Gruppo Venosaduemilaventiquattro: “La coerenza deve valere per tutti, il Presidente del Consiglio Colangelo non deve dimettersi”. Di seguito la nota integrale.
Il Presidente del Consiglio Colangelo non deve dimettersi ma continuare nel suo lavoro per garantire imparzialità e terzietà che, diversamente, verrebbero a mancare.
E’ quanto dichiarano i Consiglieri del Gruppo consiliare Venosaduemilaventiquattro, Francesco Mollica e Angelo Antenori, in risposta alle esternazione fatte dalla Sindaca Iovanni che, come prevedibile , alla fuoriuscita dalla sua maggioranza del Presidente del Consiglio Comunale Colangelo e del Consigliere Bitetta, non ha perso occasione per erigersi a paladina di quei valori basilari dell’antipolitica ,onestà, coerenza ed imparzialità che le hanno permesso di occupare la poltrona di primo cittadino, chiedendo a Colangelo di dimettersi.
Lo ha fatto in puro stile pentastellato, cioè esponendo alla gogna mediatica i nomi dei peccatori con tanto di rogo telematico dei dissidenti – considerati non più adepti della nuova politica – pensando in tal modo di spostare l’attenzione sugli “eretici” e di mascherare ,con cinismo dominatorio aggravato da ipocrisia democratica, le proprie responsabilità derivate dalle accuse, a Lei mosse, di fallimento degli obiettivi propagandati in campagna elettorale e di immobilismo amministrativo.
Peccato però che si tratta solo di ipocrisia democratica, usata spudoratamente, in cui si assiste ad un tradimento pratico proprio di quei valori democratici che vengono evocati solo strumentalmente per legittimare politiche che nei metodi decisionali, nei mezzi adottati per realizzarle o nei loro effetti pratici, risultano totalmente estranee, se non contrarie, a tali virtù .
“La vita è una ruota”, recita un vecchio adagio, ed a dispetto dei successi iniziali trova sempre il modo per dare una lezione importante, nessuna falsità può reggere per sempre risultando, nel medio periodo, destinata ad essere smascherata.
Patetico, oltre che ridicolo, il tentativo di voler attribuire tale incapacità gestionale alla pandemia ancora in corso, anzi, proprio in tempi di restrizioni emergono le doti di un amministratore.
Secondo un famoso proverbio giapponese ogni persona porterebbe 3 maschere: la prima che mostra a conoscenti e sconosciuti, la seconda che mostra a familiari e parenti, la terza che non mostra mai a nessuno perché rappresenta il proprio io :
purtroppo, di questa amministrazione le conosciamo tutte e tre, e tutte fallimentari!
Se a questa considerazione uniamo anche la riflessione politica che con la fuoriuscita dei due consiglieri non hanno più la maggioranza numerica dei voti del consenso elettorale che gli ha permesso di vincere, dovrebbero, proprio per la stessa coerenza che chiedono a Colangelo, dimettersi , senza indugiare oltre, per il bene di Venosa.