Il Governissimo sta per diventare realtà al Comune di Matera e crescono i malumori su questa scelta dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Raffaello De Ruggieri. Ad esprimere il suo disappunto è Valentino Blasone, sempre attento alle evoluzioni politiche della città di Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Il voto popolare, la maggioranza e la minoranza, il tradimento di Matera Capitale.
Siamo ormai alle fasi conclusive.
Finalmente dopo mesi di passi di minuetto, finte rotture, riappacificazioni, conciliaboli da bar, sembra che il sindaco, consiglieri comunicali ed alcuni privati cittadini, stiano dando luogo alla famigerata giunta unitaria.
Dopo due anni dal voto, a metà percorso consiliare, si andrà quindi alla composizione di una giunta trasversale, sostenuta da una maggioranza variegata, con nessuna (o quasi) opposizione.
Alcune brevi considerazioni.
La prima, ad oggi nulla si sa del perché di questa nuova composizione (visto che la maggioranza uscita dalle urne ha approvato il bilancio previsionale e il consuntivo nei tempi previsti dalla legge) e soprattutto qual è il programma che tale nuova maggioranza vuole realizzare nei prossimi due anni. Nessuno, dico nessuno (e non temo smentite), ha elencato per semplici punti il da farsi.
Qui prodest?
La seconda, alla nuova composizione della giunta, sembra che vada ad aggiungersi una nuova composizione del consiglio di amministrazione di Matera-Basilicata 2019. E qui qualche luce inizia ad accendersi sui veri motivi spartitori di questa intesa, che sembra far rivivere il peggiore periodo partitocratico di spartizione di incari e prebende della prima repubblica, forse mai morta, almeno qui nel profondo sud, in Basilicata.
Qui prodest?
La terza, questa annunciata spartizione e nuova costituenda pax materana sa tanto di una regia e un regista altrove. Non è dietrologia, ma è logica. Il nostro deus ex machina ha di fatto nelle sue mani le sorti della nostra città, come peraltro dell’intera regione. Il suo ruolo, anche istituzionale, dovrebbe essere un altro, e non quello di costituire e alimentare la sua base elettorale grazie a pratiche di spartizione.
Qui prodest?
Infine, l’ultima considerazione, che credo essere la più amara e indigesta di tutte: Matera, capitale Europea della Cultura, è di fatto preda di un manipolo di personaggi che, a vario titolo, tradiscono il mandato elettorale e utilizzano il totem della parola “cultura” (volutamente minuscola) a soli fini di visibilità e tornaconto.
Questa è la peggiore umiliazione che la nostra città possa vivere. Al di là di quale sia stato l’orientamento al voto di ogni singolo cittadino, oggi, dopo due anni, quell’orientamento, che è sale delle regole democratiche, viene ignominiosamente calpestato, sia da una parte che dall’altra.
La Cultura (maiuscola) vera, sincera, democratica, dovrebbe guidare il comportamento di ognuno in modo diametralmente opposto rispetto a quello che si sta facendo in queste ultime ore.
Può quindi calare il sipario.
Il carro è stato “strazzato” ancor prima di partire.
Valentino Blasone