Il professore materano dell’Unibas, Giovanni Schiuma in una nota esprime alcune valutazioni sul dibattito in corso che riguarda il piano strategico alla luce dell’accordo stipulato tra Comune di Matera e Svimez. Di seguito la nota integrale.
Giovanni Schiuma: “Cultura e pensiero strategico per Matera”.
Siamo oramai alle porte del fatidico 2019 e la cittadinanza materana smaltita l’euforia della nomina della città a Capitale della Cultura Europea sembra oramai rassegnata alla possibile baldoria ludica che celebrerà il 2019. Lo spirito di rassegnazione dell’occasione perduta sembra aleggiare nella comunità che si interroga su che cosa sia cambiato o cambierà in meglio. Ma l’occasione di riscatto della città di Matera non è ancora perduta e certamente passa dal saper avviare un rinnovamento culturale della comunità con un’azione di governo aperta e attenta alle esigenze di sviluppo della città. A questo il programma culturale di Matera2019, che prevede importanti pilastri progettuali, può dare una risposta, però solo se questo sarà opportunamente integrato con una visione strategica infrastrutturale, economica e sociale di sviluppo della città. Le sorti di una comunità oltre il 2019 non possono essere cambiate dal rifacimento di una piazza o da qualche parcheggio ed infrastruttura ricettiva in più, sebbene anche queste servono in un contesto di assoluta necessità di manutenzione ordinaria e straordinaria della città e delle sue periferie. Matera ha bisogno di costruire un pensiero strategico che trovi nel governo della città il mezzo e la fonte di coinvolgimento e coordinamento. La comunità non può essere trattata come soggetto passivo secondo una logica che cala dall’alto le soluzioni di interventi strategici che come dimostra la storia economica contemporanea non hanno portato alcun risultato utile per lo sviluppo reale dell’economia del Mezzogiorno. La stipula della convenzione tra il comune di Matera e la SVIMEZ per il supporto tecnico-scientifico per la redazione del piano strategico è un buono auspicio per riprendere il processo di pianificazione strategica che, purtroppo, ha avuto una brusca frenata di arresto. La SVIMEZ è un organismo qualificato e di grande competenza, ma la responsabilità di costruire il pensiero strategico è di natura politica. Diversamente ricadremo negli errori del passato di elaborare faldoni di carta che nessuno legge e tanto più non informano il processo decisionale di governo. Il piano strategico è in primis un processo strategico che deve coinvolgere le forze vive ed intelligenti del territorio. Costruire il piano strategico significa incontrare la comunità, discutere, condividere e far comprendere – se necessario – le priorità e le scelte degli interventi. Le analisi sono state effettuate più volte e siamo oramai consapevoli delle criticità e risorse del territorio. La sfida è integrare cultura e pensiero strategico. Ciò praticamente significa fare in modo che il programma degli eventi di Matera2019 si sposi con una visione reale ed ambiziosa della città e con gli investimenti infrastrutturali. Le due cose non possono essere separate. Ci sono due fattori che accomunano le città che hanno saputo realmente sfruttare la nomina a capitale della cultura europea. Il primo aver sviluppato progetti che hanno lasciato un’eredità simbolica e sostanziale per la città attraverso un suo ammodernato in linea con la sua vocazione. Ad oggi Matera non ha ancora alcun progetto simbolo di riferimento. Il secondo aver creato un ecosistema locale per lo sviluppo culturale e l’imprenditorialità. Questo richiede lo sviluppo della mentalità e della cultura del fare degli attori della comunità locale. In assenza di una capacità endogena di recepire e sfruttare le opportunità, come ad esempio la sperimentazione 5G, si assisterà ad iniziative transitorie, se non addirittura predatorie per il territorio. Matera ad oggi non ha ancora progetti di reale sviluppo di impresa. Il tempo disponibile è ridotto, ma ci sono ancora le condizioni perché Matera sia protagonista del suo futuro.