Giuseppe Conte ha comunicato la lista dei sottosegretari: sono stati promossi anche due lucani, la deputata Mirella Liuzzi del Movimento 5 Stelle e il senatore Salvatore Margiotta del PD, entrambi nel Ministero delle Infrastrutture. Le nomine sono 42: 32 sottosegretari e 10 viceministri. La maggioranza va ai Cinquestelle con 21 esponenti, 18 per il Pd, due per Leu, uno al Maie. I viceministri sono 6 in quota M5S, 4 per il Partito democratico. Solo quattordici le donne. Il giuramento è previsto lunedì 16 settembre 2019.
All’Economia vanno Antonio Misiani per il Pd (senatore della commissione bilancio, tesoriere del Pd con Bersani segretario) e Laura Castelli per i 5Stelle (che dunque ha vinto il derby nel Movimento con Buffagni). Stefano Buffagni (M5s) – vicino a Davide Casaleggio – sarà viceministro allo Sviluppo economico. Viceministre degli Esteri sono Marina Sereni (Pd) – che Zingaretti ha voluto in segretaria e che nella scorsa legislatura è stata vicepresidente della Camera – e Emanuela Del Re (M5s): per lei si tratta di una riconferma.
Gli altri viceministri sono il 5Stelle Giancarlo Cancelleri (leader dei 5Stelle in Sicilia) alle Infrastrutture; il 5Stelle Pierpaolo Sileri – un chirurgo – alla Salute, mentre la dem – e renziana ortodossa – Anna Ascani andrà all’Istruzione (nelle ultime ore erano affiorate perplessità sul suo nome per le critiche nel mondo scolastico nei confronti della riforma della Buona scuola, ma evidentemente sono state superate). All’Interno saranno viceministri Matteo Mauri – Pd, molto vicino a Maurizio Martina – e Vito Crimi (M5s) – l’uomo delle battaglie contro Radio radicale – che perde la casella di sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria.
Di seguito la lista dei ottosegretari. L’importante delega all’editoria va ad Andrea Martella del Pd. L’altro sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Mario Turco, dei Cinquestelle, alla programmazione economica e investimenti. Sottosegretari ai rapporti con il Parlamento sono Simona Malpezzi, Pd (renziana) e Gianluca Castaldi (Cinquestelle). Agli Esteri come sottosegretari vanno Ivan Scalfarotto (Pd) (renziano, promotore dei comitati civici dell’ex premier); Manlio Di Stefano (Cinquestelle, vicino a Di Maio, riconfermato) e Riccardo Merlo (Maie, il Movimento per gli italiani all’estero, che ha votato la fiducia al governo giallo-rosso. Era già sottosegretario nel governo gialloverde). All’Interno vanno Carlo Sibilia (M5S, riconfermato) e Achille Variati (Pd), ex sindaco di Vicenza.
Alla Giustizia Antonio Ferraresi (M5S, anche per lui una riconferma) e Andrea Giorgis (Pd). Agli Affari europei Laura Agea (M5S). Alla Difesa: Angelo Tofalo (M5S, già sottosegretario nel governo gialloverde, noto anche per una serie di gaffe e per la foto in tuta mimetica e mitra) e Giulio Calvisi del Pd. All’economia Alessio Villarosa (M5S) (riconfermato) Pierpaolo Baretta (Pd) e Cecilia Guerra (Leu). Al Mise Alessandra Todde (M5S), Mirella Liuzzi (m5s), Gianpaolo Manzella (finora assessore nella giunta Zingaretti) e la renziana Alessia Morani. Alle Politiche agricole: Giuseppe L’Abbate (M5S). All’ambiente: Roberto Morassut. Alle infrastrutture Roberto Traversi (m5s) e Salvatore Margiotta (Pd). Al Lavoro: Stanislao Di Piazza (M5S) e Francesca Puglisi (Pd). All’Istruzione Lucia Azzolina (M5S) e Giuseppe De Cristofaro (Leu). Alla Cultura: Anna Laura Orrico (M5S) e Lorenza Bonaccorsi (Pd, con delega al turismo, assessora uscente nella giunta Zingaretti). Alla Salute la dem – e prodiana – Sandra Zampa.