Gagliardi (Italia Viva): “Superiamo le divisioni e i campanili e insieme lavoriamo per il bene del Vulture”. Di seguito la nota integrale inviata da Sabrina Gagliardi, Coordinatrice Italia Viva Barile, consigliera alla Pro loco di Barile e presidente Fidas Donazione sangue Melfi.
Barile si dimostra per l’ennesima volta un centro, seppur piccolo, molto dinamico che si pone all’attenzione dell’attenzione per le sue peculiarità, per i suoi prodotti agricoli, per la storia e per la favorevole posizione geografica. Non è certo il comune più grande con i suoi 2600 abitanti circa ma insiste in una posizione quasi centrale del Vulture che ne fa punto di passaggio quasi obbligatorio per raggiungere Melfi, Venosa, Lavello e Rionero in Vulture. E ci sono tanti punti di forza. Il Parco urbano delle cantine di Barile è un vero e proprio gioiello all’interno di una realtà vinicola, quella dell’Aglianico del Vulture che è cresciuta in maniera veramente importante negli ultimi anni. Così come l’olio che pure rimane un punto di eccellenza dell’intero panorama gastronomico della Basilicata. Senza contare dell’antica storia di questo comune che è particolare anche per essere uno dei paesi lucani di origine arbëreshë con la conservazione, soprattutto tra gli anziani, del dialetto tipico di quella zona dell’Albania da cui una colonia partì per raggiungere questa zona del Vulture. Ancora oggi si conserva memoria, soprattutto in campo religioso, delle origini ortodosse e albanesi. Tutto questo patrimonio deve essere oggetto di una profonda riflessione per fare di Barile e di tutto il Vulture un volano per il rilancio economico di questa zona della Basilicata che potrebbe soffrire in un futuro non troppo lontano purtroppo, della crisi occupazionale relativa a un ridimensionamento dello stabilimento Stellantis di San Nicola di Melfi. Per la gente di Barile con tantissime famiglie economicamente legate all’ex stabilimento Fiat le notizie che giungono non sono rassicuranti. Per questo al netto dei tentativi politici e sindacali a livello regionale e nazionale per portare la questione sui tavoli ministeriali resta il problema nel presente con quasi una totale assenza di eventuali soluzioni lavorative alternative. Per questo andrebbe, a mio avviso, alimentato un dibattito su quello che può essere un futuro della nostra meravigliosa terra e delle sue eccellenze vocazionali. Senza steccati però. Il problema principale è che esiste una sorta di tensione campanilistica che non consente una visione di insieme degli obiettivi e dei punti di forza di tutto il Vulture. L’esempio più concreto è il parco del Vulture che ha vissuto una gestazione infinita tra divisioni e polemiche tra amministratori di comuni spesso limitrofi. Eppure numeri alla mano, parliamo di 17 paesi con una popolazione complessiva di poco superiore agli 80 mila abitanti che solo uniti possono determinare le scelte senza subirle. Siamo troppo pochi per imporre le scelte alla Regione o ancor peggio a Roma per questo, nonostante le differenze politiche che ci sono tra i diversi sindaci e tra le maggioranze consiliari andrebbe fatto uno sforzo reale per creare una sinergia al fine di contrastare un declino altrimenti quasi inevitabile.