“Finalmente domani l’Aula voterà la mozione sul glifosato per cui ci siamo battuti in ogni sede possibile. Con diversi altri colleghi, abbiamo presentato un documento che richiede al governo precisi impegni su questo diserbante usato in alcuni paesi per far crescere il grano in condizioni climatiche difficili e di cui si trovano tracce in diversi marchi di pasta italiana. Questa sostanza è riconosciuta nociva per la salute umana e per l’ambiente dalla maggioranza delle ricerche scientifiche più autorevoli, come illustrato nella mozione. Eppure, in Italia e in Europa si fa ancora resistenza a bandirla definitivamente, recando gravissimi danni ai consumatori in primis, ma anche al mercato nazionale del grano. Il passaggio parlamentare di domani è per noi un passo fondamentale di una battaglia su cui non abbiamo intenzione di arretrare di un solo millimetro”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis, membro della IX Commissione Agricoltura del Senato, firmatario, assieme ai senatori De Petris, Buccarella, Martelli, Lonardo, Nugnes, Trentacoste, Papatheu, Lorefice , La Mura, Ciampolillo e De Falco, della mozione sul glifosato che verrà votata domani in Aula.
“Benché le disposizioni nazionali e comunitarie – spiega De Bonis – prevedano che, dal 2016, il glifosato non possa essere somministrato in pre-raccolta nei campi di grano, introducendo di fatto un divieto al suo uso, questa proibizione paradossalmente non viene estesa alle navi di grano estero che, pur presentando residui di glifosato, continuano ad approdare indisturbate nei porti italiani, generando in questo modo, oltre a un grave rischio per la salute, una restrizione della concorrenza al prodotto italiano non contaminato e, dunque, più pregiato e ricercato”.
“Per questo motivo – conclude il senatore – nella mozione abbiamo chiesto esplicitamente al Governo: di assumere adeguate iniziative in sede nazionale ed europea per revocare l’autorizzazione a introdurre glifosato in ambito territoriale Ue; di assoggettare i grani esteri provenienti da aree dove il clima impone l’uso di glifosato al principio di precauzione comunitario; di vietare la presenza di glifosato in tutte le stive di grano importato, anche se già sdoganato in altri porti europei, e di intensificare contestualmente le attività di controllo e monitoraggio; di promuovere, anche attraverso la decretazione d’urgenza, interventi normativi per vietare la presenza di glifosato negli alimenti e di scoraggiare l’uso di grani esteri che vengono miscelati con il grano duro nazionale, di ottima qualità, falsando le quotazioni del mercato italiano; infine, di adottare tutte le misure di precauzione sul territorio nazionale volte a proteggere la sanità pubblica nonché la salubrità dell’ambiente, con specifico riferimento alla tutela delle acque, della flora e della fauna”.