Gruppo Stellantis, deputato Caiata (Fratelli d’Italia): “Quale futuro garantito per gli stabilimenti italiani? Necessitano risposte certe e impegno reale. Ora si devono costruire le basi solide dell’economia italiana per la ripartenza post Covid”. Di seguito la nota integrale.
Quale futuro il gruppo Stellantis ha in programma per gli stabilimenti italiani, in primis per lo stabilimento di Melfi e per tutto l’indotto economico che gravita attorno allo stesso? Questo oggetto di una interrogazione parlamentare dell’on. Caiata, attento al futuro dell’Italia e degli Italiani, che chiede, fatti alla mano ai Ministri competenti di rendere chiare queste future decisioni del comparto automotive e, se non ne sono al corrente, di impegnarsi nell’immediato per evitare chiusure ed ancora dolorose “cassa integrazione”.
“La programmazione gruppo Stellantis non può e non deve essere considerata un fatto meramente privato e non legato ad alcuna decisione governativa – chiosa l’onorevole Caiata – lo Stato ha garantito un prestito di 6,3 miliardi erogato a FCA da Intesa Sanpaolo, al fine di garantire i livelli occupazionali e la posizione di vantaggio della produzione automobilistica con motori di nuova generazione nel nostro paese, già all’avanguardia su tale produzione! Chiedo al governo Draghi un pronto intervento e risposte certe ed immediate, dovute e improrogabili, a tutti gli italiani. Non possiamo stare a guardare! Non può e non deve il governo agire e cercare risposte su programmazioni a breve termine legate solo a riprese e riaperture dopo la crisi determinata dal Covid-19. Urgono programmazioni di lungo periodo perché l’Italia si trovi pronta a raccogliere le opportunità del Piano Nazionale per il Rilancio e la Resilienza e possa partire in prima linea nel prossimo boom economico mondiale!”
E’ indispensabile programmazione certa e posizioni determinanti da parte della politica, che deve ritornare protagonista dell’economia di territorio e di sistema per evitare la contrazione della produzione, la crisi per tutto l’indotto ed ulteriori esuberi che andrebbero solo a creare altri esodati e peserebbero troppo sul sistema Stato per gli ammortizzatori sociali.