi multilaterali e la necessità di attuare politiche di genere per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e per la gestione della perdita della biodiversità anche attraverso l’uso del bilancio di genere.
20. Riconosciamo che le donne e le ragazze si fanno carico di una percentuale sproporzionata di lavoro domestico e di cura non retribuito nel Corso della loro vita, nonché la sottovalutazione del lavoro di cura. Entrambi limitano le opportunità di istruzione delle donne e delle ragazze e le loro opportunità di occupazione e carriera.
Riconosciamo, pertanto, che è fondamentale ridurre, ridistribuire e valorizzare tale lavoro, affrontando gli stereotipi di genere, promuovendo l’equa condivisione delle responsabilità di cura all’interno della famiglia, e misure e strumenti per l’equilibrio vita lavoro e rendendo la fornitura di servizi di cura di qualità e accessibili anche dal punto di vista economico una priorità, al fine di sostenere concretamente i genitori e i caregiver, anche attraverso la riduzione delle barriere e la promozione della parità di accesso all’utilizzo dei congedi di maternità, paternità e parentali e di accordi di lavoro a misura di famiglie.
21. Reiteriamo il nostro impegno proclamato all’interno del Comunicato dei Leader di Hiroshima volto a garantire l’accesso universale a servizi sanitari adeguati, accessibili dal punto di vista economico di qualità per le donne, ivi compresi la salute e i diritti sessuali e riproduttivi per tutti.
22. Riaffermiamo con determinazione il sostegno per gli impegni precedentemente presi a livello G7 per la promozione delle pari opportunità e dell’empowerment delle donne e delle ragazze nel settore educativo e attraverso l’istruzione.
23. Riaffermiamo l’impegno dei G7 per il raggiungimento della piena parità e la tutela delle donne e delle ragazze, delle persone LGBTQIA+ e di tutte le persone da ogni forma di violenza e discriminazione, in particolare coloro che subiscono molteplici forme di discriminazione, al fine di creare una società inclusiva in cui i diritti umani di tutti siano rispettati, protetti e realizzati.
24. Riconosciamo che non sarà possibile conseguire la parità senza il pieno coinvolgimento e la collaborazione attiva con le organizzazioni della società civile e non governative per i diritti delle donne, le organizzazioni femministe e quelle per I diritti delle persone LGBTQIA+, i rappresentanti giovanili e il settore privato.
Porre fine alla violenza contro le donne e rafforzare il supporto alle vittime noi, i Ministri per la parità di genere del G7, ci impegniamo ad adoperarci per:
25. Riconoscere che la violenza contro le donne è una violazione o un abuso dei diritti umani e una forma di discriminazione basata su relazioni di potere storicamente e strutturalmente impari tra donne e uomini, che possono essere perpetuate ed essere la conseguenza di stereotipi di genere dannosi.
26. Eliminare tutte le forme di violenza contro le donne attraverso un approccio multidimensionale alla prevenzione, alla protezione, al supporto, alla persecuzione e alle politiche coordinate. Per fare ciò, tra l’altro, promuoveremo l’educazione dei bambini fin dalla tenera età e iniziative di sensibilizzazione pubblica sulle pari opportunità, sul consenso, sul diritto all’integrità fisica e al rispetto reciproco nelle scuole al fine di creare le basi per relazioni sane, promuovendo un ambiente in cui gli stereotipi di genere, la violenza, le discriminazioni e gli abusi vengano prevenuti.
27. Incoraggiare l’uso di un linguaggio più adeguato e di una presentazione della violenza contro le donne rispettosa delle vittime da parte dei media, in particolare per ciò che concerne la violenza facilitate dalla tecnologia, al fine di promuovere una trattazione pubblica responsabile sulla questione, riconoscendo così che I media possono contribuire a una comprensione più accurata e completa delle diverse manifestazioni
della violenza contro le donne e sensibilizzare sui diritti di ciascun individuo e i servizi di supporto alle vittime.
28. Assicurare la raccolta sistematica di dati affidabili e comparabili, disaggregati per sesso e altre caratteristiche, su tutte le forme di violenza (inclusa quella fisica, sessuale, psicologica, facilitata dalla tecnologia, lo sfruttamento sessuale, l’abuso, le molestie, e la violenza economica, nonché le informazioni relative alla relazione esistente tra le vittime e gli autori di reato), sia a livello nazionale che internazionale.
