Le basi per un sostanziale commissariamento di Matera 2019 non traspaiono direttamente dalla nomina di Salvo Nastasi. Il cui decreto di incarico, al momento, non è ancora disponibile ma emergono nettamente da un emendamento presentato ieri in Commissione Bilancio al Senato nella discussione sul decreto “Mezzogiorno”. Un emendamento che acquista ancora più importanza perchè presentato dai relatori del provvedimento i senatori Salvatore Tommaselli del Partito Democratico e Simona Vicari di Ncd.
L’emendamento all’articolo 7 con un comma 1 bis prevede sostanzialmente che la gestione di 129 milioni di euro di risorse destinato alla Capitale della cultura del 2019, cioè Matera, finisca attraverso la sottoscrizione di un apposito “Contratto istituzionale di sviluppo” sottoscritto con il Comune di Matera in una contabilità speciale gestita dalla Presidenza del Consiglio e di cui diventi soggetto attuatore degli investimenti direttamente Invitalia. Una serie di risorse destinate alla città di Matera e esplicitamente indicate in uno schema allegato rientrano di fatto in questa contabilità e la gestione e il raccordo sarebbe direttamente della presidenza del Consiglio, attraverso dunque la figura di Salvo Nastasi. Ma quest’ultima è solo la logica conseguenza. Ciò che emerge è il contenuto dell’emendamento.
Gli input dunque potranno ancora essere degli enti locali ma la responsabilità di realizzare una serie di opere se l’accollerà direttamente la presidenza del Consiglio dei Ministri che diventerà un gestore di risorse “ricomprese in una contabilità speciale di sua competenza”.
A scanso di equivoci, di seguito, riportiamo integralmente il contenuto dell’emendamento proposto dai relatori e reso noto ieri dal senatore del Movimento 5 stelle Vito Petrocelli che ha proposto ulteriori emendamenti insieme ai colleghi di gruppo Montevecchi e Cioffi. «La proposta dei relatori centralizza tutto in mano alla presidenza del Consiglio dei ministri e Invitalia, noi chiediamo di controllare progetti e rendicontare risorse pubbliche e private in modo dettagliato».
Ma andiamo con ordine. Nell’emendamento all’articolo 7 proposto dai relatori Tommaselli e Vicari si chiede di introdurre il comma 1 bis che recita: «Per la realizzazione di interventi urgenti previsti per la città di Matera designata “Capitale europea della cultura 2019” su richiesta del Comune di Matera si procede entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto alla sottoscrizione di un apposito Contratto Istituzionale di Sviluppo che prevede come soggetto attuatore l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A.
Le risorse finanziarie destinate alla realizzazione degli interventi ricompresi nel Contratto sono trasferite ad una contabilità speciale di competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri che provvede a trasferirle al soggetto attuatore sulla base del programma delle attività».
Il Governo gestisce le risorse e Invitalia esegue e attua gli interventi. Matera su queste risorse, oggi in diversi stadi di attuazione ma comunque ancora in fase di completamento, rischia di dover stare a guardare anche se sarà il Comune a dover sottoscrivere questo accordo.
Già oggi il parere sugli emendamenti e la votazione in aula dovrebbe chiarire se questa norma farà il suo corso ma la strada, in base ai segnali che arrivano sembra sostanzialmente segnata.
Nei tre ulteriori emendamenti il Movimento 5 stelle chiede in un comma 1 ter «A garanzia e tutela di trasparenza e pubblicità Invitalia provveda altresì a pubblicare su una apposita sezione del proprio sito web istituzionale il dettaglio relativo ai progetti e agli interventi e il rendiconto sull’utilizzazione dei contributi assegnati». In un altro emendamento si fa anche riferimento alle risorse derivanti da «donatori privati» che vengano indicate e pubblicate in maniera trasparente.
Infine i senatori Petrocelli, Montevecchi e Cioffi chiedono che ««Gli interventi e il programma delle attività sono monitorati e rendicontati per consentire la rilevazione sistematica e tempestiva dei relativi avanzamenti procedurali, fisici e di risultato».
Piero Quarto
OHHHHHHHHHHHHHH! E’ uno dei tanti emendamenti che si presentano in Parlamento e che vanno nella pattumiera. Tanto casino per niente!