Bolognetti: Corrispondo all’importante lettera di Bardi e Pittella rinunciando al digiuno e allo sciopero della sete preannunciato, ma l’azione nonviolenta proseguirà sotto la forma dello sciopero della fame. Di seguito la nota integrale.
Gentile Presidente Bardi, gentile Presidente Pittella,
consentitemi di dirvi grazie per aver corrisposto alla mia missiva e per aver stretto la mano che vi ho teso. Mani che parlano e ci uniscono. Da uomo che ha a cuore le sue Istituzioni, nel mio agire non c’è altra finalità che quella di ottenere il rispetto della legge, delle regole, della nostra amata Costituzione. Un amore che, ne sono certo, voi stessi nutrite. Ho iniziato un digiuno (assunzione di sola acqua) di dialogo per aiutare a fare quel che si deve e trasferire gandhianamente tutte le mie energie ai miei interlocutori. Io credo che noi tutti siamo consapevoli delle opportunità che abbiamo perso in questi anni. Fare il Garante dei detenuti, che io avrei opportunamente chiamato “Garante della comunità penitenziaria”, è un impegno che richiede che la carica venga ricoperta da chi può dedicarsi a questo compito a tempo pieno, senza altre “distrazioni”.
Gentili Presidenti, di fronte alla vostra importante lettera non posso che corrispondere annunciando che rinuncio all’intento di iniziare lo sciopero della sete e che da domani interromperò anche il mio digiuno di dialogo, sottolineo dialogo. Non vogliatemene se, però, proseguirò l’azione nonviolenta attraverso lo sciopero della fame (assunzione di 300 calorie/die). La mia non è mancanza di fiducia nei confronti dell’impegno che avete preso e che sono certo avete intenzione di onorare. Voglio solo trasmettere a tutti la consapevolezza che qui non sono in gioco “spacchettamenti”, ma questioni attinenti lo Stato di diritto e il vilipeso art. 27 della Costituzione.
Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani