“La politica dell’acqua e la sua gestione in Basilicata sono caratterizzate da lacune datate”. Ad affermarlo il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Piergiorgio Quarto. “Da tempo, parliamo di quasi mezzo secolo, l’Eipli ha determinato e orientato la politica dell’acqua nella nostra regione, la Basilicata. Purtroppo molti dei suoi aspetti decisionali, hanno rilevato lacune insanabili, che hanno prodotto riflessi negativi sui settori maggiormente incisivi dell’economia regionale, ossia agricoltura e industria. Tali aspetti deterioranti protrattisi nel corso degli anni hanno generato inoltre criticità e negatività di enorme portata economica. Oggi parliamo infatti in relazione all’Eiplli di deficit gestionale intorno agli 80 milioni di euro, passivo non più sostenibile e concepibile, in una prospettiva futura. In un contesto così frammentato e ricco di problematiche non più accettabili nel tempo – aggiunge Quarto – è diventato incontrovertibile introdurre un processo legislativo di riforma che arrivi a superare in un’ottica complessiva la sopravvivenza dell’ente considerato e che determini inoltre l’immediata necessità di lavori sugli invasi di competenza. Tale situazione poco edificante è caratterizzata come già detto dalla presenza e dalla necessità di lavori subitanei sugli invasi da tempo deteriorati in quanto abbandonati al loro infausto destino. La mancata esecuzione manutentiva ha provocato limiti enormi nella capacità di portata degli invasi stessi con cronici problemi di carenza idrica. Tale status quo deteriorante produce ogni anno problemi di carenza idrica con conseguente penalizzazione del comparto agricolo, anche in ragione della priorità di utilizzo ai fini potabili. Questa la situazione attuale, che ha portato al non più procrastinabile intervento a carattere normativo, finito sotto la lente di ingrandimento dei canali informativi e dell’opinione pubblica nei giorni scorsi. Come tutto ciò che appartiene al genere umano anche questa legge deve essere sottoposta a dei miglioramenti, infatti non si può più continuare a sostenere senza ombra di dubbio un ente così deficitario privo di prospettive di sviluppo adeguate per la nostra collettività”. “Per questo in qualità in primis di imprenditore agricolo – sottolinea il coordinatore regionale di FdI – mi batterò in maniera insistente e consistente per produrre una serie di miglioramenti tangibili al dettato normativo, ho incontrato in tal senso la volontà positiva del Ministro Lollobrigida. Il riferimento particolare è ad alcuni accorgimenti da me prodotti con l’ausilio degli assessori regionali Latronico e Galella e dei parlamentari Mattia, Rosa e Caiata, accorgimenti che apertis verbis hanno ricevuto attenzione da parte del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. In particolare si è dimostrato nell’incontro avuto in settimana un comportamento propositivo e costruttivo nel venire incontro alle esigenze del mondo agricolo e alle sue difficoltà ad adempiere al pagamento dei canoni idrici. Vi è stata infatti una completa convergenza da parte di tutti gli interlocutori nel cercare di creare le condizioni affinché i canoni di pagamento corrispondano a parametri pienamente sostenibili, in considerazione anche del periodo di grave crisi sopportato dal comparto considerato. Inoltre è trapelata la piena consapevolezza nel valutare positivamente la capacità imbrifera del territorio della Basilicata come regione che riesce a captare e convogliare ingenti quantità di acqua in considerazione della presenza di infrastrutture di notevole portata. Nessuno può o deve diffondere o far trapelare nella collettività – rimarca il consigliere regionale – il messaggio che ci troviamo di fronte ad una nuova politica idrica dove le Regioni e in particolare modo la Basilicata arrivino ad esercitare un ruolo di secondo piano, anzi considerando gli aspetti salienti della normativa passata i nuovi principi gestionali rivelano capacità decisionali migliorative e premianti. Pur considerando la situazione nei suoi ambiti evolutivi non facile, il nuovo quadro normativo ossia la creazione di Acque del Sud spa non deteriora le prerogative in prospettiva futura, ma pone le basi grazie alle conoscenze precise e specifiche dimostrate dal ministro Lollobrigida per avere un coinvolgimento diretto delle regioni e dei consorzi nella capacità di valorizzazione del prodotto acqua nella molteplicità dei suoi aspetti. In questo quadro futuro l’agricoltura pur flagellata da ataviche problematiche potrà avere garanzie certe di una maggiore disponibilità di acqua rapportata ad un costo sostenibile. Testimoni autorevoli, negli ultimi quindici anni sono le organizzazioni datoriali agricole che si sono sempre opposte al pagamento della tariffa di vettoriamento dell’acqua imposta dall’Eipli, non riconoscendo nell’ente ministeriale nessun coinvolgimento diretto delle regioni e dei relativi distributori regionali, come Consorzi di bonifica e Acquedotto Lucano. Ciò detto, il decisionismo di questo Governo e del rappresentante più autorevole del settore agricolo ministro Lollobrigida a prendere con atto di responsabilità e di coraggio la volontà di un quadro normativo che potesse recuperare il valore e i principi fondanti con cui era nata negli anni ’50 la società Eipli per valorizzare il bene durevole dell’acqua e farlo diventare strumento di competitività e di ricchezza dei territori e della comunità. Nell’incontro tenutosi nei giorni scorsi si è voluto ascoltare e cogliere l’opportunità di modificare la governance della filiera dell’acqua, partendo dalla nascita del quadro normativo di Acque del Sud spa per poi coinvolgere e condividere il protagonismo regionale che negli anni passati con l’Eipli non era mai avvenuto, tanto che le organizzazioni sindacali che rappresentano il mondo agricolo – conclude Quarto – non hanno mai riconosciuto l’ente Eipli meritevole di un contributo, ma solamente come un organismo con sovrapposizione di competenze”
Lug 29