giornata mondiale dell’acqua, Consigliere regionale Leggieri (M5s): “Basilicata prima per perdite idriche”. Di seguito la nota integrale.
Nella giornata mondiale dell’acqua, l’ONU ha riunito la prima grande conferenza sul delicato tema delle risorse idriche. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha lanciato l’allarme su un consumo eccessivo e su un uso insostenibile di questopreziosissimo bene. Tanti i temi da affrontare connessi all’acqua. A partire dai cambiamenti climatici, dalla preoccupante siccità che attanaglia anche il nostro paese e dall’intollerabile dispersione che si registra nelle reti idriche.
Gli spunti di riflessione sono diversi. In occasione della Giornata mondiale dell’acqua l’ISTAT ha pubblicato i dati relativi al triennio 2021-2022, che evidenziano come l’Italia sia la nazione europea con il maggior quantitativo di acqua prelevata ad uso potabile, a fronte, tuttavia di perdite idriche che ammontano a 157 litri al giorno per abitante. In altre parole, circa il 42% dell’acqua immessa in rete viene dispersa e non raggiunge gli utilizzatori finali.Quantitativi che avrebbero potuto soddisfare le esigenze idriche di oltre 43 milioni di persone per un intero anno. Tale spreco è dovuto, secondo la Direzione Generale statistiche ambientali e territoriali, alla frammentazione dei gestori di servizi idrici, ma anche alle cattive condizioni delle infrastrutture di distribuzione dell’acqua a causa della mancata manutenzione e della necessità di ammodernamento.
La Regione Basilicata, purtroppo, si distingue per un record negativo. A fronte di una percentuale media di perdite idriche del 42%, la nostra regione si classifica al primo posto per distacco con perdite che ammontano al 62% dell’acqua immessa in rete. Un dato impietoso che deve indurre ad una seria riflessione e alla previsione di idonee soluzioni da parte del Governo regionale, mettendo in campo investimenti urgenti per il monitoraggio e l’adeguamento delle reti di distribuzione. Secondo l’ISPRA, inoltre, nell’ultimo trentennio la disponibilità d’acqua si è ridotta del 20% a causa dei cambiamenti climatici. Ecco perché non possiamo permetterci ulteriori sprechi, né di rinviare ancora misure necessarie ed urgenti. Occorre intervenire con un piano lungimirante e strategico prima che la sete diventi la nuova emergenza nazionale e planetaria.