Giuseppe Brescia, ex Parlamentare e già Sindaco di Melfi: “Nuovo segretario PD: dobbiamo per forza dividerci?”. Di seguito la nota integrale.
Da iscritto e militante del PD, da ex Sindaco e parlamentare, sono stanco di spaccature e lacerazioni che hanno trasformato il PD nel tempo in un campo di battaglia, ammaccandolo enormemente.
Siamo tutti contro il correntismo, utile solo all’autoriproduzione di chi si sente insostituibile.
di chi, pur da tempo dirigente, non mostra generosità verso un Partito capace di costruire classi dirigenti e non filiere di appartenenza e di potere.
Al contrario, invece,proprio da validi dirigenti, sentirsi ancora utili con le idee e le proposte, pur facendo un passo di lato.
Perché non pensare ed impegnarsi tutti (volendo bene all’italia, alla propria regione, alla comunità in cui si vive ed opera) per ritornare a sognare, ricostruendo un partito di donne e uomini guidati sia dalla concretezza del fare, tipico di chi ha l’onore e l’onere di governare territori e comunità e sia dalla voglia di realizzare nuovi sogni legati ad una società in trasformazione?
Basta per davvero con i correntismi e i capibastone, ovunque si annidano (in basso o in alto)!
Basta con posizionamenti di comodo per riciclarsi continuamente!
Basta con i Circoli (mi piacerebbe richiamarli Sezioni) chiusi dove le tessere di iscrizione servono solo per contarsi nei momenti del voto!
Servono Circoli o Sezioni dalle porte aperte, per ascoltare, coinvolgere, partecipare, decidere insieme.
Circoli o Sezioni che si aprono alla società (non sulla carta, ma concretamente) per essere sintesi di interessi generali.
ecco, questo è il mio sogno: ritornare a dare un contributo in e per un partito vivo, fatto di persone in carne ed ossa, di giovani e meno giovani, di donne e uomini, di gente che lavora o che cerca lavoro.
Un Partito rimorivato, che non rottama, ma include, non si divide per appartenenza, ma costruisce sintesi di idee e proposte.
Un partito che ritorna a vivere nelle comunità, tra i lavoratori, nella Scuola e nelle Strutture Sanitarie pubbliche, tra immigrati e gente che non sa più a chi santo rivolgersi per avere una speranza per il domani.
Un Partito che combatte e contrasta la corruzione e il malaffare, che si batte per la pace, salvaguardando la inviolabilità dei confini, contro la violenza delle invasioni di territori e nazioni.
Questo è il PD che rivedrei, dove Stefano Bonaccini e Elly Schlein operano insieme e tutti coinvolti, iscritti ed elettori, capaci di costruire alleanze e l’alternativa culturale e di governo alla destra sovranista e dall’odio razziale.
Dobbiamo per forza dividerci e contarci?
E’ impossibile giungere ad una sintesi politica e culturale di un grande partito popolare della Sinistra plurale quale deve tornare ad essere il Partito Democratico?
Io non ci credo, anche perché non vorrei che si giungesse, dopo l’ennesima conta, a bruciare ancora una volta e alla prima occasione, il/la Segretario/a di turno.
Non ce lo possiamo permettere, né noi e né la democrazia italiana.