“L’Europa e le riforme per il sviluppo del Mezzogiorno”. E’ il tema dell’incontro promosso dall’associazione “Iniziativa Popolare” con la partecipazione di Gianni Pittella, eurodeputato e presidente del gruppo S&D al Parlamento Europeo per sostenere il Sì al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre ma anche per discutere su tematiche emergenti nel panorama nazionale ed europeo, dal Mezzogiorno alle scelte di politica economica e sociale.
Al tavolo con Gianni Pittella due rappresentanti dell’associazione, Maridemo Giammetta e Vincenzo Viti. Tra gli ospiti presenti nel pubblico il presidente della Provincia di Matera Francesco De Giacomo, il presidente del consiglio comunale di Matera Angelo Tortorelli, il consigliere regionale Luigi Bradascio, il componente dello staff del sindaco De Ruggieri, Antonio Nicoletti, i consiglieri comunali del gruppo misto Rossella Rubino e Angelo Lapolla.
Pittella ha sottolineato che la vittoria del Sì sarà determinante anche per favorire politiche di sviluppo per il Mezzogiorno che solo l’Europa è in grado di garantire attraverso i fondi a disposizione. Poi ci sono le calamità naturali. L’emergenza scaturita in questi giorni dalle nuove scosse di terremoto nel centro Italia non può essere affrontata dall’Italia se i fondi sono vincolati dal patto di stabilità ma Pittella ha ricordato che per la ricostruzione si potrebbero utilizzare in particolare i FEI, Fondi Europei di Investimento, che possono essere destinati nel nostro Paese attraverso accordi di partenariato pubblico-privato.
Pittella ha spiegato anche le ragioni per cui occorre effettuare una modifica della Costituzione: “Molti non hanno memoria storica e non sanno che la costituzione è la stessa dal 1948, nata in un contesto storico totalmente diverso, ma che chiedeva comune l’unione nazionale. Con l’evolversi dell’umanità, l’unità nazionale si è persa e diventata strumento di pochi. Si tratta adesso di convincere gli indecisi che se vince il no ci saranno consequenze catastrofiche in Europa. Perchè è chiaro che ci sono due tipi di elettori, quelli che votano consapevoli e quelli
indotti o non indotti da terzi. Poi esistono quelli che votano per la paura della recessione, della povertà, della mancanza di lavoro, della crisi economica. Occorre convincere queste persone a votare Sì. Un No al referendum può portare ad aumentare questa paura. Un Sì al referendum è fondamentale per consolidare politiche fondamentali sulle quali punta l’Europa per una ripresa sana e compatta: Piano Juncker, Fiscal Compact, FEI (Fondi europei di investimento)”.
Pittella ha definito anche lo scenario post referendum in caso di vittoria del Sì o del No. “Se vince il Sì l’Italia moderata e progressista potrà proseguire quel processo riformatore che piace all’Europa, se vince il No tutto resterà come prima. E’ chiaro che c’è una parte della politica che spera che tutto resti come prima, un fronte che va da Casapound e quindi dall’estrema destra al comunismo tolstoiano passando per Forza Italia e i Radicali. Invito tutti i cittadini che sono qui a considerare questo appuntamento elettorale nello stesso modo con il quale si cerca il consenso personale. Il Sì rafforzerà quel processo di riforme avviato dal Governo Renzi, il no inevitabilmente provocherà un indebolimento del Governo in carica”.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’incontro con Gianni Pittella (foto www.SassiLive.it)
Al Presidente del Gruppo S&D del Parlamento Europeo, Sen. Gianni Pittella, ho colto l’occasione ed ho consegnato il mio libro “La Ferrovia “incompiuta” e beffarda” con una DEDICA in cui l’ho invitato a desistere dal mantenere, sotto copertura, “la tracotanza vergognosa con cui il fratello Marcello Pitella, Presidente della Regione Basilicata, vuole cocciutamente mantenere nell’isolamento più totale la nostra città di Matera” (pag. 131/132) e l’ho invitato a fare di tutto per accellerare la realizzazione del completamento della Ferrandina-Matera , Capitale Europea della Cultura 2019.