29. Migliorare la formazione degli operatori che lavorano in vari settori dei vari settori e
che entrano in contatto con le vittime, compresi, tra gli altri, gli operatori sanitari e di assistenza, le forze dell’ordine, gli educatori, il personale docente, gli operatori che interagiscono con i bambini in contesti extrascolastici, gli assistenti sociali e la magistratura, adottando un approccio incentrato sulla vittima, per garantire il riconoscimento anticipato della violenza contro le donne in tutte le sue forme e per rafforzare le politiche e le procedure di prevenzione e risposta alla violenza.
30. Aumentare gli investimenti per centri antiviolenza e case rifugio accessibili e inclusivi, e per i servizi di supporto alle donne, e per affrontare le barriere e le sfide che le vittime incontrano nell’accesso ai sistemi di supporto, rafforzando al contempo le reti di sostegno locali e nazionali, i servizi sociali e le ONG che si occupano di porre fine alla violenza contro le donne e di supportare le vittime e le loro famiglie, per garantire che abbiano risorse adeguate alla loro assistenza immediata e di lungo termine.
31. Migliorare le azioni per l’empowerment economico delle vittime, compreso il sostegno finanziario, l’assistenza legale, ove disponibile, la formazione professionale, i corsi di reinserimento lavorativo, il sostegno all’imprenditorialità e l’alfabetizzazione finanziaria per spezzare le catene della dipendenza che possono accompagnare la violenza contro le donne e aumentare la consapevolezza delle varie manifestazioni della violenza economica.
32. Promuovere politiche e intraprendere altre azioni significative per prevenire e rispondere efficacemente alla violenza facilitata dalla tecnologia e alla disinformazione, nonché standard per le aziende tecnologiche, nella progettazione, nella produzione e nel monitoraggio di strumenti, compresi quelli di intelligenza artificiale; promuovere iniziative di alfabetizzazione digitale, mediatica e informativa, colmando le lacune di dati sul fenomeno e rafforzando i servizi di supporto essenziali per le vittime.
33. Migliorare le azioni volte a proteggere le donne, le ragazze e le persone LGBTQIA+ dalla violenza nella vita pubblica e nelle posizioni di leadership, compreso nella politica, nel giornalismo, negli sport e nei media, sia commessa offline che nell’ambiente digitale.
34. Aumentare gli sforzi per porre fine a tutte le forme di violenza contro le donne, facendo avanzare i meccanismi esistenti per l’individuazione anticipata e l’eliminazione di pratiche dannose come le mutilazioni genitali femminili, la sterilizzazione forzata, il matrimonio infantile, precoce e forzato, anche valutando la possibilità di sostenere l’Iniziativa Spotlight, il Programma congiunto UNFPA/UNICEF sulla “Eliminazione delle mutilazioni genitali femminili: Accelerare l’eliminazione di una forma estrema di violenza contro le bambine” e il Programma globale UNFPA/UNICEF per porre fine al matrimonio infantile, nonché le organizzazioni della società civile, comprese quelle per i diritti delle donne, che lavorano su questi temi.
35. Rafforzare la cooperazione internazionale e transfrontaliera e la collaborazione con le organizzazioni internazionali per prevenire la tratta di esseri umani, sostenere e proteggere le vittime, in particolare le donne, le ragazze, i bambini e le persone LGBTQIA+, nonché le loro famiglie, e perseguire i responsabili.
36. Condannare fermamente tutte le forme di violenza contro le donne e di violenza sessuale nei conflitti, che costituiscono violazioni e abusi dei diritti umani e possono configurarsi come atrocità di massa, compresi i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra;
esprimere preoccupazione per lo sfollamento di donne e ragazze durante i conflitti, che aumenta in modo significativo il rischio di violenza; sostenere l’attuazione degli impegni internazionali, anche attraverso un solido quadro giuridico e un’efficace applicazione della legge per far sì che i colpevoli rispondano delle loro azioni; chiedere l’accesso a servizi completi per i sopravvissuti.
