I giovani del Centro Democratico ci mettono la faccia e le idee e scelgono, come prima uscita, un incontro “senza rete” nella sede del partito a Potenza (piazza delle Costituzioni) affollata di giovani ma anche di over e dirigenti come Nicola Benedetto, Luigi Scaglione e il vice sindaco del capoluogo Pietro Campagna. La strategia è quella di un patto intergenerazionale tra chi si affaccia per la prima volta in politica e chi invece c’è già con responsabilità istituzionali o di partito e che vuole offrire alle giovani generazioni opportunità di futuro. Ma i giovani – Fabio Dapoto, Pierfranco De Marco, Antonio Tolve, Giovannina Mulinaro – dimostrano di avere un progetto molto chiaro in testa particolarmente ambizioso senza accettare mediazioni. E’ un’idea low cost, in particolare di città dei giovani e per i giovani che – spiega Dapoto – è stata costruita tassello per tassello dopo settimane di incontri tematici, di gruppi di lavoro, con proposte forse per qualcuno “pazze” o per mutuare il politichese più diffuso, da etichettare “grilline”, per noi invece solo cose semplici. Alcuni esempi: servizio pubblico notturno di trasporto urbano perché la notte appartiene ai giovani; detassazione per tutte le imprese di under 35enni che aprono negozi, botteghe, attività di servizi; promozione di servizi per anziani e disabili; laboratori della creatività giovanile; Casa dello Studente nel centro; riapertura della Villa del Prefetto; copertura Wi-fi per le contrade. E’ un modo – dice Tolve – per riavvicinare i ragazzi alla politica che è ancora percepita come potere, malaffare, interesse privato. Per noi invece secondo la parola d’ordine contenuta nel simbolo del Centro Democratico la politica è diritti, libertà e democrazia. In sala tante donne giovani, a testimonianza – afferma Mulinaro – che le quote rose, almeno da noi, sono di fatto superate perché c’è stata data l’occasione di esprimerci, di sentirci utili e di definire le scelte che saranno il programma per le elezioni amministrative. E noi donne l’abbiamo colta senza chiedere il permesso a nessuno – aggiunge – abbiamo dimostrato che la meritocrazia e la competenza in politica sono valori veri. Proprio come i valori del cattolicesimo democratico a cui si richiama De Marco di Maratea per il quale non c’è nulla di antico se oggi tantissimi ragazzi si sentono moderati ed invece delle piazze virtuali e della rottamazione preferiscono gli incontri con la gente e il confronto intergenerazionale. Tra gli over è Scaglione a fare sintesi politica per sostenere che è proprio l’entusiasmo delle nuove generazioni e la volontà di cambiare che impongono le Primarie per la scelta del futuro sindaco di Potenza del centrosinistra e Campagna a sottolineare che tanti giovani in una sede di partito non si vedevano da troppo tempo. Benedetto invece si concentra su due temi: l’autoimprenditoria giovanile quale opportunità di lavoro per ridare dignità ai ragazzi e l’importanza delle elezioni europee perché è dal nuovo Parlamento Europeo che dipenderanno le politiche per dare futuro ai cittadini europei del terzo millennio. In fondo – sottolinea il capogruppo Cd in Regione – senza i soldi comunitari non si possono realizzare programmi e progetti per la vita e il lavoro dei giovani.
Le nuove leve della politica del Cd hanno dato prova di piena consapevolezza della difficoltà dell’impresa in cui si sono ficcati perché – ricorda il coordinatore cittadino Vincenzo Tito, generazione “intermedia” – è sicuramente più semplice oggi contestare il sistema o lamentarsi che sobbarcarsi il peso del cambiamento. Noi – dicono all’unisono Fabio, Pierfranco, Antonio e Giovannina – crediamo nella comunità partecipata, nel valore aggiunto, nel protagonismo e vogliamo dimostrarlo perché la creatività e la speranza sono le nostre armi che ci rimangono e che intendiamo usare nel migliore dei modi. Il metodo è quello dell’ascolto, dell’interpretazione dei bisogni della comunità e dell’individuazione di soluzioni senza credere più nelle favole ma costruendo con le proprie capacità il proprio futuro.
Mar 16