“Il presidente Vito Bardi non ha bisogno di aperture di credito, ma del sostegno di tutti i lucani”. Ad affermarlo il consigliere regionale di Basilicata positiva, Piergiorgio Quarto. “Arrogarsi impropriamente il diritto di aperture di credito verso il governatore Bardi sembra eccessivo e diciamolo pure fuori luogo. Il governatore, il generale, l’uomo Bardi ha scelto di intraprendere l’esperienza politica per puro e solo per puro spirito di servizio. Una scelta la sua senza secondi fini e non condizionata in alcun modo da arrivismo o da voglia di carrierismo facile. Nessuno – continua Quarto – senza ombra di dubbio può permettersi di discutere l’uomo, la sua moralità, il suo forte senso di rispetto delle leggi e delle istituzioni. E’ ferma in lui la convinzione di voler creare ad ogni costo le condizioni per un cambiamento radicale e repentino nel modo di fare politica nella nostra regione. Se qualcuno pensa che venticinque anni di governi regionali passati non certo entusiasmanti si possano cancellare con un semplice colpo di spugna è un illuso. Questo qualcuno deve comunque ricordarsi, non è facile dimenticarlo così velocemente che la Basilicata è stata dilaniata solo recentemente da burrasche giudiziarie dove valori quali la meritocrazia e la voglia di benessere dei cittadini lucani sono stati osteggiati e dimenticati. E allora perché tanto spirito critico? Tanta voglia di intaccare dalle fondamenta un progetto (solo all’inizio) democraticamente scelto dai lucani senza se e senza ma il 24 marzo? Tutti i presidenti regionali lucani hanno avuto in passato a disposizione il giusto tempo per porre le basi e per avviare una programmazione adeguata e solida per portare a termine e perseguire gli obiettivi annunciati. Per Bardi invece qualcuno, sempre qualcuno, dimostra scarsa pazienza, addirittura insofferenza, deve fare tutto e subito. Superare “ex abrupto” le macerie ereditate dal passato e lanciarsi senza colpo ferire insieme alla sua giunta al superamento di tutti gli ostacoli. E quando parliamo di ostacoli parliamo di congiuntura economica negativa, di politiche del governo centrale disastrose, con regioni meridionali sempre più abbandonate a se stesse. E allora perché non valutare serenamente la fortuna dei lucani di essere guidati da una persona seria, credibile, simbolo della legalità, con il quale intraprendere un cammino nuovo su basi etiche e morali forti e concrete? Oppure a qualcuno (sempre qualcuno) il cambiamento non piace, magari è rimasto “affezionato ai vecchi metodi”. Porre le basi per gestire le istituzioni con i valori della correttezza e della trasparenza non deve diventare una opzione o peggio una soluzione non gradita. La mia presa di posizione non deve sembrare una difesa d’ufficio del presidente che non ha certo bisogno di alcuna forma di ausilio, ma il voler ragionare su dati di fatto obiettivi. Il dilemma – conclude Quarto – sul quale occorre essere chiari per sgomberare il campo da dubbi ed esitazioni è che ognuno deve essere fermamente convinto di agire, pensare, criticare per il bene della Basilicata e dei lucani. Chi invece è rimasto fermo alla logica degli interessi personali non ha futuro, perciò meglio che cambi strada anzi è meglio che cambi regione”.
Feb 05