Il materano Giovanni Schiuma, docente dell’ Università degli Studi ella Basilicata con un’esperienza da vice sindaco e assessore nel governo De Ruggieri al Comune di Matera, in una nota esprime alcune riflessioni dopo la visita della delegazione del G7 Finanze nella città dei Sassi. Di seguito la nota integrale.
Giovanni Schiuma: “Non facciamo di Matera una città copertina”
Matera si è oramai conquistata un’immagine ed una visibilità nazionale ed internazionale, affermandosi come una città attraente. Le foto e le immagini televisive della città si alternano tra una rivista ed un rotocalco, sono impiegate come lo sfondo dei palcoscenici politici – come nel caso dell’ultima convention del segretario del PD Matteo Renzi, piuttosto che essere la cornice suggestiva del giro d’Italia o della visita del G7, o ancor più rappresentare la scenografia naturale e mozza fiato del serial televisivo ‘Sorelle’ o dei nuovi colossal cinematografici, da Ben-Hur a Wonder Woman, fino ad essere la location ideale per gli spot pubblicitari come quello della Mercedes. Insomma, finalmente Matera ha trovato l’opportunità ed i canali per comunicare la sua identità: quella di essere una città unica al mondo, con un patrimonio paesaggistico ed una stratificazione antropologica che ha plasmato la città antica dei Sassi, che sono incomparabili ed affascinanti. Occorre, ora, fare attenzione a trasformare questa forte evidenza mediatica in un reale e, soprattutto, sostenibile motore di sviluppo della città, scongiurando il pericolo possibile che la città e la sua comunità diventino il soggetto passivo di una semplice rappresentazione pittorica della città. Matera ha ora bisogno di costruire una reputazione. Questa non si edifica semplicemente promuovendo le immagini di copertina, che come nelle pubblicità di massa dei prodotti di largo consumo spingono i clienti a correre nei negozi per consumare – per poi scoprire che il prodotto non risponde ai criteri di qualità immaginati o sperati. La reputazione si sviluppa attraverso la costruzione di un sistema di servizi e di attività amministrativo-produttive di eccellenza che progressivamente e in modo crescente soddisfano i bisogni, i desideri e le aspettative dei cittadini residenti e di passaggio.
Matera è una città magnetica. Questo lo sanno bene i materani – e soprattutto quelli che per diverse ragioni sono stati costretti e tutt’ora sono spinti ad emigrare per mancanza di lavoro o per trovare delle opportunità di crescita professionale e personali adeguate e migliori altrove. Il magnetismo di Matera la scoprono le orde di turisti che in massa arrivano oramai nella città ogni giorno e, particolarmente, nei giorni di festa. Ma occorre fare attenzione che questa attrattività non sia vissuta come il risultato di un semplice processo di associazione tra l’immagine di copertina e la possibilità finalmente di farsi un selfie da postare su facebook con lo sfondo della Madonna dell’Idris, piuttosto che dell’imponente gravina o dello scenario dei Sassi. Questo nel tempo rischierebbe di deturpare la natura attraente della città, a meno che non si costruisca la reputazione di una città nella quale è bello econveniente vivere. Matera deve ora costruire la sua reputazione – comprendendo che tipo di città vuole essere e soprattutto che tipo di servizi ed attività economico-produttive e socio-culturali vuole sviluppare per affiancare alla sua immagine una narrazione reale, potente e vincente. La città per essere attraente deve essere vivibile con i più alti standard di qualità della vita, dalla pulizia delle strade, alla gestione del verde pubblico, dell’accessibilità facile, immediata e innovativa di servizi al cittadino, alla qualità e controllo della recettività e offerta di servizi commerciali, ma soprattutto delle opportunità lavorative e di crescita socio-culturale che sono presenti nella città. Matera ha ora una grande sfida: restare una ‘città copertina’ o essere una delle migliori città del mondo nella quale vivere.Le potenzialità per costruire reputazione e attivare dinamiche di sviluppo ci sono, occorre però tradurle in azioni concrete.
Prof. Giovanni Schiuma, Università della Basilicata
Parole sacrosante che saranno riprese da qualche giornale in prima pagina ( avrà fatto, così, la giornata). Piccola considerazione a margine : una volta che ti sei reso conto dell’imposibilità a realizzare quanto detto data la testa della collettività, non parlo della amministrazione perchè è l’espressione della collettività, te ne sei andato ed Amen. Hai deciso di non perdere tempo! Non so darti torto.