Filomena Gallo, Avvocato e Segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni: “La Regione Basilicata, i nostri interlocutori, provino a nutrirsi del dialogo nonviolento che sta alimentando Maurizio Bolognetti”. Di seguito la nota integrale.
Mentre Maurizio Bolognetti prosegue il suo sciopero della fame iniziato il 6 luglio, perché la Regione Basilicata assicuri gli ausili appropriati alle persone con disabilità e dunque rispetti i lori diritti, l’Associazione Luca Coscioni, a distanza di 7 mesi dalla prima riunione, a seguito di diffida nei confronti della regione Basilicata per mancata erogazione conforme di ausili e protesi alle persone con disabilità, e successiva riunione del 15 luglio scorso, dove il Direttore generale chiedeva parere all’Avvocatura della Regione sulla bozza di delibera predisposta dagli uffici dell’Assessore Leone per adeguare la normativa regionale alla corretta previsione normativa di reperimento e erogazione ausili.
L’Associazione Luca Coscioni ritiene, in merito alle al parere negativo dato dall’avvocatura della Regione Basilicata, che come specificato dalla stessa non ha natura vincolante, che la sentenza 759/19 a cui si riferisce il parere esamina la situazione degli apparecchi acustici, le cui tipologie non sono incluse nell’elenco allegato all’art. 30 bis della legge 67/2017, pertanto quanto disposto dalla sentenza può essere considerato per le protesi acustiche ma non per i dispositivi di cui all’art. 30 bis che individua nello specifico l’elenco di dispositivi a cui si riferisce.
Si segnala inoltre che la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale è inadempiente; non ha fatto le prescritte verifiche né ha audito le associazioni delle persone con disabilità, nonostante la nostra richiesta al ministro della Salute Roberto Speranza.
Ad oggi, a distanza di oltre tre anni dall’approvazione dell’art. 30 bis legge 67/2017 che aveva l’obiettivo di sanare quella parte del Nomenclatore ausili e protesi che non consente corretta erogazione di alcuni dispositivi, non risulta che siano state esperite idonee procedure pubbliche di acquisto per i dispositivi elencati nell’allegato all’articolo 30 bis, mentre le associazioni delle persone con disabilità esprimono la profonda contrarietà per il possibile impiego di procedure pubbliche che non consentono l’individuazione personalizzata dell’ausilio adatto alla singola persona.
L’inadempienza della suddetta Commissione nazionale non può costituire motivo per giustificare comportamenti degli organismi locali lesivi dei diritti delle persone con disabilità ad ottenere percorsi appropriati di erogazione degli ausili destinati ai bisogni più gravi e complessi.
Facciamo presente che l’invio di una semplice sollecitazione ad adempiere alla Commissione Nazionale LEA non può essere sufficiente a deresponsabilizzare gli organismi locali posto che, come già segnalato, la inadempienza della commissione non può essere portata a giustificazione di comportamento lesivi dei diritti delle persone con disabilità già stabiliti dalla legislazione vigente, che appropriate disposizioni territoriali possono sanare.
Considerato che prevale il dovere di erogare detti dispositivi con l’indispensabile appropriatezza che prevede che “siano individuati e allestiti ad personam per soddisfare le specifiche esigenze degli assistiti con disabilità grave e complessa”,le regioni appaiono legittimate ad attuare in proprio, in virtù di un’esigenza superiore, quanto previsto dall’art. 30 bis assimilando questi dispositivi a quelli inclusi nell’elenco 1 adottando le stesse modalità di erogazione. Tale modalità consente di non determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Allo stato attuale, atteso senza esito il tempo per un intervento sia della regione Basilicata che del Ministero competente già sollecitato, intraprenderemo per le persone con disabilità le vie che il caso consiglia con attivazione delle giurisdizioni competenti per lesione di diritti fondamentali.
La Regione Basilicata, i nostri interlocutori, provino a nutrirsi del dialogo nonviolento che sta alimentando Maurizio Bolognetti. La sua fame è la fame di noi tutti, fame di diritti umani, giustizia sociale, libertà.