Giovanni Angelino, responsabile provinciale Verdi, in una nota chiede “rispetto per la Magistratura ma anche per il ruolo istituzionale di Marcello Pittella”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
C’è un aspetto da non sottovalutare nella vicenda giudiziaria che riguarda il governatore lucano, agli arresti domiciliari dal 6 luglio scorso perché coinvolto nell’inchiesta giudiziaria che ha colpito la Sanità lucana. Il 17 luglio il tribunale dei riesame ha confermato la misura restrittiva nei confronti del governatore lucano, destinatario il 25 luglio scorso del Decreto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte con effetto a decorrere dal 3 luglio scorso della sospensione della carica di presidente della giunta regionale e di consigliere regionale della Regione Basilicata ai sensi degli articoli 7 e 8 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n 235. La sospensione cessa nel caso in cui nei confronti dell’interessato venga meno l’efficacia della misura coercitiva di cui al comma 2 dell’articolo 8 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235. Nel prossimo mese di settembre sarà la Cassazione a decidere la posizione del governatore lucano Marcello Pittella a seguito del nuovo ricorso presentato dagli avvocati Nicola Buccico e Donatello Cimadomo. Ma in attesa di questo giudizio mi sembra doveroso ricordare che in Italia un cittadino è considerato innocente fino al terzo grado di giudizio e questo principio non è può essere ignorato dagli avversari politici del governatore in carica, che continuano a delegittimare il ruolo e le scelte democratiche che sono state ratificate dall’assemblea regionale del PD in vista delle prossime elezioni regionali. E’ evidente che questa inchiesta giudiziaria sta condizionando l’opinione pubblica in vista del prossimo appuntamento elettorale e quindi pur rispettando il ruolo delle istituzioni e della Magistratura ritengo esagerata la misura restrittiva inflitta al governatore lucano Marcello Pittella, soprattutto perché non credo che il diretto interessato possa reiterare quei reati di cui è accusato e che dovranno poi accertati da un processo giudiziario. Ecco perché, pur rispettando il lavoro della Magistratura, concluse le indagini, sia opportuno valutare l’opportunità di revocare gli arresti domiciliari nei confronti di Marcello Pittella per consentire al governatore lucano di poter proseguire il suo lavoro alla guida della macchina amministrativa regionale. Se Pittella avrà poi la forza e gli stimoli giusti per ricandidarsi alle prossime elezioni regionali non credo che un’inchiesta giudiziaria di questo genere possa frenare questa ambizioni, soprattutto se si considerano i reati di cui viene accusato il presidente della Regione Basilicata.
Giovanni Angelino, responsabile provinciale Verdi
Nella foto www.SassiLive.it Marcello Pittella