37. Promuovere la partecipazione piena, equa, sicura e significativa e la leadership delle donne in tutte le fasi dei processi di pace e sicurezza, della prevenzione dei conflitti,
della loro risoluzione e dei processi di peacebuilding; migliorare l’attuazione di tutti i pilastri dell’Agenda Donne, Pace e Sicurezza e dei relativi piani d’azione regionali e nazionali, attraverso ulteriori meccanismi di responsabilità e coordinamento, come, tra l’altro, il Patto su Donne, Pace e Sicurezza e Azione umanitaria, e promuovere uno sforzo sistematico, come l’inclusione di consigli e comitati consultivi femminili nei processi di riparazione dei conflitti.
Garantire l’empowerment delle donne e delle ragazze, garantire l’empowerment delle nazioni: uno sforzo collettivo per l’avanzamento delle pari opportunità
Noi, i Ministri per la parità di genere del G7, ci impegniamo ad adoperarci per:
38. Promuovere la partecipazione piena, equa e significativa delle donne al mercato del lavoro e alle posizioni decisionali in tutti i settori, attuando politiche e iniziative volte ad affrontare ed eliminare le barriere strutturali, a promuovere la parità e a porre fine alla segregazione occupazionale e settoriale e a tutte le forme di discriminazione occupazionale contro le donne, comprese quelle legate alla maternità.
39. Affrontare i persistenti divari che minano le pari opportunità delle donne sul mercato mdel lavoro. Questi includono il divario occupazionale, il divario retributivo, il divario di cura e il divario pensionistico tra donne e uomini. Inoltre, riconosciamo che questi divari sono particolarmente accentuati per alcuni gruppi di donne, ad esempio le madri single e le donne con disabilità. Lavoreremo inoltre, anche con i Paesi in via di sviluppo e le economie emergenti, per colmare i divari digitali, compreso il divario digitale tra donne e uomini, e raggiungere l’inclusione digitale.
40. Proseguiremo i nostri sforzi per abbattere le barriere e le norme sociali discriminatorie, dall’istruzione per la prima infanzia a quella superiore e all’apprendimento permanente, per un’istruzione più resiliente e inclusiva.
41. Ci impegniamo ad assicurare pari opportunità per donne e ragazze nelle attività sportive in tutti settori quali l’accesso, il coaching, l’allenamento, le competizioni, le remunerazioni e i premi, e riconosciamo l’importanza di competizioni sportive per tutte le donne e le ragazze basate sui pertinenti standard scientifici condivisi e trasparenti, regolati in maniera indipendente dalle istituzioni sportive al fine di evitare discriminazioni e avanzare le pari opportunità.
42. Incoraggiare le donne e le ragazze a impegnarsi nell’istruzione e nelle carriere STEM e lavorare per colmare il divario nei settori STEM e nell’istruzione, eliminando gli stereotipi e i pregiudizi di genere, anche nell’IA, aumentando la visibilità delle donne in questo settore e sostenendo le donne e le ragazze rafforzando la cooperazione tra scuole, università e imprese, adottando al contempo misure concrete per affrontare la sottorappresentanza delle donne nel settore delle TIC, compreso lo sviluppo dell’IA, e nella transizione verde.
43. Rafforzare la collaborazione con il settore imprenditoriale per creare una cultura, all’interno dei luoghi di lavoro, che prioritarizzi la parità e l’inclusione misure di welfare aziendale che migliorino l’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa e accordi di lavoro flessibili, creando o migliorando le opportunità di lavoro dignitoso e le condizioni di lavoro delle donne anche in termini di qualità, retribuzione e avanzamento di carriera, comprese le posizioni di leadership, promuovendo la parità di retribuzione per lo stesso lavoro o per un lavoro di pari valore, e garantendo il reinserimento delle madri nel mondo del lavoro senza conseguenze negative sulla loro carriera.
44. Misurare e segnalare i divari retributivi tra donne e uomini nel settore pubblico e privato e intraprendere azioni positive, come appropriato, per sanzionare i divari retributivi ingiustificati, nonché azioni per promuovere l’accesso delle donne alle posizioni di leadership.
45. Considerare l’opportunità di elaborare strumenti specifici volti a incoraggiare le imprese a attuare misure per la parità e l’empowerment delle donne a tutti i livelli all’interno del luogo di lavoro, anche sostenendo l’adozione di sistemi e standard di certificazione per le imprese.
