Il Consigliere regionale materano Luigi Bradascio, coinvolto sugli organi di stampa da polemiche “ferragostane” affida alla sua pagina facebook la sua replica. Di seguito la nota integrale.
Per carattere non amo la rissa, mi piace il ragionare lento, le sintesi giornalistiche le trovo molto pericolose ed infine evito con cura i social che ritengo poco adatti all’approfondimento.
Per tutte queste ragioni avrei voluto restare fuori da questa polemica tutta ferragostana, ma anche perché devo ammettere che quando Adduce o Cifarelli parlano di me lo fanno con sufficiente rispetto e di questo li ringrazio.
Commettono però un grossolano errore di valutazione ogni volta che nelle mie decisioni vedono registi occulti o mecenati politici o quando decidono al mio posto che sono un iscritto del PD.
Sono stato invitato da Maria Antezza a dare una mano a Pittella per le primarie a Presidente della Regione: aiuto Maria da quando poco più che ragazzina decise di darsi alla politica e conosco la famiglia Pittella dai tempi in cui don Mimì veniva a fare campagna elettorale per il PSI a Montalbano.
Dopo l’inaspettata vittoria di Marcello è stato naturale che mi chiedessero di candidarmi; non so se è stata una saggia decisione, ma certamente è stata declinata con il massimo della chiarezza.
Infatti mi sono sempre presentato al gruppo di Maria ed ai miei sostenitori, dicendo che avrei potuto partecipare a quella tornata elettorale solo nella lista scissionista del PD, la lista Pittella Presidente, e che mi candidavo nella presunzione di rappresentare in modo trasversale i cattolici materani. I circa 4mila voti da me ottenuti, in parte sono da riferirsi al lavoro fatto da Maria e Luca, ma, mi sia consentita la presunzione, in parte a qualcuno dei miei 45mila pazienti curati in 40 anni, agli iscritti delle mie associazioni di volontariato e infine ai “due o tre” parrocchiani di centro e di destra che vedono in me il difensore dei valori cristiani.
Il PD potrebbe diventare anche la mia casa quando avrà messo alla porta la minoranza che ancora oggi fa riferimento ai valori del comunismo: mi sono opposto a tale concezione della società quando ero solo un ragazzino, figuriamoci adesso che la Storia mi ha dato ragione.
Non ci sono state trame occulte durante l’elezione del sindaco materano: come avrei potuto appoggiare Adduce dopo il rifiuto delle primarie e l’incoronazione romano/potentina di Speranza? Sì, lo ammetto non sono riuscito a tenere a freno il mio orgoglio materano! Ho sempre pensato che i sindaci devono essere decisi dalla collettività in cui vivono, non da cervellotiche logiche che provengono da lontano.
Conosco Angelo Tortorelli da una cinquantina d’anni, le nostre famiglie si vogliono bene. Dopo la rinuncia di Luca Braia ho commesso l’ingenuitá di ritenere che potesse accedere al ballottaggio, sarebbe stato una vera primaria differita, ma Deruggieri è stato veramente bravo e la tattica Tosto ancora una volta efficace.
Nel secondo tempo non c’è stata partita, non capisco come uomini esperti e profondamente inseriti nella collettività materana, quali Cifarelli o lo stesso Adduce non l’avessero compreso e la scelta di Tortorelli per Deruggieri, per quanto sofferta e dell’ultimo momento, è stata democraticamente decisa dai partecipanti delle cinque liste all’unanimità in una bellissima saletta dell’hotel Gattini.
A fronte di quella volontà tanto evidente c’era poco da discutere. Si chiama democrazia, non è il massimo dei sistemi, ma è il migliore che conosco.
Sento aleggiare minacce di ritorsioni nel Consiglio regionale, non è una buona idea.
Per un anno e mezzo abbiamo avuto un eccellente capogruppo del PD, un uomo preparato, intelligente e dalle non comuni capacità di mediazione. Auspico che sia rinforzata la sua funzione nel senso della stabilità e del corretto funzionamento delle Istituzioni.
All’inizio della legislatura sono stato eletto a presiedere la Commissione Sanità con i voti determinanti del PD: se questa posizione rappresenta un problema sono pronto a dieci passi indietro. Ovviamente mi deve essere chiesto.
