Gennaro Giansanti, già assessore alla Provincia di Potenza, in una nota esprime alcune riflessioni in vista delle prossime elezioni regionali. “Per costruire l’alternativa alla Destra occorre ripristinare i valori del Centro Sinistra: unità, partecipazione e controllo dal basso”. Di seguito la nota integrale.
Il punto di vista di Nino Grasso, apparso su “La Nuova del Sud” del’8 settembre scorso dal titolo: “Quei collaboratori di Bardi e Coviello selezionati dal Formez con altri 260 fortunati”, come sempre è stato impeccabile nel dimostrare le sue tesi a proposito dei cosiddetti “modus operandi” di ieri e di oggi. Risulta molto chiaro, non solo nell’articolo di cui sopra, ma in tutti quelli prodotti nel corso dei quattro anni e mezzo di Governo di Centro destra, come il “modus operandi” degli apprendisti stregoni sta portando la Basilicata nel degrado generale.Purtroppo, nonostante la realtà sia drammaticamente tangibile, gli apprendisti stregoni hanno la spudoratezza di denigrare l’opera di chi nel passato, pur fra limiti ed errori, ha sicuramente dato prova di essere stati all’altezza del proprio compito, sia dal punto di vista politico che amministrativo. Quello che è più deprimente, che a fronte di tanta tracotanza, manifestatasi fin dai primi mesi del cosiddetto Governo del cambiamento, il Centro sinistra, non ha saputo reagire con determinazione, costruendo l’unità necessaria e la conseguente azione, sia sul piano organizzativo che su quello programmatico, per costruire l’alternativa. Ora mi chiedo, in questo scorcio di legislatura, il Centro Sinistra, saprà recuperare, dando battaglia e prepararsi per rilanciare l’arte nobile della politica, basata sulla corretta amministrazione della cosa pubblica?
Ma, soprattutto, saprà farlo, anche in futuro, supportato e controllato dal basso, attraverso la costante mobilitazione e la partecipazione delle tante intelligenze e di energie per anni relegate ai margini? O vorrà perseverare nella concezione dominante della personalizzazione della politica e dell’autoreferenzialità degli eletti e dei suoi Big, riducendo ulteriormente le organizzazioni politiche a semplici comitati elettorali? Quindi, sapranno i partiti del Centro sinistra ripristinare i propri valori, ed insieme le modalità politiche ed organizzative, capaci di appassionare le masse verso la politica, stimolando la partecipazione attiva, per superare, fra l’altro, il trend negativo dell’astensionismo? Domande, dal mio punto di vista complesse, che necessitano di risposte serie ed approfondite, senza sfuggire da un’analisi rigorosa della realtà e da una severa autocritica, per correggere gli errori ed aprire una nuova stagione politica, che dia fiducia e speranza al popolo lucano e soprattutto alle nuove generazioni, per costruire una Basilicata sana e rigogliosa dal punto di vista morale, culturale ed economica. Su tali argomenti, pochi, tra intellettuali e politici si sono in qualche modo cimentati, promuovendo il confronto e sollecitando un cambio di rotta nell’agire politico, spesso lo si è fatto timidamente e in ordine sparso. Ad esempio, ritengo lodevole il percorso della CRAL (Consulta Regionale Aggregazioni Laicali), per promuovere un rinnovato impegno dei cattolici in politica, l’ha fatto attraverso un lavoro di oltre un anno, fra consultazioni e incontri vari, producendo un documento denominato: “Segni di Speranza, Costruttori di Futuro”, partorendo l’11 agosto scorso, nel santuario della Madonna di Picciano a Matera, “Basilicata Casa Comune”, una nuova formazione in gara per le prossime elezioni regionali. Da Sinistra a Destra, passando per gli stessi cattolici di Centro, tanti sono stati i pronunciamenti pro e contro il documento della CRAL, ma ritengo che non tutti l’avranno letto e non tutti l’avranno approfondito, cogliendone l’essenza ed avendo il coraggio e l’umiltà di confrontarsi, praticando percorsi analoghi, fatti di analisi, riflessioni e soprattutto di ampia partecipazione, per poi approdare ad un programma condiviso da sottoporre al vaglio dell’elettorato nelle prossime elezioni regionali. A Sinistra, ahimè, si registrano ritardi insopportabili in tal senso, pare, che l’attenzione sia più rivolta all’individuazione di questo o quell’altro da candidare alla presidenza della Regione, prima di trovare le convergenze su di un programma e una scala di valori condivisi da proporre all’elettorato, per risalire la china. Come elettore della Sinistra, mi auguro solo, che si eviti il rischio di produrre all’ultimo momento un pateracchio e si avvantaggi la Destra, che si ostina di riproporsi ancora al Governo della Regione, nonostante i disastri prodotti.