“Il 18 marzo ricordiamo le vittime del Covid. La data è tristemente impressa nella nostra memoria collettiva. E’ impossibile dimenticare le immagini dei telegiornali, i camion militari carichi di bare. Trasportavano i corpi dei morti per il virus che si stava diffondendo. In occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus, il mio pensiero va immediatamente alle vittime del Covid e al dolore delle loro famiglie, colpite nei loro affetti più cari da un virus insidioso quanto sconosciuto alla stessa comunità scientifica. Sono stati anni difficili. Per contenere la diffusione del virus, sono state necessarie misure drastiche e impopolari, oggi al centro di un acceso dibattito nazionale. Nella gestione dell’emergenza la Basilicata ha retto. E questo grazie alla coesione delle sue istituzioni, ai comportamenti responsabili e prudenti dei lucani, alla dedizione di quanti con sacrificio si sono spesi per tutelare le vite umane. Mi riferisco ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari, agli amministrativi, al sistema della protezione civile, alle forze dell’ordine, che ringrazio vivamente. Il loro agire ci ha consentito di arginare l’onda lunga del Covid 19 e sono stati per tutti un esempio e una certezza. La pandemia ci ha lasciato in eredità la capacità di restare uniti e il coraggio di affrontare insieme le difficoltà. Sono questi i veri punti di forza, i valori ai quali dovremmo sempre fare ricorso nelle sfide che ci attendono”.
Lo dichiara il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
Giornata Vittime Covid, intervento Pasquale Andrisani, coordinatore provinciale di Matera “Promessa Democratica” (ex Mozione Cuperlo/PD)
Il 18 Marzo del 2021, con una legge dello Stato veniva Istituita la Giornata della Memoria delle vittime della pandemia. Oggi, esattamente dopo due anni, viene rinnovata la memoria di quella data che ci ricorda uno dei periodi più bui della nostra storia, al pari (se non peggio) di una guerra in termini di vittime, vista la nostra impotenza nei confronti del mostro invisibile e devastante. E io vorrei ricordare quel periodo per onorare la memoria di una generazione, quella dei nostri anziani, ovvero di coloro che hanno ricostruito con sacrifici e sofferenze l’Italia del dopoguerra lasciandoci in eredità il Bel Paese che abbiamo conosciuto.
È stata la categoria più colpita per la loro fragilità, la loro vulnerabilità e le falle di un sistema sanitario che non ha funzionato come avrebbe dovuto e che un patogeno dalle dimensioni infinitesimali ha messo a nudo, mostrandosi per quello che è, mostrando le sue forti debolezze figlie di anni di disinvestimenti sulla salute pubblica.
Onorare la loro memoria, per dire loro grazie per quello che avete fatto per il nostro Paese, attraverso il potenziamento (senza retorica) del nostro SSN sarebbe il minimo, sarebbe cosa buona e giusta.
Ce lo ricorda chi non c’è più, ce lo ricorda chi era in trincea a combattere contro il mostro invisibile, ce lo ricorda la pandemia.
Tutto quello che noi davamo per certo e per scontato (disinvestimenti, tagli, distrazione di fondi pubblici sulla sanità privata ecc.) ci è stato messo davanti per quello che è: un modo sbagliato e distorto di intendere la Salute un bene inestimabile,di tutti e prezioso. Adesso tocca a noi rispettare la loro memoria. E lo possiamo fare, lo dobbiamo fare non facendo finta che tutto sia passato e che non tornerà più. Abbiamo allora due strade: 1) intervenire subito ricostruendo il SSN e dare un senso alla missione 6 salute, oppure, 2) aspettare la prossima pandemia.
Un abbraccio ai familiari delle vittime del covid. Per non dimenticare..