Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani, in una nota risponde al tweet di Marcello Pittella e annuncia di aver deciso di sospendere anche lo sciopero della fame e quindi di sospendere definitivamente l’azione in corso. Di seguito la nota integrale.
In Basilicata la giornata mondiale della nonviolenza la celebriamo oggi
In questo momento penso al 2 ottobre, giorno in cui si celebra la giornata mondiale della nonviolenza. Quella nonviolenza che è dialogo, tentativo di trasferire forza e consapevolezza al tuo interlocutore. Ma in Basilicata la giornata mondiale della nonviolenza la celebriamo oggi, perché oggi siamo tutti più “ricchi”. Ho alimentato per 25 lunghi giorni un’azione gandhiana per chiedere l’istituzione del Garante dei detenuti, che io avrei chiamato Garante della “Comunità penitenziaria, e per chiedere il rispetto del diritto umano alla conoscenza. L’ho fatto attraverso il Digiuno, che prevede la sola assunzione di acqua (17 giorni) e attraverso lo sciopero della fame, che prevede l’assunzione di appena 300 calorie/die (8 giorni). Il digiuno l’ho sospeso ieri (26 agosto) per onorare e corrispondere alla decisione del Tgr Basilicata e del suo caporedattore, Gennaro Cosentino, di informare gli utenti del servizio pubblico radiotelevisivo delle posizioni espresse da Vito Bardi e Marcello Pittella sull’istituzione della figura del Garante dei detenuti. Oggi voglio e debbo onorare le preziose parole del Presidente del Consiglio regionale, Marcello Pittella, sospendendo anche lo sciopero della fame e quindi sospendendo in toto l’azione nonviolenta.
A volte sì può e si deve rischiare la vita e la salute contro la morte. La morte della Costituzione, la morte dello Stato di diritto democratico, di diritti umani fondamentali.
Con Giacomo Matteotti, ancora e ancora, ripeto: “LA LIBERTÀ È COME L’ARIA. FINCHÈ C’È NEMMENO TE NE ACCORGI. MA QUANDO MANCA È COME SE MANCASSE LA VITA”.
La nonviolenza è vita; vita che si contrappone alla morte della democrazia, alla morte del diritto di un popolo a poter conoscere per deliberare, alla morte della giustizia. La mia critica è sempre critica agli atti e non ad personam, agli atti e alle omissioni.
Con-vincere (vincere con, assieme e non contro) è una bella parola come la parola compagno, che nella sua etimologia significa colui che spartisce il pane con un altro. E noi tutti il “pane” e il “vino” dei diritti umani lo abbiamo spartito e dobbiamo spartirlo.
Sì, oggi siamo tutti più ricchi. Ricchi non di ori e di averi, ma di beni preziosi e immateriali che fanno la cifra delle nostre vite e della vita delle nostre comunità.
In un documento che continuo ad avere a cuore, perché vive nel mio DNA, c’è scritto: “Proclama il diritto e la legge … proclama nel loro rispetto la fonte insuperabile di legittimità delle istituzioni, proclama il dovere alla disobbedienza, alla non-collaborazione, alla obiezione di coscienza, alle supreme forme di lotta nonviolenta per la difesa, con la vita, della vita, del diritto, della legge”.
Grazie Marcello, grazie Vito, grazie Gennaro; grazie a quella stampa lucana, che ha accompagnato questa iniziativa per non farla spegnere e morire, e grazie a coloro che hanno firmato la lettera/appello indirizzata alla Rai e al Presidente della Repubblica.
Spes contra spem!