Giuseppe Digilio (Coordinatore Europa Verde Basilicata): “Solidarietà al comparto agricolo lucano”. Di seguito la nota integrale.
Il comparto agricolo lucano ha pagato il prezzo più alto di una politica regionale assente e disastrosa. Un controsenso in termini per una regione caratterizzata da territorio agricolo, boschivo e naturalistico. Asset principalidi un’economia locale che, insieme all’agroalimentare e al turismo, avrebbe potuto da solo rappresentare il motore economico per tutta la regione. Un modello di sostenibilità che in altre regioni continua a funzionare e che in Basilicata subisce l’influenza negativa e distorta di un’idea di sviluppo che continua a rivelarsi sempre più improbabile. Complice una politica miope e poco visionaria che subisce oltremodo il fascino del potere fine a se stesso piuttosto che impegnarsi nell’interesse dei cittadini. Politici impegnati a risolvere problemi di riposizionamenti personali einteressi di parte, anteposti a quelli delle comunità locali. E’ altresì inspiegabile per una regione che si è impegnata con un piano strategico di lungo periodo a garantire l’autosufficienza e il potenziamento delle forniture di gregge al paese, versare nelle condizioni di scarsa autosufficienza energetica.La regione provveda immediatamente a rivedere gli accordi con le compagnie petrolifere che hanno registrato extra guadagni dalla speculazione in atto affinché gli aumenti del prezzo del gasolio che hanno colpito duramente il comparto agricolo non siriversi anche su tutta la filiera delle produzioni agroalimentari.Europa Verde è solidale al mondo agricolo e chiede con forza al presidente Bardi di ripiegarsi su questi temi affinché trovi soluzioni immediate e non più procrastinabili a sostegno del comparto agricolo.
La testimonianza degli agricoltori giunti a Scanzano da dove ancora si sente l’eco dei centomila contro il deposito di scorie nucleari, sia da monito e da sprono, perché si trovino immediatamente risorse economiche per mitigare gli effetti inflazionistici legati al caro carburanti. Un’inaccettabile esempio di speculazione a cui neanche il governo Draghi sembra voler porre argini se non con misure emergenziali di brevissimo periodo, che non sembrano avere alcuna possibilità di ridare fiducia ad un comparto duramente provato sia dagli eventi atmosferici, dai cambiamenti climatici e dall’incapacità della politica di guardare al futuro sostenibile della Basilicata.