Il voto di Rousseau su Draghi, sospeso questa mattina, si terrà nella giornata di giovedì 11 febbraio, a partire dalle ore 10 e si concluderà alle ore 18. Il quesito è questo: “Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico: che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica, e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?”.
L’annuncio che il ministero – che accorpa le competenze di Ambiente e Sviluppo – sarà istituito nel futuro governo guidato dall’ex numero uno della Bce l’ha dato la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi, al termine dell’incontro della delegazione degli ambientalisti con il premier incaricato. “La buona notizia – ha dichiarato Bianchi – è che ci sarà un ministero della Transizione ecologica”.
Grillo si è ispirato, in particolare, anche all’esperienza francese dove il ministero della Transizione ha il compito di attuare le politiche del governo in materia di sviluppo sostenibile, ambiente e tecnologie verdi, transizione energetica, energia, clima, prevenzione dei rischi naturali e tecnologici, sicurezza industriale, dei trasporti e delle infrastrutture.
Sul tema in serata interviene Luigi di Maio: “Non esiste una maggioranza senza di noi – ha detto . disimpegnarsi significa non dare una maggioranza a questo paese. Credo che noi dobbiamo partecipare a questo nuovo governo”. “Domani voterò convintamente sì sulla piattaforma Rousseau” alla partecipazione di M5s al governo Draghi. -“Io voto sì”, ha spiegato, anche perché “Draghi ha garantito non si tocca il reddito cittadina e non si è citato il Mes”. L’alternativa, domanda l’ex ministro degli Esteri, sarebbe quella di andare all’opposizione: “Ma di chi, di noi stessi?”.
Tante volte abbiamo dovuto scegliere e noi abbiamo sempre messo davanti il bene dell’Italia”. E ancora: “Dobbiamo partecipare a questo governo per difendere quello che abbiamo ottenuto e spendere bene i soldi ottenuti da Giuseppe Conte. Io mi fido di noi e mi fido di voi, io mi fido di Grillo, io mi fido di Conte”, ha ribadito Di Maio.
“Un’ottima notizia. Un’importante innovazione a beneficio dell’Italia proposta da Beppe Grillo, che come sempre sa guardare lontano”, scrive in un tweet il ministero degli Esteri uscente Luigi Di Maio.
“Un Super-Ministero per la transizione ecologica – aveva sostenuto Grillo – lo hanno Francia, Spagna, Svizzera, Costarica e altri paesi. Presto lo dovranno avere tutti. Non lo dico io. Ce lo gridano la natura, l’economia, la società. E anche papa Francesco. Siamo francescani, fondati il 4 ottobre, giorno di San Francesco”.
Nel pomeriggio è arrivato l’endorsement dell’ex premier: “Se fossi iscritto, su Rousseau voterei sì a Draghi”, ha detto Giuseppe Conte. Conte alla guida del M5S? “Il rapporto col M5S è stato e sarà sempre un ottimo rapporto perché abbiamo lavorato insieme in modo molto proficuo, qualsiasi forma prenderà. Io non ambisco a incarichi personali o formali”. Così il premier uscente Giuseppe Conte, intercettato dai cronisti nei pressi di Montecitorio. “L’importante – prosegue – è avere una traiettoria politica, coltivare un percorso politico da offrire al paese, agli elettori che saranno convinti di questo progetto”.
Poco dopo le 10 di questa mattina, il capo politico del M5S, Vito Crimi, sul Blog delle Stelle aveva messo le consultazioni in stand-by: “Il voto sul governo previsto dalle ore 13.00 di oggi è temporaneamente sospeso. I nuovi orari di inizio e termine votazione saranno successivamente comunicati”.
Congelando il voto i vertici cinquestelle avevano accolto così la richiesta di Beppe Grillo, che, ieri, aveva blindato Mario Draghi definendolo “grillino”, cercando di evitare che la base M5S arrivi a un frettoloso no su Rousseau e che, di conseguenza, si spacchino i gruppi parlamentari al momento della fiducia in Parlamento. In un lungo video dopo le consultazioni di ieri sera il fondatore aveva infatti smontato l’immagine dell’arido banchiere e ha definito il premier incaricato “uno di noi”.
Intanto il 9 e 10 febbraio si è votato sulla piattaforma di Davide Casaleggio sulle modifiche allo Statuto, ma la consultazione non ha raggiunto la metà degli aventi diritto voto e quindi viene rimandata di una settimana.
Dopo il v-day organizzato su Zoom contro Draghi di ieri sera, oggi un gruppo di 170 attivisti ha inviato una lettera a deputati e senatori cinquestelle, invitandoli a non sostenere il nuovo governo: “Chiediamo una presa di posizione netta da parte di voi – si legge nella missiva – che siete i nostri portavoce, contro la costruzione di un governo in cui, come gruppo parlamentare, non potremo mai essere determinanti e, in ogni caso, non potremmo mai stare al fianco di chi è stato complice della prevalenza della finanza sulla politica, con chi ha realizzato le liberalizzazioni e le privatizzazioni che hanno distrutto il tessuto economico del nostro Paese, impoverendo il popolo e aumentando le diseguaglianze”.
Ieri sera al v-day contro Draghi organizzato su Zoom dall’ala contraria alla fiducia al governo sono stati circa 700 i partecipanti, tra militanti ed eletti M5S. Tra loro c’erano anche molti parlamentari, come Barbara Lezzi, Elio Lannutti, Alvise Maniero, Andrea Colletti, Mattia Crucioli, Elena Botto, Leda Volpi, Primo Di Nicola, Bianca Laura Granato, Pino Cabras, Jessica Costanzo, Laura Angrisani, Raphael Raduzzi. Una riunione molto partecipata anche dai rappresentanti locali del Movimento come quelli di Napoli. La consigliera campana Marì Muscarà ha infatti chiamato l’evento il “V-Draghi” e commentato: “Queste che sento questa sera sono le vere ‘parole guerriere’ del Movimento. Ho visto Grillo con imbarazzo: credo dovremo chiamare un esorcista!”.
Anche Crucioli ha definito “imbarazzante” l’intervento del garante 5 Stelle ed ha chiamato il Movimento “a reagire. I vertici che abbiamo sono la negazione dei nostri principi e quindi dobbiamo fare qualcosa. Siamo ad un bivio. Teniamoci in contatto”.