Come più volte detto in Consiglio non sono interessato ad altri impegni.
In quanto agli Assessori (non parlerò di Luca perché gli voglio troppo bene e finirei inevitabilmente per adularlo!), forse è arrivata l’ora di lasciare al Presidente la prerogativa di decidere cosa fare. Se ne assumerà la responsabilità a tempo debito, il manuale Cencelli per favore buttiamolo nella spazzatura.
A quanti rideranno per l’ingenuità di queste ultime esortazioni, faccio notare che i lucani, che incontriamo tutti i giorni per strada, cominciano ad essere veramente stanchi del teatrino della politica e che un eccesso di conflittualità non fa bene alla democrazia ed al consenso.
La battaglia non è più tra le molte anime del PD, ma tra una politica consolidata e radicata nella democrazia e nelle istituzioni e una politica viscerale, umorale che fa appello ai peggiori sentimenti dell’essere umano. Tra una laboriosa ricerca di soluzioni sempre più complicate e ricette miracolistiche e demagogiche, nell’attesa che maturi anche nella nostra Regione un’alternativa di centro-destra democratica e liberale.
Chiamare a raccolta la società civile ed il mondo delle professioni e poi pensare di usare il guinzaglio ed il vocabolario della prima repubblica non è un buon modo per invogliare le intelligenze della nostra terra all’impegno politico.
ma chi vuoi che ci caschi?un cumulo di bugie e banalità sono presenti in questo comunicato, a cominciare dalla mancata adesione al PD per via della presenza di comunisti!La verità è che hai messo a disposizione la tua professionalità a chi ha deciso di regolare i conti nel partito.Un pò di sincerità non guasterebbe
È credibile la buona fede del dott. Bradascio, tenendo conto che politicamente è abbastanza…giovane. Però credo che non si possa parlare di democrazia quando la tattica definita efficace di Tosto porta a presentare un numero eccessivo di liste cosiddette civiche, io ritengo che invece sia un abuso della democrazia, quasi un estorsione del voto confidando in parenti ed amici, portando acqua al suo mulino.
Sicuramente le battaglie interne al PD hanno giocato a favore del cambiamento forzato e agevolato proprio da quella Maria, da Marcello, da Luca ecc., usando proprio quel vocabolario da prima repubblica e proprio a discapito delle intelligenze della nostra terra, imbrigliate da un gioco occulto di potere.
Credo che di democrazia in tutto questo c’è ne sia ben poca. Forse anche a discapito della buona fede del dottor Bradascio.
Lei è un menzognere e bugiardo e in quanto tale non sa cosa significhi la verità dice che davsempre è amico di don mimi della famiglia antezza be le faccio notare caro bradascio che il primo,come da lei ricordato era un socialista schierato a sinistra e la figlia antezza erano ds emanazione dei comunisti dunque affermare che lei essendo cristiano non entra nel od finché ci sono una oiccola frangia di comunisti fa solamente ridere.Poi perché adduce doveva fare nuovamente le primarie,dopo che le ha vinte 5 anni fa,il motivo e che così eliminavate subito adduce che sentendo puzza di bruciato,e aveva ragione ha tirato dritto.Non mi risulta che eiliano sindaco.di bari prima del suo secondo mandato ha fatto le primarie o lostesso renzi ha firenze o veltroni roma le fanno solo chi si candida per la prima volta a sindaco lei e alquanto un disgusto e a perso un clienti tanto e pieno di clienti.
il comunicato del sig. bradascio, nel rileggerlo, suscita davvero irritazione:non si iscrive al PD perchè ci sono pericolosi ex comunisti ma utilizza i voti piddini(di Maria e Luca )per farsi eleggere;tutte le sue prese di posizioni politiche non sono dettate da interessi generali e/o profonde convinzioni, ma da rapporti personali e di amicizia.Sarebbe questo il profilo del politico disinteressato?Quale può essere il grado di affidabilità?La risposta è ovvia e Maria e Luca mi consentano di richiamarli ad una maggiore prudenza nei confronti di questo signore, potrebbero avere delle sorprese non appartenendo alla sua casta.