“Non è una cosa di poco conto sbagliare strategia e scelta su un investimento di 55 milioni di euro su un ‘ecosistema di innovazione’ perché si negano possibilità alla ricerca, potenzialità alle imprese ed opportunità di lavoro ai giovani. La vicenda del Green Digital Hub a Tito andrebbe chiarita. Non torno sulle cose già scritte ieri ma sarebbe il caso che il Presidente Bardi non faccia il distratto pensando di prolungare la ‘vacanza’ istituzionale”. Lo dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Piero Lacorazza, che aggiunge:
“1. La Regione ha ‘negoziato’ con l’Agenzia per la Coesione il Green Digital Hub a Tito? 2. Perché questa unica scelta calando (impegnandosi?!) un asso da 30 ml su 55 ml di euro? 3. Si è persa la opportunità di avere uno o più ecosistemi d’innovazione? 4. Cosa si intende fare?”
“Non basta dire formalmente che la situazione è ancora in essere – prosegue l’esponente del Pd – poiché quando la politica perde la parola qualcosa sotto ci cova. Cosa comporterebbe dire la verità e chiudere il procedimento se si ha già la consapevolezza che il progetto di 55 milioni del Green Digital Hub non verrà realizzato? A pag. 51 della relazione sul PNRR-I semestre 2024, con data del 29 agosto, è scritto che il progetto Green Digital Hub è in corso di validazione e incrementerà (risorse nazionali) di ulteriori 20 milioni le risorse attestate alla Regione. Sottolineo, infine, che potremmo essere di fronte ad un errore di strategia e di programmazione di 55 milioni di euro; cosa non di poco conto. Non realizzare l’hub o farlo in ritardo (e la tabella di marcia non è stata rispettata), o fare un’altra cosa è un danno enorme di credibilità e di opportunità”.
“Si faccia chiarezza – conclude Lacorazza – a chiederlo è l’Amministrazione di Tito; ma anche, come ho scritto ieri, tanti soggetti promotori e partner che hanno creduto in ‘ecosistemi di innovazione’ per riqualificare aree urbane, sostenere la ricerca, trasferire capacità competitive alle imprese e creare opportunità di lavoro”.