Al Sud serve un intervento shock. E’ necessaria una forte scossa specie in quest’area del Paese che esce da Governi che non sono stati in grado di dare risposte alle emergenze sociali e ai problemi più gravi. Ogni giorno in più è un’occasione persa per trovare soluzioni. Per questo il nostro auspicio è che Renzi sia rapido ma oculato nelle scelte. E’ quanto sostiene Ignazio Messina (IDV). Di seguito la nota integrale.
L’Italia dei Valori vuole confrontarsi sui temi che interessano la crescita dell’Italia, a partire da quelle che, in assoluto, sono le priorità: il lavoro e il Mezzogiorno. Altri provvedimenti urgenti sono le soluzioni da adottare per il superamento della crisi, per far ripartire l’economia e per aiutare le piccole e medie imprese raccogliendo il “grido di dolore” lanciato a Roma dalla manifestazione di Rete Imprese Italia. Dunque una riforma urgente per le imprese. Ecco la prima ricetta per un’Italia che cresce, che produce e che investe. Il cuore dell’economia sono loro, peccato che i Governi, di vario colore, non se ne siano mai accorti. Più volte noi di Italia dei Valori abbiamo proposto una cura in tempi brevi per fare ripartire l’economia e le PMI: tagli a Irap e Irpef, riduzioni del cuneo fiscale, accesso al credito, sblocco dei pagamenti, riduzione della pressione fiscale. Una politica economica che produca lavoro e ricchezza è l’orientamento base per programmare il nuovo corso del Paese senza trascurare il Mezzogiorno come hanno fatto i Governi Monti e Letta. Su questo terremo alta l’attenzione politica e civile delle popolazioni del Sud perché dopo la soppressione del Ministero per la Coesione Territoriale abbiamo bisogno di capire quale strategia intende perseguire Renzi, una strategia che ci auguriamo vada oltre i fondi strutturali europei. Per ora del governo Renzi apprezziamo le assenze. Mi riferisco, alla Bonino, ex ministro degli Affari Esteri, che ha collezionato una serie di figuracce a livello internazionale e si è dimostrata non all’altezza del proprio ruolo; alla Cancellieri, ex ministro della Giustizia, che ha aggravato ancora di più la situazione di quel comparto, già ridotto allo stremo da anni di politiche completamente sbagliate; a Saccomanni, ex ministro dell’Economia, che avrebbe dovuto mettere in moto l’Italia e che invece ha miseramente fallito tutti gli obiettivi che si era posto; a Giovannini, ex ministro del Lavoro, che non ha risolto nessuno dei problemi che avrebbe dovuto affrontare. Certo è presto per dare un giudizio su questo esecutivo, e aspettiamo il governo alla prova dei fatti, ma posso dire di sentirmi tranquillizzato dall’assenza di questi nomi. Mi auguro che il neo-presidente del Consiglio possa aprirsi al confronto costruttivo anche con l’Italia dei Valori, che è stata protagonista di mille battaglie, portate avanti dentro e fuori le istituzioni, ma sempre nell’interesse dei cittadini. Vogliamo continuare a dare il nostro contributo concreto a questo Paese che merita di ripartire e di tornare ad essere protagonista della scena Europea”.