I Verdi materani, grazie allo sforzo propulsivo di Vincenzo Altieri, hanno celebrato venerdì scorso l’ottava Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare costruendo una tavola rotonda, un tavolo di confronto e di incontro tra le diverse realtà che operano nel territorio materano nel campo della raccolta alimentare e della sua distribuzione.
I Verdi sono molto sensibili al tema perchè il contrasto allo spreco alimentare significa coniugare in maniera molto virtuosa quelli che sono i tre assi dello sviluppo sostenibile, così come le Nazioni Unite lo intendono dal e lo hanno proposto dal 2015.Questo gemere di attività è Sostenibile dal punto di vista sociale perché trova come destinatari soprattutto alle fasce più deboli che non hanno la possibilità di poter di poter attingere alle risorse alimentari.
E’ Sostenibile dal punto di vista economico in quanto ridurre e contrastare lo spreco alimentare significa risparmiare risorse in modo sensibile se si considera che quasi quasi 2/3 di PIL nazionale si perde in spreco alimentare senza contare i costi di smaltimento. Una cifra veramente stratosferica.
E’ Sostenibile dal punto di vista ambientale dello sviluppo sostenibile. Perché contrastando lo spreco alimentare, si vanno a ridurre tutte quelle quelle emissioni di CO2 che sono naturalmente insite nel ciclo produttivo del degli alimenti.
Al dibattito sono intervenuti il Sindaco Domenico Bennardi, molto interessato al tema e deciso a darne seguito e l’assessore alle Attività Produttive Giuseppe Digilio, che ha sottolineato il ruolo che le imprese possono avere se messe in rete con le associazioni. Per i Verdi, Vincenzo Altieri ha presentato con infografiche un modello di implementazione e coordinamento degli stakeholders come punto di partenza per costruire un modello virtuoso ed efficiente.
Molto interessanti gli interventi di Pina Giordano, dell’ associazione “Cibus”, e di Antonella Salvatore Ambrosecchia del dell’associazione “Io sto con te”. Sono intervenuti anche Nicoletta Ricciardi di una organizzazione spontanea che fa capo al gruppo Facebook “Open Matera”, e Tommaso Conese per “Altra Spesa”e che ha riportato anche l’esperienza del “Banco delle Opere”. A. Conclusione dei lavori, insomma, è venuto fuori che occorre proprio implementare e aggregare le varie reti esistenti e mettere a valore le competenze di ciascuno perché mettere insieme queste reti significherebbe potenziare di molto proprio questo tipo di attività. Si è parlato di Hub della raccolta e della distribuzione ma anche del modello Parma dove sono riusciti rendere questi centri di recupero degli alimenti anche un centro di recupero della dignità delle persone. In questo riferimento di buona pratica, insomma, non solo si raccolgono alimenti per distribuirli, ma ci lavorano proprio le stesse persone che sono poi in qualche modo destinatari del servizio. Aspirazioni a cui la nostra città può chiaramente ambire. E’ emersa anche la problematica del cibo che comunque, per degrado o condizioni igieniche è destinato in grandi quantità a finire nell’organico. A tal proposito si segnala l’intervento di Nicola Montemurro che ha evidenziato come queste quantità possano invece diventare “nuovo cibo” attraverso il loro riutilizzo per l’alimentazione animale o come concime per i terreni in un virtuoso esempio di economia circolare.
L’amministrazione potrebbe diventare una cabina di regia per queste realtà associative e riuscire in qualche modo a stimolare, valorizzando oltre che tutte le competenze, anche le infrastrutture tecnologiche presenti o quelle che ancora meglio andranno a realizzarsi, come, per esempio, la Casa delle Tecnologie Emergenti, da utilizzare per dare delle risposte di efficienza a questo virtuoso sistema di raccolta e distribuzione.
Insomma, un primo appuntamento sul tema, ben riuscito, cui ne seguiranno altri più operativi.