Gianni Rosa (Fratelli d’Italia): “L’infelice battuta del consigliere Baldassarre: ‘da Giorgio a Giorgia… mi sono sbagliato’. Non poteva concludere in maniera peggiore i suoi sette giorni da assessore”. Di seguito la nota integrale.
La battuta infelice cui si è lasciato andare il consigliere Baldassarre è l’emblema di come una persona, pur di giustificare l’ingiustificabile, cerchi di attribuite le colpe dei suoi atteggiamenti ad altri.
Ieri, l’attacco a Giorgia Meloni è risultato l’autogol di chi, da un lato, si dice non legato alla poltrona ma, non più di una settimana fa, agiva alle spalle del partito e contro accordi nazionali già presi, per ottenere proprio quella poltrona.
Un partito a cui aveva aderito solo una manciata di mesi fa, offrendo, a Giorgia Meloni, la medesima lealtà che ieri ha sbandierato in consiglio.
E se è vero come è vero che i destini personali non devono essere anteposti al bene della coalizione, come pure ha dichiarato Baldassarre, ancor di più egli dimostra la sua incoerenza: consapevole di andare contro accordi di coalizione, di mettere in difficoltà i partiti e di rischiare la compattezza del centrodestra regionale, ha agito per fini egoistici.
Ed è evidente che quando parla della storia della destra italiana non sa di cosa parla. Non sa che quella famiglia politica da cui è fuoriuscito si fonda, da sempre, su un senso di appartenenza che ha le sue basi, prima di tutto, su valori quali la lealtà e la coerenza; lealtà e coerenza che si devono esprimere sempre con scelte e comportamenti, leali e coerenti, dentro e fuori dalle istituzioni.
La lunga storia che Fratelli d’Italia rappresenta fieramente non è solo quella di Almirante ma quella di centinaia di migliaia di cittadini che pretendono passione per la politica, serietà, dedizione, lealtà e coerenza.
È questo che qualifica Fratelli d’Italia: l’essere fedele a se stesso. Da noi, i cittadini sanno cosa aspettarsi perchéfacciamo quello che diciamo.
È questo il filo diretto che lega Giorgio Almirante a Giorgia Meloni: puoi guardarla negli occhi e credere che farà quello che ha detto. E lo ha dimostrato anche questa volta.
E poi, riflettendoci bene, chissà cosa avrebbe detto Almirante di un consigliere che entra in un partito e, dieci mesi dopo, ne esce per accomodarsi su una poltrona.
Il Consigliere regionale Vincenzo Baldassarre replica all’intervento di Gianni Rosa (Fratelli d’Italia), ex assessore regionale
Le paturnie del sig. Rosa ex assessore non eletto, senza alcun rispetto verso le istituzioni così come messo in evidenza dal collega Leggieri, mi inducono a ribadire quello che penso senza nessuna offesa personale: Giorgio è Giorgio Almirante, Giorgia è un’altra cosa.
E mi duole leggere ancora una volta gli attacchi personali dell’ex assessore non eletto signor Gianni Rosa, che dimostra tutto il suo livore, il suo rancore, probabilmente animato dal sol fatto di non occupare più una poltrona del governo regionale.
Così dopo gli attacchi ricevuti dal sottoscritto subito dopo la mia nomina da Assessore, mi ritrovo a leggere le sue farneticazioni a seguito del mio intervento in aula dove ho spiegato i motivi delle mie dimissioni e, a differenza sua, del mio incondizionato sostegno al presidente Bardi e al nuovo esecutivo regionale, dove prendono posto due eccellenti esponenti di Fratelli d’Italia.
Vorrei mettere al corrente il sig. Gianni Rosa, che a differenza sua, le mie erano solo ed esclusivamente valutazioni di ordine politico, rispetto a due personalità, quelle di Giorgia Meloni e Giorgio Almirante, che credo non possano essere accostate, per quella che è stata la mia esperienza politica all’interno di fratelli d’Italia, nulla di personale! Solo delusione politica.
Per quanto attiene alle vicende di ordine squisitamente regionale, io credo nella autodeterminazione e nell’indipendenza della classe dirigente locale e territoriale dei partiti, senza che i dirigenti nazionali possano intercedere in decisioni democraticamente assunte, magari perché qualcuno, come è uso, costume e consuetudine del sig. Gianni Rosa, trova sempre il padrino politico di turno che gli concede la benedizione per la sua indisturbata permanenza in ruoli istituzionali, consentendogli di scambiare la politica per una professione ben retribuita.
Per parlare di coerenza e lealtà, vorrei ricordare sempre al sig. Rosa, che non più tardi di qualche mese fa, ha trascinato il partito di Fratelli d’Italia in un’alleanza mortale con il PD nelle elezioni amministrative del comune di Avigliano, schierandosi contro tutti gli alleati del centrodestra, creando imbarazzo e forti tensioni all’interno della coalizione che governa la regione, mettendone a rischio gli equilibri e la coesione.
In ultimo, sempre per rinfrescare la memoria e rendere onore alla verità, se il sottoscritto ha legittimamente reclamato un posto nel governo regionale, essendo stato eletto dai lucani a differenza dell’ex assessore, lo ha fatto sempre senza mai chiedere che fosse defenestrato il signor Rosa per prenderne il suo posto e gli accordi nazionali tra i partiti, a cui fa riferimento l’ex assessore, stabilivano il numero, non i nomi degli assessori.
In questa regione, in questo governo, l’unico che ha davvero compromesso la stabilità del suo partito a cui dice di essere fedelmente legato, dell’intera coalizione e della prosecuzione della legislatura, è l’ex assessore non eletto signor Gianni Rosa, che ha tentato di battere ogni strada percorribile pur di restare attaccato alla poltrona con ogni mezzo possibile.
La storia delle persone non si qualifica con una tessera di partito, egregio sig. Rosa, ma si certifica con gli atti e la condotta di tutta una vita: civile, professionale e politica.
Nella vita ci vuole stile, anche quando si perde.
In ultimo da cittadino, prima che da politico e uomo delle istituzioni, mi chiedo, oltre alle firme dell’on. Caiata, dei colleghi Consiglieri Regionali Coviello e Leone, del coordinatore regionale Piergiorgio Quarto, i comunicati a che titolo riportano anche la firma del Dr Rosa, essendo un semplice tesserato?