Dopo la manifestazione dello scorso 12 aprile con Coldiretti in piazza a Potenza per denunciarei continui ritardi e la troppa burocrazia, il governatore Vito Bardi ha incontrato nella sala Verrastro della Palazzo della Regione, il consiglio regionale della confederazione agricola lucana. Si è trattato della prima uscita pubblica di bardi, all’indomani del suo insediamento. Al neo presidente, Coldiretti Basilicata ha illustrato il proprio manifesto programmatico. “Uno dei settori in cui in le Istituzioni regionali possono e devono fare di più è certamente quello dell’agricoltura – ha sottolineato il presidente Antonio Pessolani – che, per una regione come la Basilicata, ha un valore estremamente importante, potenzialmente destinato a crescere e a radicarsi ulteriormente in uno scenario complessivo che vede il ‘cibo’ come bene fondamentale e primario ma anche come attrattore.Per poter dare nuovo slancio alle imprese agricole lucane è tuttavia opportuno che l’amministrazione regionale si doti, da una parte, di nuovi strumenti legislativi e, dall’altra, di una organizzazione efficiente, efficace ed integrata tra i diversi settori economici e che tenga nella giusta considerazione le specificità e le problematicità dei singoli territori.E’ per questa ragione che la Coldiretti di Basilicata, in occasione dell’avvio della legislatura, intende porre all’attenzione del nuovo Presidente della Giunta regionale, le principali questioni ancora irrisolte, offrendo – al contempo – una serie di soluzioni utili a risolvere le problematiche che affliggono le imprese agricole lucane e avanzando – com’è nel suo stile – ulteriori idee e proposte a tutela di un settore al quale, solo attraverso il rilancio dell’azione politica ed amministrativa, potranno garantirsi maggiore visibilità e ulteriori occasioni di sviluppo”. Per un vero cambio di passo è indispensabile, ha aggiunto Pessolani “provvedere alla riorganizzazione della macchina amministrativa regionale; ridurre i formalismi della burocrazia; sviluppare la multifunzionalità e l’economia agricola anche attraverso il vettore dell’agricoltura sociale; investire sulla ‘distintività integrale’ delle produzioni agricole lucane, rafforzando al contempo il legame tra turismo ed enogastronomia; sostenere la presenza e l’offerta del cibo del territorio, incentivando la presenza dei mercati contadini e vincolando la ristorazione pubblica a corsie preferenziali per le produzioni locali; salvaguardare l’ambiente e lo spazio rurale e migliorare la viabilità rurale, le opere di provvista e distribuzione delle acque ad uso irriguo, le modalità di gestione dei beni civici, demaniali e del patrimonio boschivo”. Criticità e proposte condivise appieno dal governatore Bardi che ha spiegato di voler puntare sulla realizzazione di infrastrutture e sulla sburocratizzazione della macchina amministrativa, per venire incontro alle esigenze del mondo agricolo. “L’agricoltura è sempre stata trattata come la Cenerentola dell’economia del mercato – ha evidenziato Bardi – ma si può stare sul mercato della globalizzazione solo se si incentiva e si promuove la specificità e la qualità dei prodotti della nostra terra. Non riconoscere la provenienza dei nostri prodotti significa non riconoscere i prodotti stessi. Il lavoro della nostra terra genera eccellenze, crea qualità e non possiamo escludere le aziende agricole e quindi estrometterle dalla competitività. Promuoveremo la cultura rurale e le attività che da essa ne derivano”. Infine Bardi ha espresso apprezzamento per il progetto del marchio collettivo agroalimentare, denominato “Io sono lucano”, ideato da Coldiretti Basilicata per distinguere e promuovere sul mercato alimentare le produzioni agricole interamente realizzate in Basilicata valorizzando il protagonismo agricolo.
Mag 10