Altragricoltura e il Comitato TerreJoniche, insieme a Libera Basilicata, La Fondazione Antiusura Monsignor Cavalla e l’Associazione Antiusura Famiglia e Sussidiarietà organizzano un pubblico intorno per fare il puntosullo stato della giustizia e la legalità in Basilicata e più particolarmente in Provincia di Matera.
Come tutti ricorderanno alla fine di agosto la Procura della Repubblica di Matera è intervenuta in una vertenza in difesa di una azienda agricola del Metapontino chiedendo l’arresto per Gianni Fabbris (coordinatore di Altragricoltura) accusandolo di rapina aggravata e estorsione aggravata.
Iniziativa contro un dirigente sindacale che stava svolgendo la sua attività e che ha da tempo denunciato, insieme a tanti altri, il rischio di penetrazione nell’economia e nella società del materano e del metapontino in particolare di fenomeni mafiosi e di trust organizzati che approfittano della gravissima situazione di crisi economica dell’area e dello scivolamento nella povertà di tante famiglie.
Più di uno ha sottolineato in quei giorni come questa azione abbia, in realtà, proposto una sorta di rovesciamento della realtà per cui chi denuncia i fenomeni criminali e i suoi rischi e chiede indagini e l’accertamento di fatti in realtà viene accusato e colpito. Gianni Fabbris, con Altragricoltura, ha sporto denuncia contro il Procuratore della Repubblica di Matera ritenendo di essere vittima di un uso ritorsivo e intimidatorio della funzione del magistrato e che questa iniziativa leda non solo i diritti e la dignità di Altragricoltura e dei suoi dirigenti ma offende e colpisce il lavoro quotidiano dei tanti impegnati a testimoniare trasparenza e chiedere giustizia.
Il tema, però, di cosa sta accadendo alla Giustizia e quale sia lo stato della legalità in Provincia di Matera è questione che va oltre le denunce e le aule giudiziarie per diventare un problema che riguarda complessivamente la qualità e la natura della democrazia e della convivenza civile e che interroga direttamente la società civile materana.
Chi ha ragione? La Procura della Repubblica di Matera che considera (insieme ad altri esponenti istituzionali responsabili della giustizia e del controllo di legalità) fuocherelli gli oltre cinquanta incendi di aziende nel metapontino e che dichiara di non ravvisare reati associativi o di usura nel territorio o il Procuratore della Repubblica di Potenza e il Ministero degli interni considerano, al contrario, come reale il rischio di penetrazione?
Non è, evidentemente, questione semplicemente tecnica e da specialisti ma su cui gli attori istituzionali, le associazioni e i cittadini del territorio hanno il dovere di riflettere e di interrogarsi prima che, come accadde per la faida di Montescaglioso fra gli anni ’80 e ’90, si materializzino fenomeni che non possono essere minimizzati o sottovalutati.
La discussione sul modo come viene gestita la giustizia e il contrasto al rischio mafia in provincia di Matera sarà, però, solo un aspetto di una discussione più complessiva su come la società materana debba difendere e rafforzare la qualità della convivenza su cui l’8 novembre le associazioni impegnate nel contrasto e nella denuncia ai fenomeni dell’usura, della mafia e della crisi chiamano a discutere alcuni parlamentari, le istituzioni regionali, i sindaci del metapontino, le associazioni, gli agricoltori, i cittadini, gli operatori e i tecnici impegnati in prima linea.
Sarà l’occasione per confrontare esperienze, esprimere valutazioni, ascoltare testimonianze dirette e valutare insieme se ci sono possibili azioni e iniziative comuni da prendere perché si alzi la guardia sui fenomeni dell’illegalità e del rischio mafia in un territorio profondamente esposto alla crisi quindi estremamente vulnerabile.
La presenza del Vicepresidente Nazionale di Avviso Pubblico (la rete degli Enti locali per la formazione contro le mafie) con cui stiamo lavorando per avanzare direttamente al Governo Nazionale ed al Parlamento proposte sulla prevenzione dei possibili effetti degli intrecci fra rischio usura, trust delle aste e rischio mafia, ci permetterà, in particolare, di valutare se anche in Provincia di Matera gli Ento Locali possano assumere iniziative forti ed analoghe a quelle che si stanno prendendo in altre aree del Paese.
Nov 06