Lunedì 9 settembre è partita anche in Basilicata l’attività dei 31 navigator lucani (19 opereranno a Potenza e 12 a Matera) che, da mercoledì, avvieranno i colloqui con gli 11.602 i beneficiari lucani (al 31/08) del reddito di cittadinanza ed a cui sarà chiesto di sottoscrivere il “Patto per il Lavoro”.
Innanzitutto grazie, a tutti coloro che in meno di un anno hanno lavorato sodo per mettere in piedi questa squadra e grazie a voi, navigator, che avete avuto la forza di presentarvi ad una selezione, dimostrando una grande forza interiore e una grande fiducia in se stessi perché eravate 80mila candidati per 3.000 posti. Avete dimostrato, superando questa selezione, di avere una grande fiducia in voi stessi e anche una grande speranza nel futuro quindi, quando vi approccerete ai beneficiari lucani, trasferitegli questa speranza che voi nutrite nel futuro. Non trattateli come persone che non hanno voglia di lavorare. Cercate di comprenderli, cercate di comprendere le aspettative che questa società gli ha trasferito senza però avergli dato, prima, un briciolo di opportunità. Prendeteli per mano e accompagnateli in un percorso. Questo deve fare un navigator.
Non avrete a che fare solo con giovani, ma anche con i meno giovani che sono stati espulsi dal mercato del lavoro a cui il mercato del lavoro gli ha detto “trovati un lavoro”, magari a 60 anni o a pochi anni dalla pensione.
A questi giovani e meno giovani lucani, imparerete ad avere fiducia in loro perché siete voi la miccia che innescherà il processo voluto dal MoVimento 5 Stelle. Se tutti quanti lavoreremo sodo arriverà l’obiettivo di creare migliaia e migliaia di nuovi posti di lavoro stabili anche in Basilicata, perché tanti giovani e meno giovani pur credendo oggi di lavorare, in realtà il loro saldo è negativo considerando quanto spendono e quanto guadagnano.
Anche in Basilicata, il MoVimento 5 Stelle ha rimesso in moto un sistema che rivoluzionerà l’approccio dello Stato. Uno Stato che ci sarà quando i cittadini hanno difficoltà e non solo quando le cose vanno bene perché in questi anni, abbiamo percepito solo uno Stato che pur chiedendo oltre il 50 per cento di tasse non c’era, anzi scompariva, quando le cose andavano male.
È il momento per tanti cinquantenni, sessantenni, diciottenni, ventenni, trentenni di avere uno Stato vicino anche nel momento di difficoltà, e voi sarete il volto di quello Stato che, cambia approccio e va a prendere per mano chi si è smarrito, chi ha difficoltà, per riportarlo ad avere fiducia nel futuro e quindi nelle istituzioni.