46. Aumentare gli sforzi e gli investimenti per sostenere l’imprenditoria femminile, riaffermando che maggiori livelli di partecipazione delle donne all’imprenditoria contribuiscono in ultima analisi all’innovazione, alla creazione di posti di lavoro e alla crescita economica nei nostri Paesi.
47. Promuovere l’equa condivisione delle responsabilità di cura ed esplorare le opportunità
per aumentare gli investimenti in servizi di cura e protezione sociale accessibili, economici, inclusivi e di qualità, compresa l’assistenza all’infanzia e l’assistenza a lungo termine per gli anziani, le persone con disabilità e le persone non autosufficienti, al fine di migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata, sostenendo così concretamente i genitori e affrontando le sfide legate alla transizione demografica, come l’invecchiamento delle società, la pressione sui servizi e sui sistemi di protezione sociale, la riduzione delle reti familiari, le responsabilità di cura lungo tutto l’arco della vita, le nuove esigenze sanitarie, i nuovi posti di lavoro, lo spopolamento delle regioni rurali, l’abbandono delle terre e la desertificazione.
48. Sulla base del Piano d’azione del G7 per il miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore dell’assistenza, rafforzare i nostri sforzi per affrontare le sfide persistenti nel settore della cura retribuita, compresa l’assistenza all’infanzia e l’assistenza a lungo termine, come i divari di genere, anche garantendo un lavoro dignitoso nell’economia di cura, anche attraverso un’adeguata remunerazione del lavoro di cura e garantendo la rappresentanza dei lavoratori di questo settore, il dialogo sociale e la contrattazione collettiva. In questi sforzi saremo guidati dal Quadro delle 5R dell’OIL per un lavoro di cura dignitoso.
49. Sensibilizzare l’opinione pubblica sugli impatti sproporzionati dei cambiamenti climatici sulle donne e sulle ragazze e riconoscere il loro ruolo cruciale come agenti del cambiamento, in particolare all’interno dei sistemi agroalimentari, coinvolgendo e collaborando in modo significativo con le comunità locali e rurali e promuovendo azioni per aumentare la rappresentanza e la leadership di tutte le donne a tutti i livelli decisionali nell’azione per il clima e l’ambiente, e migliorare la parità di accesso alla proprietà terriera, alle risorse produttive, alla tecnologia intelligente per il clima e ai servizi finanziari inclusivi per aumentare la resilienza delle donne, anche valutando la possibilità di sostenere il Programma di sostegno al cambiamento climatico e all’agricoltura di genere (GCCASP) del NEPAD o l’Iniziativa Donne nell’economia sostenibile (WISE)
50. Continuare a promuovere le pari opportunità anche attraverso partenariati con i Paesi
africani, e con i Paesi in via di sviluppo ed emergenti, sulle pari opportunità e l’empowerment economico delle donne, anche invitando gli attori pubblici e privati a mobilitare gli investimenti a favore delle donne aderendo alla prossima 2X Challenge.
51. Considerare la possibilità di promuovere un sostegno più ampio per la riuscita dell’attuazione di strategie e iniziative come la Strategia di Genere della Banca Mondiale (2024-2030) e l’Iniziativa TransformCare di UN Women, l’Alleanza Globale per l’Assistenza e l’Iniziativa Finanziaria per le Donne Imprenditrici (We-Fi), compreso l’impegno assunto nel Comunicato dei Leader della Puglia di puntare a sostenere, entro il 2035, l’entrata di 200 milioni di donne in più nella forza lavoro, investendo nelle azioni volte a colmare il divario globale nella disponibilità di servizi di assistenza all’infanzia, anche attraverso l’Iniziativa Invest in Childcare della Banca Mondiale.
52. Siamo grati per il prezioso contributo dell’Unione Africana, che si è unita a noi a Matera.
53. Nel perseguire questi impegni, confermiamo la nostra costante leadership per compiere progressi concreti e completi sulle pari opportunità e sull’empowerment delle donne e delle ragazze in tutti i membri del G7
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La fotogallery della conferenza stampa (foto www.SassiLive.it)